sabato 31 maggio 2008

Si rischia di pagare 20% di interessi in più sui Mutui.

Il popolo dei mutui va all'attacco dopo l'accordo tra Abi e governo sulla
rinegoziazione dei mutui.
Secondo le associazioni dei consumatori c'è il rischio di pagare interessi
aggiuntivi del 10-20% e molte famiglie rischiano di essere indotte ad una
scelta sbagliata.
Secondo Paolo Landi di Adiconsum "è indispensabile un incontro con l'Abi per
chiarire alcuni aspetti tecnici e con il Governo per sapere come intende
utilizzare i 20 milioni di euro previsti nella Finanziaria per i mutui a
favore delle famiglie disagiate".
Adusbef e Federconsumatori si spingono oltre annunciando una class action
contro Abi e banche, perchè, sostengono che "L'accordo è una sanatoria
mascherata del decreto Bersani, violato ripetutamente dalle banche e che il
governo deve far rispettare".
Insomma, secondo Adusbef e Federconsumatori, l'accordo, preceduto dalla
minaccia del ministro Tremonti, di un giro di vite fiscale sul credito "si
limita solo ad offrire una soluzione che alcune banche già proponevano da
quando i tassi hanno cominciato ad impennarsi".
Questo è in pratica il meccanismo dell'accordo tra Abi e Governo: se la rata
non è sopportabile si riduce e quanto corrisposto in meno, rivalutato da
tassi di remunerazione per la banca, viene accodato alla fine del mutuo e ne
comporterà l'allungamento.
Quindi secondo le associazioni dei consumatori "le banche ci guadagnano due
volte, sia fidelizzando il cliente con l'allungamento del mutuo, sia
incamerando maggiori interessi e commissioni sulle rate".
La soluzione proposta da Adusbef e Federconsumatori sarebbe di sostituire il
decreto con una nuova norma che obblighi le banche a dar seguito, a costo
zero, alla ristrutturazione del mutuo.
Adusbef concludendo dice che "Al legislatore resterà poi la responsabilità
di valutare se introdurre un tasso predefinito, come avvenne per il decreto
Amato del 2000?.
Ma i banchieri non ci stanno e il direttore generale dell'Abi, Giuseppe
Zadra, risponde alle critiche dei consumatori che l'operazione del governo
«comporta oneri economici e non vantaggi al sistema bancario».
Un intesa «nell'interesse del mercato finanziario del Paese», dunque, tanto
che Unicredito, Intesa Sanpaolo, Ubi e Banco Popolare, le quattro maggiori
banche italiane potrebbero subire un impatto negativo di 371 milioni di euro
dall'accordo siglato tra governo e Abi. Quest'ultima previsione viene da uno
studio della banca d'affari Cazenove.
Intanto un rapporto Abi indica che la crisi bussa anche alla porta delle
banche a causa della crisi dei «subprime», della congiuntura economica
negativa e dei carichi fiscali. I principali gruppi italiani hanno chiuso il
2007 con un utile netto in crescita (20,24 miliardi di euro +17,1% sul
2006), ma quasi solo grazie a fusioni e concentrazioni. Senza i risultati di
queste operazioni l'utile d'esercizio del settore bancario scende a 16,4
miliardi di euro, con una flessione del 10%. Dati che trovano conferma anche
dalla nuova classifica delle big europee in termini di capitalizzazione, ma
nonostante il calo del proprio valore di Borsa, Unicredit e Intesa Sanpaolo
hanno scalato posizioni importanti in graduatoria, attestandosi ora
saldamente nella top-five delle banche del Vecchio Continente. La crisi non
ha fatto sconti a nessuno: la prima della classe, la britannica Hsbc, ha
visto scendere la propria capitalizzazione da 160 a
133 miliardi di euro, Ubs, seconda nel 2007, è scesa da 98 a 44 miliardi,
passando dal secondo posto all'ottavo. Male anche Royal Bank of Scotland,
che lascia sul terreno 47 miliardi di euro e scende, con soli 43 miliardi,
dal terzo al nono posto.


fonte
http://www.prestiti-mutuo.com/blog/si-rischia-di-pagare-20-di-interessi-in-p
iu-sui-mutui.htm

venerdì 30 maggio 2008

I mutui di Tremonti

Dopo le parole, i fatti. Si potrà pagare dei meno, oggi, per pagare più a
lungo e con gli interessi. I vantaggi? Più per le banche che per i loro
clienti


Già al primo consiglio dei ministri del nuovo governo il problema mutui è
stato risolto.

Chi oggi è in difficoltà finanziarie a pagare la rata del mutuo potrà
trovarsi in futuro, non appena la convenzione con le banche verrà messa a
punto, con una rata più leggera.

Alla fine anche i nostri governanti, l'Associazione Bancaria Italiana (ABI),
l'Antitrust e pochi altri hanno scoperto quello che praticamente tutti gli
operatori finanziari conoscevano da tempo: l'esistenza del mutuo a rata
fissa e durata variabile. Perché proprio questo è, in pratica, l'oggetto del
decreto sui mutui. In sostanza si tratta di questo: si paga di meno oggi per
pagare (con gli interessi) più a lungo.

Vediamo, anche se non si conoscono ancora i dettagli della convenzione, come
potrà funzionare l'accordo.

Chi farà richiesta alla prima data disponibile potrà trovarsi a partire da
settembre - ottobre con una rata del mutuo pari a quella media pagata nel
2006. La differenza tra la rata dovuta in base ai tassi di mercato e quella
invece in questo modo calcolata andrà accantonata in un conto, cosiddetto
conto di finanziamento accessorio a tasso fisso. Qualora alla scadenza
naturale del contratto del mutuo il conto accessorio non fosse azzerato,
sarà necessario allungare la durata del finanziamento fino all'estinzione
del debito.

Cerchiamo di spiegare meglio con un esempio.

Ipotizziamo un mutuo da 100.000 Euro a tasso variabile, indicizzato
all'Euribor 3 mesi più uno spread dell'1%, acceso a maggio del 2003 e
scadenza a maggio 2023 (durata 20 anni). La rata iniziale mensile era al
momento dell'accensione di 572,69 Euro. A causa del rialzo dei tassi la rata
media pagata nel 2006 è diventata di 621,41 Euro. A maggio 2008 la rata è
ulteriormente lievitata a 741,74 Euro. Chi decide di aderire a questa nuova
proposta di rinegoziazione delle condizioni del mutuo si troverà a ottobre
con una rata più leggera di circa 120 Euro (741,74-621,41=120,33).

