sabato 7 giugno 2008

Quando il sole tornava a splendere sui mutui

Dopo la notizia che la banca europea intende aumentare il costo del denaro
con conseguente aumento dei tassi di interesse dei mutui ci consoliamo
ricordando quelle che ernao le previsioni ad inizio del 2008!!

Il sole del MeteoMutuo torna a splendere sui tassi, che infatti scendono. E
le previsioni degli analisti internazionali dicono che questo è il trend del
2008. Per questo Francesca Tedeschi osserva che passare oggi da un variabile
a un fisso potrebbe non essere una buona idea. Anche perchè è quello che
spingono a fare banche, broker e ... giornali

Il sole è tornato a splendere nel nostro MeteoMutuo, l'indicatore dei tassi
che trovate sul sito www.osservatoriofinanziario.it.
Cosa è accaduto? L'Euribor a un mese, come avevo sperato nel mio augurio di
fine anno, e anche gli altri indicatori a tre e sei mesi sono scesi a fine
anno. E stanno ancora scendendo.
Dopo che, in un solo colpo il 12 dicembre scorso l'Euribor a un mese era
schizzato in su di mezzo punto percentuale raggiungendo quasi quota 5%.
Oggi lo stesso indicatore è a quota 4,2%. I mutui a gennaio sono quindi più
leggeri. E il MeteoMutuo lo ha rilevato subito. Ma cosa accadrà da qui a
fine anno?

Tutti gli esperti sono concordi: il 2008 sarà l'anno della stabilità. I
tassi dovrebbero continuare a mantenersi stabili intorno ai valori di oggi
almeno fino a giugno, per poi scendere ancora e attestarsi a fine anno a
quota 4%, che è il saggio d'interesse indicato dalla Banca Centrale Europea
(BCE).
Ma, c'è qualcuno, come lo spagnolo Jorge Gost che siede nel consiglio di
amministrazione del Banco Pastor, d'accordo con l'ufficio studi del BBVA,
che vede un Euribor a un mese attorno al 3,9%, per il prossimo Natale.

Nel Bollettino della BCE del dicembre scorso si leggeva che l'Euribor a tre
mesi si dovrebbe attestare a marzo 2008, giugno 2008 e settembre 2008 al
4,44%, 4,24% e 4,08% rispettivamente.
D'altra parte la liquidità immessa sul mercato dalal BCE è stata enorme,
miliardi e miliardi di euro dati a banche e isituti finanziari per far
fronte alla mancanza di liquidità segnalata dopo la crisi detta dei
"subprime".
Tutto questo mentre ancora ieri i quotidiani riferivano di studi Ance, l'
Associazione dei costruttori edili, che segnalano l' odierna insostenibilità
del mutuo per milioni di famiglie.
Alcune fasce di popolazione, come i lavoratori atipici e i giovani, sono
escluse sia dai mutui che dagli affitti troppo cari.
Chi guadagna sotto i 21 mila euro rischia di dovere rimanere senza casa, una
prospettiva orribile.

Per quanto riguarda i mutui, credo, sarà fondamentale l'attività bancaria:
sono le banche 'buone' che possono trovare un modo per dare prestiti
ipotecari anche a chi non avrebbe tutte le garanzie come da prassi.
Se si utilizza il calcolatore di un sito come quello di bancaperlacasa.it,
ad esempio, e si inserisce il reddito mensile, mettiamo 1200 euro e le spese
mensili, mettiamo 800 euro, quasi sempre la risposta è che di mutui non ce
ne sono.
E' un buon metodo per non eccedere nel rischio, si sa. Ma, forse, qualche
sistema va trovato.

Leggevo sul sito lemonde.fr che in Francia la quota di mutui a tasso
variabile è aumentata dal 14 al 17% in un anno (la quota complessiva di
mutui variabili però è solo del 10,3%), a causa di due fattori, anzi tre: l'
aumento dei prezzi delle case, la voglia di case più belle, ma soprattutto
la disponibilità delle banche francesi ad elargire mutui molto lunghi o
allungabili nel tempo.

Paura tassi per i variabili? No, spiegano gli esperti: l'aumento dei tassi
non impensierisce la famiglia francese, perché i mutui a tasso variabile
sono stati tutti quanto assicurati da diverse ciambelle di salvataggio:
assicurazioni per salto rata, ad esempio, ma anche ammortamenti che
prevedono una rata costante, con durata variabile, e con un tetto massimo
per il tasso, o cap.
Si tratta di quei mutui che sono come un affitto, ma che nel tempo
permettono di acquistare casa. Una tipologia di mutuo che ha bisogno però di
due cose: fiducia e ancora fiducia.
Nella banca, ovviamente o meglio nel sistema bancario. Perché un mutuo che
dura una vita e anche due, lungo 40 o 50 anni, è difficile da digerire se
non si ha piena fiducia della propria banca.

Attenzione quindi a ridiscutere un mutuo da variabile a fisso, oggi. Prima
di tutto perché in Italia il tasso fisso è ancora troppo caro, il più caro
in Europa (a dirlo è il Governatore della Banca d'Italia, senza tema di
smentita).
Secondo, perché il variabile potrebbe essere comunque un tasso sostenibile
se protetto da un Cap, se assicurato, se tutelato con diverse ciambelle di
salvataggio.
Conviene quindi studiare bene il piano di ammortamento quando viene proposto
e valutare anche le numerose offerte a tasso misto, più complicate da
capire, ma magari anche più vantaggiose.

Da tenere presente anche un altro fatto, una coincidenza che deve invitare
alla riflessione e alla cautela: un tempo, le banche e i broker spingevano a
tavoletta per il variabile (e poi si è visto con quali risultati disastrosi
per i clienti: era quello il tempo in cui sarebbe stato più utile per i
clienti avere un tasso fisso), l'informazione economica e finanziaria si
riempiva di articoli che suggerivano il tasso variabile.
Oggi banche e broker spingono decisamente per il tasso fisso (staranno
facendo di nuovo i loro interessi, come è naturale? Come abbiamo appena
visto in realtà le analisi internazionali non sono così nette in favore del
fisso).

Intanto però, gli organi di informazione propongono (con singolare tempismo)
analisi e articoli osannanti per il tasso fisso.
Non c'è malizia se invito tutti a essere più prudenti. E attenzione a non
diventare dei pecoroni: valutate le offerte magari se possibile con un buon
commercialista, fate bene i conti partendo dalla sostenibilità della rata,
gestite il vostro denaro con buon senso e usate internet per raccogliere
informazioni.
Io proverò come sempre a rispondere personalmente alle vostre domande via
email.

per approfondimenti
http://www.osservatoriofinanziario.it/of/newslarge.asp?id=422