mercoledì 18 giugno 2008

La settimana in Borsa: dollaro in ripresa ma pesa la crisi dei mutui

Il biglietto verde in rialzo è la principale novità del finale della
settimana appena trascorsa. Dei dati macro USA diffusi, quello relativo
all'inflazione non ha preoccupato il mercato, in quanto l'indice dei prezzi
al consumo "core" relativo al mese di maggio ha evidenziato un rialzo su
base mensile dello 0,2%, in linea con le attese degli analisti; su base
annua l'inflazione è salita del 2,3%. Leggermente più elevati delle attese
invece i dati relativi ai prezzi al consumo "grezzi", vale a dire non
depurati dell'effetto dei prodotti alimentari ed energetici. Decisamente più
preoccupante invece il dato relativo ai pignoramenti immobiliari negli Stati
Uniti che, nel mese di maggio, sono raddoppiati rispetto al mese precedente,
con un incremento del 48% dei casi di insolvenza. Si tratta dei livelli più
alti da quando questi dati vengono rilevati dal sito Internet specializzato
RealtyTrac, che osserva pertanto un peggioramento della crisi dei mutui e
del mercato immobiliare, tenendo anche conto che le case recentemente
immesse sul mercato hanno ulteriormente aumentato le giacenze, con il
pericolo che i prezzi scendano ancora.
E sul fronte immobiliare domestico le notizie non sono più confortanti. Il
ritiro dell'ipo Immit fa toccare con mano quanto il settore sia sotto
pressione. Le motivazioni ufficiali del ritiro sono legate all'attuale
situazione dei mercati finanziari e alla possibilità di un significativo
ribasso dei prezzi dopo la quotazione. Si attendono pertanto tempi migliori
per il collocamento. Tuttavia la questione prezzo è a monte in quanto
evidentemente il mercato non riesce a supportare una richiesta di mezzi
finanziari così consistente. L'appartenenza poi al settore immobiliare ha
elevato la percezione del rischio da parte dei potenziali investitori.
Infatti all'attenzione del mercato vi sono eventi quali l'odierna
sospensione della contrattazioni di Aedes che, proprio in questi giorni, ha
approvato l'operazione con Nova Re finalizzata alla nascita di un modello
innovativo siiq, quale aggregatore di patrimoni immobiliari di terzi.
La sospensione è legata all'attesa di un comunicato emesso a mercati chiusi
tramite il quale è stato annunciato, oltre al riscadenziamento del debito
bancario, il ricorso a un aumento di capitale e/o all'emissione di un
prestito obbligazionario convertibile per coprire un fabbisogno finanziario
compreso fra 150 e 200 milioni di euro. L'ammontare preciso sarà definito in
seguito a una revisione del piano industriale 2008 – 2010 che sarà
presentata entro 60 giorni. Nel frattempo è stato già annunciato che
l'esercizio 2008 si chiuderà con un risultato negativo e in significativo
peggioramento sia rispetto al 2007 sia rispetto alle attese del Piano. Tale
andamento è legato al probabile mancato realizzo di plusvalenze da cessione
di asset e alla correlata mancata riduzione dell'indebitamento netto, in un
contesto di condizioni finanziarie più onerose rispetto al 2007.
Per la settimana in avvio il 16 giugno i dati macro attesi non sono
particolarmente significativi, eccezion fatta per quelli relativi alle
scorte di idrocarburi negli USA ("sorvegliate speciali" dopo i recenti cali
che hanno fatto impennare i prezzi del petrolio), che saranno comunicati il
18 giugno. Però molta attesa destano anche le trimestrali di Goldman Sachs e
Morgan Stanley, che saranno diffuse rispettivamente il 17 e il 18 giugno;
soprattutto dopo che le perdite annunciate da Lehman Brothers hanno
costretto la società a un aumento di capitale da 6 miliardi di $ e hanno
determinato un "terremoto ai vertici" con le dimissioni del direttore
finanziario e del direttore operativo. In Europa i dati macro più importanti
saranno invece il sondaggio ZEW sul sentiment economico in Germania (il 17
giugno) e un discorso del Presidente della BCE Trichet venerdì 20 giugno, a
mercati chiusi. Sulle prossime mosse della BCE regna ormai la più totale
incertezza, dopo che l'annuncio da parte di Trichet di un molto probabile
rialzo dello 0,25% a luglio è stato accolto molto negativamente dal mercato.
Nei giorni successivi a tale dichiarazione si sono susseguiti interventi di
membri del board della BCE che hanno parzialmente "ridimensionato"
l'aspettativa di rialzo dei tassi, ed attualmente la maggioranza degli
operatori finanziari dà praticamente per certo il rialzo dello 0,25% a
luglio ma non ritiene che tale intervento sarà seguito da un periodo di
ulteriori "strette monetarie".

Per approfondimenti
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/06/ana
lisi-settimana-borsa.shtml?uuid=d733097a-3a17-11dd-b0b9-00000e251029&type=Li
bero