Questi 120 Euro verranno accantonati nel summenzionato conto di
finanziamento accessorio al tasso del 5,36% (poiché alla scadenza del mutuo
mancano 15 anni si presume che il tasso praticato sia l'Eurirs a 15 anni,
attualmente pari al 4,86%, più uno spread dello 0,50%). Ogni mese fino alla
scadenza naturale del contratto si ripeterà questo meccanismo. Nell'ipotesi
di tassi costanti a maggio 2023 il debito residuo verso la banca sarà di
circa 14.750 Euro per il cui rimborso saranno necessari ulteriori 25 mesi.

Per verificare la convenienza o meno, dal punto di vista del debitore, della
rinegoziazione del mutuo usiamo l'IRR, il tasso di rendimento a scadenza di
un investimento. Nel caso di adesione alla proposta di Tremonti l'IRR è del
5,953%, nel caso del mutuo originale l'IRR è pari a 6,011%. A tassi fermi vi
è quindi un lieve vantaggio a rinegoziare il mutuo.

Se il tasso Euribor (e/o l'Eurirs) dovesse però scendere (e potete
scommetterci che scenderà, almeno in un prossimo futuro) il vantaggio si
capovolgerà a favore della banca.

A fronte di un eventuale piccolo onere (spread dello 0,50% invece di uno
dell' 1,00% generalmente praticato) le banche riceveranno un probabile
beneficio economico dall'abbassamento dei tassi e la certezza di non farsi
sfuggire il cliente.

I vantaggi per i clienti saranno invece ben pochi se non per coloro che,
allo stato attuale, hanno difficoltà a racimolare gli importi per pagare le
rate.

Si usano così toni trionfalistici, soprattutto a scopo di immagine per
coloro che l'hanno promosso, per esaltare uno strumento già esistente, che
andrà a beneficio di pochissimi cittadini e a svantaggio di molti.

Il presidente del Consiglio con la sua moral suasion e il ministro
dell'Economia con la meno elegante fiscal suasion non devono aver fatto
molta fatica a convincere a stipulare l'accordo il sistema bancario che,
tramite il suo rappresentante, il vicepresidente ABI Pietro Modiano, ha
infine orgogliosamente affermato: "Da domani i cittadini saranno ancora più
invogliati ad andare in banca".

Certo, e i banchieri ad accoglierli.


fonte http://www.soldionline.it/a.pic1?EID=22453

I mutui assorbono un quarto del reddito delle famiglie italiane

Mutui: la clausola risolutiva espressa



Vi segnalo questo video che spiega un pò di cose sulla clausola risolutiva espressa nei mutui

Di Pietro: Nun se pò fà

mercoledì 28 maggio 2008

Mutui: i consumatori bocciano l'accordo Governo-Abi

L'intesa Abi-governo sulla rinegoziazione dei mutui è "solo una sanatoria
mascherata del decreto Bersani che le banche hanno ripetutamente violato e
che il governo deve far rispettare".

Con queste parole le Associzioni dei Consumatori giudicano il provvedimento
approvato dal Consiglio dei Ministri ritenendolo sì un'ancora per alcune
familie, ma dal quale non ci sarebbe nessun reale vantaggio, semplicemente
un rinvio dei costi.

Molte famiglie – secondo Paolo Landi presidente di Adiconsum - rischiano di
essere indotte ad una scelta sbagliata che potrebbe rivelarsi anche
svantaggiosa: infatti - secondo i conteggi dell'associazione – con l'
adesione al nuovo piano il mutuatario rischia di pagare interessi aggiuntivi
del 10-20%.

I CONSIGLI DI ADICONSUM

Chi è in grado di pagare la rata, pur con i relativi aumenti subiti in
questi anni, continui a farlo, poiché con l'accordo Abi-governo rischia di
pagare interessi aggiuntivi sul mutuo del 10-20%

Chi non è in grado di pagare la rata, prima di aderire eventualmente
all'accordo Abi-governo tenti un negoziato con la propria banca per ridurre
il costo della rata, per ottenere uno spread più basso; valuti, inoltre, la
possibilità di cambiare banca a fronte di un mutuo meno costoso.
Solo in caso di fallimento di rinegoziazione o di surroga e di oggettiva
impossibilità a far fronte al pagamento della rata mensile, l'accordo
Abi-governo può rappresentare una soluzione, poichè l'intesa rappresenta un
obbligo per la banca.

fonte
http://www.finanzautile.org/mutui-i-consumatori-bocciano-laccordo-governo-ab
i.htm

Economia domestica: da misure Governo risparmi vicini a 1.500 euro

Una boccata d'ossigeno per tutte le famiglie italiane dal nuovo Governo:
sarebbe questa la sintesi del rapporto del "Sole 24 Ore" sulle misure
adottate su Ici, straordinari e mutui.

Per il quotidiano economico-finanziario, la famiglia media italiana
risparmierà quasi uno stipendio all'anno – circa 1.400 euro.

La parte del leone spetta al nuovo trattamento fiscale degli straordinari,
che genera risparmi per i lavoratori interessati (quelli del settore privato
e con un reddito non superiore ai 30.000 euro) di oltre 760 euro.

Per quanto riguarda l'Ici, l'esenzione sulla prima casa interessa 17 milioni
di famiglie e per una famiglia che vive in una grande città vale anche oltre
500 euro. A pagare l'Ici sulla prima casa a giugno sarà solo lo 0,3% delle
famiglie, poco di più di 54.000.

Per quanto riguarda il terzo pilastro della manovra fiscale, cioè la
possibilità di rinegoziare i mutui, il vantaggio dipenderà esclusivamente
dall'andamento dei tassi dei prossimi mesi/anni.

Con l'accordo Abi-Governo la rata si congelerà ai tassi 2006 – con un
vantaggio di circa 200 euro – ma inevitabilmente ci sarà un allungamento
della scadenza.

Sarà vantaggioso aderire? Il fronte dei "no" è in aumento.


fonte
http://www.finanzautile.org/economia-domestica-da-misure-governo-risparmi-vi
cini-a-1500-euro.htm

la casa pesa per il 30% sul bilancio familiare

L'incidenza della voce casa (condominio, riscaldamento, gas, acqua,
manutenzione ordinaria, elettricità, telefono, affitto e interessi passivi
sul mutuo) sul bilancio delle famiglie "povere" è pari al 31,1%, mentre è
appena dell'8,5% per quelle "ricche".

A rilevarlo è l'Istat nel suo rapporto annuale dove evidenzia come chi
dispone di un reddito più basso è costretto quasi sempre ad andare in
affitto (il 18,2% su scala nazionale e il 27% nelle aree metropolitane).

In generale, il 14% del reddito familiare viene destinato alle spese per
l'abitazione, ma la quota sale al 27% per chi ha acceso un mutuo.

I NUMERI

Tradotto in moneta significa che mediamente, a fronte di un reddito netto di
2.311 euro mensili, una famiglia investe per la casa 315 euro al mese, la
spesa scende a 273 euro per le famiglie proprietarie di un'abitazione (quasi
l'80% della popolazione), mentre sale a 503 euro per quelle in affitto.

Particolarmente elevati i livelli di spesa delle famiglie gravate da un
mutuo (il 13%): circa 470 euro mensili se non si considerano le uscite per
il rimborso del capitale, in caso contrario la spesa raddoppia fino a circa
800 euro mensili.

fonte http://www.finanzautile.org/casa-via-lici-come-funzionera.htm

Mutui, movimento consumatori ha partecipato alla realizzazione della guida per il cittadino "mutuo informato"

Regole certe per la portabilità dei mutui. Le istruzioni per i cittadini che
intendono modificare le condizioni contrattuali del proprio mutuo sono state
illustrate oggi dal Consiglio Nazionale del Notariato e da 11 Associazioni
di consumatori. Indicazioni chiare inserite nella nuova edizione della Guida
per il cittadino "Mutuo Informato", realizzata dal Consiglio Nazionale del
Notariato insieme a Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti,
Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori,
Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale
Consumatori alla luce delle modifiche introdotte dalla legge 40/2007, meglio
conosciuta come decreto Bersani-bis e dalla Finanziaria 2008. Sono quindi
ora tre gli strumenti a disposizione del consumatore" ha ricordato Filippo
Poleggi , Presidente di MC di Campobasso: la rinegoziazione, la portabilità
(o surrogazione) e il cambio del mutuo (mutuo di sostituzione). La
rinegoziazione è un nuovo accordo tra il cliente e la propria banca:
riguarda principalmente il tasso e/o la durata. La legge Finanziaria ha
stabilito che è sempre possibile per la banca e il debitore variare senza
spese le condizioni del contratto di mutuo mediante scrittura privata anche
non autenticata. E nei casi in cui la banca richieda la formalizzazione
della rinegoziazione in forma notarile o autentica, il Consiglio Nazionale
del Notariato ha comunicato la disponibilità a una concreta riduzione dei
compensi dovuti. La portabilità introdotta dalle legge 40/2007, prevede che
il mutuatario possa accordarsi con una nuova banca per avere un altro mutuo
con cui estinguere quello con la banca originaria che non può opporsi. Il
nuovo prestito sarà garantito dalla stessa ipoteca già concessa a garanzia
del mutuo originario. E' inoltre sempre possibile per usufruire di
condizioni più favorevoli ricorrere al mutuo di sostituzione: estinguere il
vecchio mutuo per accenderne un nuovo presso la stessa o un'altra banca.
Anche se in questo caso il cittadino dovrà considerare i non trascurabili
costi. Tutte le modalità e i costi relativi alle tre ipotesi sono illustrate
in modo chiaro e comprensibile nella guida. Se vi sono cittadini ai quali
viene negata l'agibilità di questi strumenti, ha concluso Poleggi, il
Movimento Consumatori è pronto a sostenerli."

fonte
http://www.ecodelmolise.com/mutui--movimento-consumatori-ha-partecipato-alla
-realizzazione-della-guida-per-il-cittadino-mutuo-informato.htm

Casa: via l'Ici. Come funzionerà

Il testo del provvedimento per l'abolizione dell'imposta comunale sugli
immobili non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma viene
anticipato dal "Sole24 ore".

L'impianto complessivo del decreto conferma le anticipazioni circolate nei
giorni scorsi a parte qualche problema interpretativo che potrà comunque
essere corretto durante l'iter parlamentare.

Vediamo quali sono le caratteristiche principali
Via l'Ici sulla prima casa escluse case signorili (categoria A1), ville (A8)
e castelli (A9).

Stop per regioni ed enti locali ad aumenti di tributi, addizionali e
aliquote in attesa della definizione del nuovo patto di stabilità interno.

Per quanto riguarda i Comuni il testo prevede che la minor imposta che
deriverà dall'applicazione della norma (2,604 miliardi nel 2008, 2009 e
2010) sarà rimborsata alle singole amministrazioni e per questo sarà
istituito un apposito fondo al ministero dell'Interno. Le modalità di
restituzione saranno individuate entro 60 giorni dalla pubblicazione del
decreto in sede di Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali.

I NODI DA RISOLVERE

Tra i problemi interpretativi il quotidiano economico spiega che nel testo
anticipato non vengono menzionate le pertinenze dell'abitazione principale
il che potrebbe voler dire che l'esenzione viene estesa automaticamente
anche a box, garage, posti auto e cantine. Per questo si rimanda ai
regolamenti comunali nei quali si può precisare numero e tipologie catastali
delle unità di pertinenza.

Per quanto riguarda poi la definizione di abitazione principale il testo del
provvedimento rinvia al decreto legislativo (505/1992) che la individua come
dimora abituale del contribuente.

L'esonero dall'imposta viene poi esteso ad alcune particolari tipologie come
gli immobili delle cooperative a proprietà indivisa adibiti ad abitazione
principale dei soci assegnatari, gli immobili degli Iacp regolarmente
assegnati, le ex case coniugali assegnate al coniuge separato o divorziato.

Nel decreto infine non si cita - evidenzia il Sole 24 Ore - la casa non
locata di cittadini italiani residenti all'estero mentre viene estesa
l'esenzione anche alle assimilazioni stabilite dai comuni (gli immobili
concessi ad uso gratuito ai parenti).

Fonte http://www.finanzautile.org/casa-via-lici-come-funzionera.htm

Casa: rallentano i canoni di affitto

Nel secondo semestre del 2007 il mercato delle locazioni segnala, a livello
nazionale, una crescita dei canoni di appeno lo 0.4% per i bilocali e dello
0.1% per i trilocali, con un rallentamento che procede ormai da semestri e
che in molte città significa anche una riduzione dei canoni.

Secondo i dati resi noti da Tecnocasa, il ribasso più sensibile si è
registrato a Bologna, dove la variazione dei canoni per i bilocali è
stata -2.2% e quella dei trilocali -1.6%.

A Milano la diminuzione è stata rispettivamente dell'1.3% e dell'1.4%.

Le uniche grandi città dove non si segnalano cali sono Palermo (+0.1% per i
bilocali e +0.2% per i trilocali) e Bari (+0.7% per i bilocali e +1.3% per i
trilocali).

Negli ultimi sei mesi del 2007 si è riscontrato un aumento della domanda di
appartamenti in affitto determinato dalla maggiore difficoltà di accesso al
mercato del credito e di conseguenza delle compravendite. Questo tuttavia
non si è tradotto in un rialzo dei canoni di locazione perchè l'offerta
presente sul mercato, aumentata negli ultimi anni a seguito della corsa al
mattone per investimento, è in grado di far fronte alla maggiore domanda
senza creare tensione sui valori.

fonte: http://www.finanzautile.org/casa-rallentano-i-canoni-di-affitto.htm

lunedì 26 maggio 2008

Che Mutuo - Mutuo Acquisto Variabile

 

Il mutuo a tasso variabile di Che banca offre uno spread da 0,70%, durata fino a 40 anni, inoltre spese di istruttoria,perizia,stipula,assicurazione,gestione e incasso rata a costo zero.
 
Importo Finanziabile 80% del valore dell''immobile (prima casa) o 70% (seconda casa)
Durata fino a 40 anni
Tipo di tasso Euribor+Spread(da 0,70%)
Garanzia n.d.
Spese di Istruttoria n.d.
Assicurazione
Penale di estinzione anticipata no
Spese di perizia n.d.
Interessi di Mora
Ente Finanziatore CheBanca
Data rilevazione "Maggio 2008"

 

fonte: http://www.spaziomutui.com/chemutuovariabile.htm

Che Mutuo - Mutuo Acquisto Fisso

Il mutuo a tasso fisso di Chebanca offre uno spread da 0,80%, durata fino a 30 anni, inoltre spese di istruttoria,perizia,stipula,assicurazione,gestione e incasso rata a costo zero.
 
Importo Finanziabile 80% del valore dell immobile (prima casa) o 70% (seconda casa)
Durata fino a 30 anni
Tipo di tasso Eurirs+Spread(da 0,80%)
Garanzia n.d.
Spese di Istruttoria n.d.
Assicurazione
Penale di estinzione anticipata no
Spese di perizia n.d.
Interessi di Mora
Ente Finanziatore CheBanca
Data rilevazione "Maggio 2008"

 

Fonte: http://www.spaziomutui.com/chemutuofisso.htm

domenica 25 maggio 2008

Mutui, il piano banche-governo si gioca sulla durata

Un'opportunità in più per tutte quelle famiglie italiane che sono state
spiazzate dal rialzo dei tassi di interesse, ma che al tempo stesso dovrà
essere valutata con attenzione dai risparmiatori prima di procedere a una
scelta definitiva. L'accordo, firmato due giorni fa tra il Ministero
dell'Economia e l'Associazione Bancaria per la rinegoziazione dei mutui a
tasso variabile stipulati prima del 2007, porterà sollievo a molte famiglie.
Ma non sarà, necessariamente, la soluzione migliore per tutti. Per capire se
e a chi converrà aderire è necessario attendere il testo integrale della
convenzione (previsto entro 30 giorni dalla data del Decreto Legge);
tuttavia, già dalle linee guida annunciate mercoledì, è possibile fare
alcune considerazioni.

Rebus durata
La soluzione presenta notevoli analogie con la categoria esistente dei mutui
a rata costante, e di questa particolare tipologia di prodotto conserva
pregi e difetti: al vantaggio di un esborso mensile ( o
trimestrale)riportato ai livelli del 2006 e che resta invariato fino al
termine del piano di ammortamento, dando così una certa tranquillità al
risparmiatore, si contrappone il rischio di vedere allungare la durata del
mutuo. Un pericolo che,nel caso dei finanziamenti che saranno rinegoziati
secondo la Convenzione, è reso ancora più reale dal fatto che la differenza
fra l'importo della rata dovuta secondo il piano di ammortamento originario
e quello risultante dal nuovo accordo viene addebitata su un conto di
finanziamento accessorio e gravata di un tasso di interesse passivo (Irs a
10 anni maggiorato di uno spread dello 0,5%, attualmente il 5,13%).

La simulazione
Ma di quanto si potrà prolungare la durata del prestito? I calcoli
effettuati da Il Sole 24 Ore per un mutuo da 100mila euro stipulato nel
settembre 2005 (come si legge nell'illustrazione a fianco) mostrano che, in
caso di adesione alla Convenzione, si ottiene fin da subito una rata più
lieve (del 6-12% a seconda della durata), ma si finisce per dover restituire
un importo maggiore di interessi ( dal 2% fino al 17%). E questo, sia
nell'ipotesi di tassi di mercato che restino invariati fino al termine del
mutuo, sia nel caso (più realistico e favorevole al cliente)che gli Euribor
ripercorrano l'andamento al rialzo e al ribasso di questi ultimi 3 anni. La
differenza si traduce in un prolungamento del prestito(necessario per
restituire quanto si è accumulato nel conto accessorio di finanziamento) che
può variare dai 3 mesi del caso più favorevole (mutuo a 10 anni con
andamento tassi di mercato) ai 52 mesi dell'ipotesi peggiore (mutuoa 20 anni
con livello futuro dei tassi invariato).

A chi conviene
La convenienza ad aderire alla rinegoziazione andrà naturalmente valutata
per ogni singolo caso, anche perché sarà soprattutto la situazione
finanziaria della famiglia a fare la differenza. Per tutti coloro che
incontrano serie difficoltà nell'onorare il pagamento delle rate, infatti,
la soluzione proposta dall'accordo Abi-Ministero dell'Economia potrebbe
risultare una via di uscita utile e probabilmente inevitabile, anche se si
dovesse tradurre alla lunga in un maggior onere. Diverso, naturalmente, è il
discorso per chi è ancora in grado di sopportare il rincaro di questi ultimi
mesi, che può valutare anche vie alternative e probabilmente anche più
vantaggiose rispetto a quella proposta dalla Convenzione. Non si deve
dimenticare, infatti, che l'accordo non agisce sul tasso di interesse, che
continua a restare variabile, e neppure sullo spread (la differenza
applicata dalle banche sui tassi di mercato). Quest'ultimo, specie tra i
prodotti datati, può essere di gran lunga più elevato rispetto a quello
praticato sui nuovi prodotti e bussare alla propria banca per tentare di
abbassarlo potrebbe rivelarsi una soluzione più appropriata.

fonte
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/05/mut
ui-banche-governo.shtml?uuid=0f22f9b6-2894-11dd-ad01-00000e25108c&DocRulesVi
ew=Libero&correlato

Mutui: intesa banche-Tremonti per rinegoziare il tasso variabile

Le banche offriranno ai clienti la possibilità di rinegoziare i mutui prima
casa a tasso variabile accesi prima del 2007. Questo, come apprende
l'agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, l'accordo tra Abi, l'associazione delle
banche italiane, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. La
convenzione potrebbe trovare posto nella cornice del Dl fiscale che il
Governo vara oggi. Le rate residue verranno ricalcolate sulla base dei tassi
medi del 2006, nettamente inferiori a quelle attuali, e mantenute fisse fino
alla scadenza.

L'accordo - precisa l'agenzia - prevede che la differenza rispetto
all'importo attuale delle rate dei mutui venga addebitata su un conto del
cliente al quale si applicherà un tasso Irs a 10 anni maggiorato di uno
spread dello 0,50 per cento. I clienti potranno chiedere alle banche la
rinegoziazione entro il prossimo 31 dicembre.
L'intesa è stata illustrato oggi a Milano dai vertici dell'Abi ai banchieri
dell'esecutivo ed ha colto l'unanime apprezzamento dei partecipanti.

Fonte
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/05/mut
ui-tremonti-abi.shtml?uuid=0dfcfb40-2740-11dd-9a87-00000e25108c&DocRulesView
=Libero&correlato

Mutui, consumatori: l'accordo non farà risparmiare

Le  associazioni dei consumatori e i sindacati lanciano i loro distinguo sull'accordo tra Governo e Abi sui mutui. I vantaggi sarebbero meno di quelli presentati dal nuovo esecutivo. Ecco il loro parere.

Aduc. Ieri il Governo «ha sbandierato un accordo con l'associazione delle banche prevedendo un risparmio pari a circa 850 euro all'anno per 1.250.000 famiglie circa.
Peccato che la notizia sia falsa»: lo afferma l'Aduc in una nota.
«Nel comunicato dell'Abi - spiega l'associazione - si legge che l'accordo non prevede alcun risparmio, ma solo una dilazione nel pagamento: si concede un ulteriore finanziamento (a tassi abbastanza agevolati: l'Irs decennale più lo 0,5%). Le famiglie, quindi, non risparmieranno alcunché, ma pagheranno ulteriori interessi. Il forte sospetto è che questa operazione sia un ulteriore tentativo di bloccare le surroghe che sono, invece, un vero risparmio per i mutuatari (e quindi un costo per le banche). In questi anni gli spread di mercato applicati ai tassi (fissi o variabili) dei mutui sono molto diminuiti.
Sostituire un mutuo oggi implica, quasi sempre, avere uno spread più basso. Con la negoziazione-beffa proposta dal Governo e dalla banca si applicherebbe lo stesso spread. Questa operazione consentirebbe alle banche di non perdere i vecchi mutui (tanto remunerativi per loro e tanto costosi per i clienti).
Crediamo sia sintomatico che il Governo non abbia deciso di dare attuazione (manca ancora lo specifico decreto) a quanto già previsto in materia nella Finanziaria 2008, cioè la sospensione di alcune rate da pagare quando si è in difficoltà. Ci rendiamo conto che faccia più effetto populistico e mediatico un nuovo decreto che attuare una legge prevista dal precedente Governo di una maggioranza politica diversa, ma se al centro della propria politica ci fossero gli interessi dei mutuatari questi problemi dovrebbero essere affrontati in modo diverso.
La falsa notizia del risparmio di 850 euro è figlia di questa logica e sintomatica di una partenza quantomeno sgradevole del nuovo Governo. La rinegoziazione proposta dal Governo e dall'Abi, può essere utile a chi è in difficoltà a pagare le rate aumentate (e non troverebbe alcuna soluzione migliore nel mercato), per cui è meglio bloccare la rata ai tassi del 2006, anche se questo implica un aumento degli interessi da pagare.
Chi è in grado di pagare il vecchio mutuo a tasso variabile (o può accedere ad una surroga con tassi migliorati) è bene che non faccia questa rinegoziazione perché non risparmia niente, anzi aumenta gli interessi da dare alla banca». Insomma, conclude l'Aduc, «ci dispiace dirlo, ma sul fronte della tutela degli utenti bancari, il Governo è partito male».

Uil. «La Uil prende atto dello sforzo compiuto dal Governo e dall'Abi nel riconoscere l'urgenza di risolvere il problema dell'aumento delle rate del mutuo che grava pesantemente sul bilanci delle famiglie italiane. Trovare una soluzione per governare tale aumento, messo in relazione con l'assenza di recupero dei salari, ci appare positivo ma non sufficiente. Attendiamo, però, che la convenzione stipulata fra Abi e Governo chiarisca meglio il costo totale per il mutuatario di tutta l'operazione di rinegoziazione». È quanto sottolinea in una nota Lamberto Santini, segretario confederale della Uil.
«Se è positivo il fatto di riportare la rata ai livelli antecedenti il 2007, allungando l'ammortamento a seguito dell'andamento del mercato dei tassi, molto poco chiara è l'operazione che prevede l'accantonamento della differenza tra rate che verranno pagate e quelle che si sarebbero dovute pagare. Tale quota di interessi costituirebbe un ulteriore capitale da restituire, non è chiaro come, ad un tasso fisso, riconoscendo dunque interessi sugli interessi. Soluzioni efficaci e molto più semplici sono state adottate da altri Paesi, come la Francia, -aggiunge Santini- che ha previsto forme di 'moratoriá per alcuni periodi per permettere alle famiglie di riprendere fiato e riavviare regolarmente il pagamento del proprio mutuo».
«Il problema dell'aumento dei prezzi e del mancato adeguamento dei salari -conclude Santini- non può essere ancora una volta risolto con un ulteriore indebitamento delle famiglie che, pur beneficiando di questo accordo che giudichiamo comunque positivo - vista l'attuale emergenza - a fine ammortamento si troveranno a pagare più di quanto avevano pattuito».  CONTINUA ...»

Adusbef «dà atto all'impegno del Governo Berlusconi per aver affrontato la spinosa questione dei mutui a tasso variabile, contratti da 3,2 milioni di famiglie su 3,5 milioni di contraenti (91%) per precise responsabilità e cattivi consigli delle banche, aduse a reiterate violazioni di legge con il concorso di Bankitalia».
Lo afferma la stessa associazione in una nota, spiegando che l'accordo raggiunto ieri «è un'inversione di tendenza rispetto al precedente Governo, che aveva sbandierato lenzuolate di liberalizzazioni fasulle, dalla simmetria dei tassi, alla eliminazione della Commissione di massimo scoperto (che ancora grava sui prestiti in misura del 4,37% l'anno in aggiunta al tasso, nonostante la Cassazione l'avesse annullata), a surroga e portabilità dei mutui, restate lettera morta per l'omessa vigilanza di Bankitalia e la stessa tolleranza di ministri e vice-ministri economici del Governo Prodi, 'troppo amici delle banche'».

Tuttavia Adusbef «non dà alcun credito a banche ed Abi che propagandano risparmi di 850 euro l'anno, vergognose frottole per i creduloni, perché tali 'teorici scontì saranno messi in coda alle rate, maggiorate di salati interessi (i prestiti nostrani sono già gravati da tassi più elevati di uno 0,70% secco rispetto alla media europea, essendo attestati in Italia al 5,79%, nell'Ue al 5,09%). I risparmi teorici di 850 euro l'anno, fumo negli occhi per gli allocchi, sono del tutto campati in aria, per effetto dell'allungamento della durata del debito, gravato da interessi variabili legati all'IRS e fino alla copertura del debito residuo, ossia capitali ed interessi, che porteranno a 23-24 anni un prestito originario di venti anni».

Adiconsum. «I mutuatari devono essere consapevoli che ciò che non viene pagato nella rata dovrà essere pagato a fine mutuo caricato degli interessi». Lo afferma in una nota Paolo Landi, dell'Adiconsum, commentando l'accordo raggiunto ieri tra banche e governo.
«Perché - chiede Landi - il Governo non utilizza anche i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria per i mutuatari in difficoltà? Adiconsum chiede di partecipare al tavolo Governo-Abi per esaminare nel dettaglio le condizioni dell'accordo. Da come è stato spiegato l'accordo, sembrerebbe che oltre un milione di famiglie avrà una riduzione del costo del proprio mutuo a tasso variabile. Non è così. Viene sì ridotta la rata del mutuo, ma la durata del mutuo si allunga e ciò che non si è pagato oggi, sarà pagato in futuro caricato dei relativi interessi. L'aspetto positivo di questo accordo sta nel fatto che la banca è obbligata a rinegoziare mentre fino ad oggi, come è accaduto frequentemente, poteva non offrire la propria disponibilità. In questo senso, l'accordo facilita il rapporto banca-mutuatario e fissa le condizioni dell' accantonamento. L'anno preso a riferimento è il 2006, in cui però si erano già registrati gli aumenti più rilevanti.
L'abbassamento della rata del mutuo a tasso variabile di circa 100 euro viene addebitata su un conto finanziamento. Su queste somme maturano interessi ad un tasso fisso (oggi del 5,13%) che si cumulano nel corso degli anni fino alla scadenza del mutuo.
Il vantaggio per le famiglie è una rata del mutuo compatibile con il proprio reddito, ma ciò non comporta alcuna riduzione dei relativi interessi maturati e il pagamento di ulteriori interessi a scadenza. Parlare, quindi, di benefici di 800-1000 euro è assolutamente fuori luogo. I vantaggi sembrano più per le banche che per i mutuatari». Tra i dubbi avanzati da Landi, c'è da chiarire se la tenuta del conto finanziamento è gratuita, oppure vi gravano dei costi e se le quote accantonate sono solo interessi o quote di capitale.

fonte http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/05/mutui-accordo-risparmio.shtml?uuid=78708980-280b-11dd-9059-00000e25108c&DocRulesView=Libero&correlato

Mutui al test della convenienza

 
La convenienza della convenzione Abi-Governo sulla rinegoziazione dei mutui? È un puro effetto ottico. La riduzione della rata del mutuo introdotta dal Consiglio dei ministri di mercoledì scorso si rivela alla lunga meno conveniente rispetto alla "portabilità" con un nuovo contratto a tassi più bassi, stipulato grazie alla surrogazione dell'ipoteca preesistente. Lo dimostra una simulazione del «Sole 24 Ore» che compara i montanti finali di uno stesso mutuo nelle due ipotesi, applicando in un caso la convenzione e nell'altro i migliori tassi di interesse offerti dal mercato per i contratti di surroga.

Una prima dimostrazione teorica di questo effetto è stata offerta ieri dal «Sole 24 Ore». È vero che grazie alla convenzione Abi-Governo (della quale però non si conosco ancora i dettagli attuativi, che potrebbero cambiare significativamente i calcoli di convenienza) la rata del mutuo cala, per l'applicazione di un minor tasso. Il costo di un mutuo non si misura però solo sulla rata pagata, ma anche sulla somma totale restituita alla banca, il montante, che è dato da capitale e interessi. Con la portabilità garantita dalla surrogazione dell'ipoteca introdotta dai decreti Bersani, l'abbandono del vecchio contratto e la stipula di uno nuovo a tassi inferiori possono portare a un montante finale più leggero. Se si usa invece la nuova convenzione Abi-Governo, al montante del mutuo va aggiunta una quota residua da pagare, data dalla differenza tra le rate originali e quelle "alleggerite" dalla convenzione, aumentata degli interessi maturati. La somma del montante e di questo residuo si rivela più pesante.

La tabella a fianco esamina i due percorsi alternativi per rinegoziare un mutuo originario a tasso variabile da 100mila euro stipulato nel settembre del 2005 da un lavoratore dipendente di 35 anni di Milano per un immobile del valore di 200mila euro. I calcoli sono basati sull'ipotesi (puramente teorica) che i tassi restino invariati fino alla fine del piano di ammortamento. La convenzione Abi-Governo porterebbe a un esborso finale di 177mila euro, con una rata costante di 613 euro pagata per i 208 mesi di vita residua del mutuo di base a cui si aggiungerebbero altri 52 mesi necessari al rimborso del residuo. Se invece si utilizzasse la rinegoziazione con le migliori offerte di surrogazione presentate dal broker MutuiOnline, la rata mensile sarebbe sì superiore (dai 52 ai 93 euro) a quella pagata con la convenzione, ma il montante finale pagato dal cliente (al termine dei 208 mesi di vita residua del mutuo) sarebbe inferiore rispetto a quello della convenzione da un minimo di 10mila a un massimo di oltre 18mila euro.

Le banche in tabella non sono le uniche a offrire la surroga. Dopo i decreti Bersani e l'accordo del 14 maggio tra il Consiglio nazionale del Notariato e 11 associazioni di consumatori, cresce di giorno in giorno la concorrenza tra gli istituti nel segmento della portabilità. Intesa Sanpaolo offre la surroga a costo zero con opzioni di flessibilità (sospensione pagamento rata e modifica della durata). Il gruppo UniCredit (UniCredit Banca, UniCredit Banca per la Casa. UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop Carire) ha lanciato la gamma Trasloca Mutuo che permette ai clienti di altre banche di trasferire il mutuo in UniCredit. Il gruppo Monte dei Paschi (Banca Mps, Banca Toscana, Bam) offre SostiMutuo che non ha costi di entrata. Ubi Banca ha lanciato la "campagna rottamazione" per i contratti di altri istituti, mentre Credem ha creato una linea dedicata, Rimutuo.

Altre offerte arrivano da Banca Sella, Popolare di Bari, IWBank (che offre 1.000 euro per le spese notarili e azzera gli altri costi), CariCento. Tra gli istituti che fanno parte di gruppi esteri la surroga è offerta da Banca Macquarie (con durate fino a 40 anni), Ing Direct (che offre gli stessi tassi di Mutuo Arancio). Woolwich (gruppo Barclays) offre Portamutuo, mentre FriulAdria (gruppo Crédit Agricole) ha introdotto la surroga con contratti a rata costante e durata variabile o per i contratti "Cambio scelta" che consentono di scegliere ogni tre anni tra tassi fissi e variabili accollandosi anche le spese notarili. Infine il gruppo Bnp Paribas sono attive Bnl (che con CambiaMutuo consente anche di allungare la durata sino a 40 anni) e l'istituto specializzato Banca Ucb. D'altronde cresce il numero dei clienti in fuga da rate diventate troppo pesanti: nel quarto trimestre 2007 i mutui di sostituzione sono arrivati al 23% di tutti i nuovi contratti.

Contributi per l'e-commerce: via al bando

Anche le imprese che intraprendono attività legate all' e-commerce, cioè alla compravendita, marketing e fornitura di prodotti o servizi attraverso computer collegati in rete, potranno a breve usufruire di forti agevolazioni. E' in arrivo, infatti, dal ministero dello Sviluppo Economico un bando per il credito di imposta a favore dell'e-commerce. In particolare, verranno agevolati i progetti di investimento finalizzati allo sviluppo per via elettronica delle vendite che le imprese richiedenti effettuano tra di loro (nel caso di domanda presentata da raggruppamenti di imprese, il cosiddetto b2b) oppure nei confronti di altre imprese o dei consumatori finali, nei mercati interni o esteri. Nell'industria delle telecomunicazioni l'agevolazione spazierà invece sull'insieme delle applicazioni dedicate alle transazioni commerciali. Beneficiari Beneficiari dell'iniziativa sono le imprese titolari di partita Iva, individuali o societarie, anche aventi forma di cooperative; i consorzi e le società consortili; le società consortili miste tra imprese industriali, commerciali e di servizi; i consorzi di sviluppo industriale e i centri per l'innovazione e lo sviluppo imprenditoriale. Fanno eccezione i settori esclusi dalla disciplina "de minimis" (non applicabile a trasporti, produzione trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, attività connesse all'esportazione. Agevolazioni Le agevolazioni ammontano al 50 per cento dei costi ammissibili, comunque entro i limiti della normativa "de minimis" (100 mila euro in tre anni). Diverse le novità rispetto al bando precedente. Sono state ampliate le tipologie delle spese ammissibili. Restano ammissibili gli interventi per hardware (nel limite del 5 per cento), software per tiratura ai fini della realizzazione del progetto, consulenze specialistiche per lo sviluppo dell'applicazione che gestisce l'attività di vendita via internet e per l'integrazione di questa con gli altri sistemi informativi aziendali. Vengono aggiunti anche i costi relativi alla formazione del personale e alle attività di marketing. Ancora, agevolazioni per servizi destinati all'e-learning, nel limite del 15 per cento e i costi per sviluppo, manutenzione, aggiornamento della piattaforma tecnologica nel limite del 10 per cento. Sono ammissibili alle agevolazioni, inoltre, le spese per l'acquisto diretto di beni nuovi di fabbrica e di servizi, nonchè le spese per acquisto tramite leasing oppure acquisti a rate Possono essere, infine, agevolati i canoni per l'affitto di hardware e software; le spese di locazione finanziaria. In ogni caso il costo minimo per singola impresa non può essere inferiore a 30 mila euro. Tra le novità quella che, in caso di richieste superiori alle disponibilità, sarà comunque prenotato l'intero ammontare delle agevolazioni spettanti sulla base della miglior posizione assunta dai progetti in graduatoria seguendo l'ordine decrescente dalla prima fino all'esaurimento dei fondi disponibili. La graduatoria prenderà in considerazione due tipi di parametri: il primo riguarda la differente proporzione in cui sono presenti le voci di spesa ammissibili; il secondo alcune caratteristiche del progetto quali, per esempio, il numero di imprese partecipanti e le specifiche tecniche degli applicativi informatici agevolati. Domande Le domande potranno essere presentate da singole imprese o da raggruppamenti di imprese dal primo al novantesimo giorno successivo alla pubblicazione della circolare sulla Gazzetta Ufficiale. La domanda dovrà essere inviata a Medio Credito Centrale mediante il form applicativo disponibile sul sito internet www.mcc.it.
La misura in breve Ecco chi può accedere al credito: - imprese titolari di partita Iva, individuali o societarie; - cooperative; - consorzi e società consortili; - società consortili miste tra imprese industriali, commerciali e di servizi; - consorzi di sviluppo industriale e centri per l'innovazione e sviluppo imprenditoriale. Il credito viene concesso alle imprese titolari di partita Iva, individuali o societarie, cooperative, consorzi e società consortili, centri per l'innovazione. Queste le spese agevolate: - Hardware, - Software del progetto; - Consulenze; - Formazione del personale; - Attività di marketing Vengono agevolate le spese previste per gli hardware di sistema, i software di progetto e, come novità, anche le attività di marketing e consulenza.

Aiuti di Stato, dall'Ue regole più semplici

Accesso al credito: l'Unione Europea semplifica le procedure per il calcolo
degli aiuti di Stato da concedere alle imprese. La comunicazione stabilisce
metodi chiari e trasparenti per calcolare la quota di contributo nelle
garanzie e prevede regole semplificate per le piccole e medie imprese, quali
i premi esenti predefiniti e i premi unici per le garanzie di importo
limitato Con le norme allo studio cresceranno i prestiti privati, in
particolare per le Pmi, senza richiedere un contributo immediato da parte
dello Stato, in quanto il pagamento della garanzia è necessario, come si
legge nella comunicazione, "solo in caso di inadempimento". Il principale
scopo della revisione della comunicazione sulle garanzie attualmente in
vigore è fornire ulteriori indicazioni e maggiore certezza del diritto agli
Stati membri e agli operatori nel valutare se una garanzia contiene o meno
elementi di aiuto di Stato.
Fonte: http://www.denarofinanziamenti.it/frmArticoloMini.aspx?recID=535825

sabato 24 maggio 2008

'ICI sulla prima casa"? abolita già a partire dal 2008

A seguito delle nuove regole emanate dal Consiglio dei Ministri il 21 maggio 2008, l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale, c.d. prima casa, non è più soggetta all'imposta comunale sugli immobili prevista dal D.Lgs n. 504/1992, già a far data dall'anno 2008

Rimaranno comunque escluse dal beneficio le unità immobiliari classificate A1, A8 e A9, anche se adibite ad abitazione principale, per le quali continuerà ad applicarsi la detrazione prevista dall'articolo 8, commi 2 e 3, D.Lgs n. 504/1992.

Si rimane comunque ancora in attesa del testo definitivo del Decreto Legge anche perchè permangono ancora alcuni dubbi: l'esclusione dell'ICI riguarda anche: 1) le pertinenze dell'abitazione principale? 2) le abitazioni in comodato ai familiari; 

Prime contraddizioni del governo

Sebbene il Consiglio dei Ministri abbia deciso di abolire l'ICI sulla prima
casa, allo stesso tempo ha deciso di non andare avanti con il bonus BEBE'.

Il presidente del Consiglio ha infatti chiarito che essendo le risorse a
disposizione piuttosto limitate, è stato necessario scegliere tra le
priorità di seguito elencate:

Abolizione ICI
Rinegoziazione MUTUI
Sicurezza
Detassazione straordinari
L'assegno da 1.000 euro una tantum e veniva dato a sostegno delle prime
spese per i neonati.

Da una parte si da.... dall'altra invece.....

Detrazioni in caso di rinegoziazione del Mutuo da cointestato a singolo intestatario

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni dubbi circa la rinegoziazione dei
mutui nel caso particolare del passaggio da cointestato a singolo
intestatario, con la risoluzione n. 57/E del 21 Febbraio 2008.

Pertanto, nell'ipotesi di sostituzione di un mutuo, originariamente
intestato a due coniugi, e poi sostituito da un contratto intestato ad uno
solo dei due soggetti, la detrazione del 19% degli interessi, per un
massimale di € 4.000, spetta per intero e integralmente al nuovo ed unico
intestatario.

Mutui, le rate tornano ai tassi del 2006

In arrivo una boccata d'ossigeno per gli italiani. Oltre al taglio dell'Ici (Londra: ICI.L - notizie) e alla detassazione degli straordinari giunge a sorpresa l'accordo tra le banche e Giulio Tremonti, neo ministro dell'Economia, per congelare le rate dei mutui a tasso variabile. In particolare, l'accordo premetterà di rinegoziare i contratti stipulati a partire dal 2007, ma con una rata fissa "fuorimercato" uguale a quella pagata in media nel 2006. All'inizio la durata del muto resterà la stessa: l'allungamento eventuale dipenderà dai tassi d'interesse. In sostanza, se la curva sarà cresciuta il periodo salirà, se invece sarà scesa si pagherà meno. Una manovra che potrebbe riguardare circa un milione di italiani.

Fonte www.finanza.com

Consumatori: guida alla scelta del mutuo migliore

Rinegoziare un mutuo, trasferirlo ad altra banca o accenderne un altro presso la stesso istituto di credito. Sono alcune possibilità, importanti per i consumatori, contenute nella nuova guida Mutuo informato, realizzato da undici associazioni dei consumatori, in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato, che intende far conoscere meglio questo strumento finanziario alla luce delle novità prodotte dal decreto Bersani - bis e della legge finanziaria 2008. Per quanto riguarda, in particolare, la portabilità del mutuo, oggetto di discussione negli ultimi tempi tra istituzioni e consumatori, il vademecum spiega in maniera semplice i vantaggi di questo strumento: grazie ad esso il cittadino può infatti accordarsi con una nuova banca per avere un altro mutuo ed estinguere quello con la banca originaria. Il tutto senza perdere i benefici fiscali previsti dal primo accordo.

Quale scegliere

La prima decisione da prendere, forse la più importante, è il tipo di tasso di interesse da applicare al finanziamento. Possiamo distinguere varie categorie.
Vediamo in dettaglio quali sono le loro caratteristiche.
Mutuo a Tasso fisso Il tasso del finanziamento sarà determinato in sede di firma del contratto e non varierà per tutta la durata del prestito. Le rate saranno tutte dello stesso importo fino a scadenza. E’ la soluzione migliore per chi non vuole sorprese e vuole programmare in anticipo quale sarà l’entità esatta del debito. Mutuo a tasso variabile Il tasso è normalmente "ancorato" all’Euribor, un indice di riferimento del mercato finanziario e monetario. A questo parametro viene aggiunto il guadagno della banca, lo spread, che oscilla tra l’1% e il 3%. L’importo dei primi pagamenti risulta generalmente più contenuto rispetto a quello di un mutuo a tasso fisso.
Mutuo a Tasso misto E’ apparso di recente ed è utile a chi non vuole prendere da subito una decisione definitiva. Questi mutui danno la possibilità di modificare il tasso (fisso o variabile) alle scadenze e alle condizioni stabilite nel contratto.
Mutuo Tasso Capped Rate (CAP)Detto anche CAP, è un mutuo a tasso variabile con un tetto massimo predeterminato, oltre il quale il tasso d’interesse non potrà mai salire. Lo spread applicato è normalmente più alto rispetto ad un mutuo variabile tradizionale.
Mutuo a Tasso bilanciato Chiamato anche mix, è composto da una parte a tasso fisso e una a tasso variabile. Ad esempio, 30% fisso, 70% variabile o viceversa, 50% fisso, 50% variabile, ecc… Questo tipo di mutuo accontenta anche chi non ha una particolare preferenza e vuole coniugare i vantaggi del tasso fisso con quelli del variabile.Mutuo variabile a tasso costanteLa variazione del tasso incide sulla durata e non sull'importo della rata mensile, che rimane sempre la stessa. Naturalmente se i tassi crescono si allungano i tempi di restituzione. Mutuo a rata crescenteQuesta formula prevede rate iniziali più basse rispetto a quelle di mercato. Per questo motivo è l'ideale per le giovani coppie che hanno uno stipendio basso, ma ottime prospettive di carriera. Mutuo con la polizzaInsieme al mutuo viene stipulata una polizza sulla vita, quindi oltre alla rata mensile si paga anche un premio assicurativo. In caso di morte o invalidità permanente del capofamiglia sarà l'assicurazione a completare il piano di rimborso, senza nessun altro impegno finanziario per la famiglia. Mutuo flessibileIn questo caso gli interessi sono pagati in maniera regolare, mentre il capitale viene restituito con una certa flessibilità, ad esempio di anno in anno in concomitanza con entrate straordinarie. E' una formula particolarmente adatta a lavoratori autonomi e professionisti. Mutuo al 100%Consente di coprire l'intero prezzo di acquisto di un immobile ed è adatto a chi ha pochi capitali da parte. Per questo è rivolto sopratutto alle giovani coppie che in questo modo hanno la possibilità di sostenere le altre spese come tasse, notaio, arredamento e trasloco.

fonte: http://www.intrage.it/rubriche/finanza/imutui/scegliere_mutuo/index.shtml

Mutui, Tremonti: "Tassi più umani".

L'accordo approvato dal Cdm / Pioggia di critiche dai consumatori
Il ministro dell'Economia: "Si può andare in banca e cambiarlo in rata fissa 2006". Codacons: “Massimo rigore con le banche”. Adusbef: “Risparmi solo teorici”. Adiconsum: “Si paga dopo quello che si risparmia”. Bersani: “Da governo rilancio mediatico di operazione già in corso”

Roma, 22 mag. -(Adnkronos/Ign)- "Tutti quelli che hanno a oggi un mutuo a tasso variabile possono andare in banca e hanno il diritto di cambiarlo in rata fissa 2006. L'orologio torna indietro con le lancette a un tempo in cui i tassi erano piu' umani". È quanto ha dichiarato al Tg1 il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, spiegando le novità dell'accordo sui mutui stipulato tra il suo dicastero e l'Abi e approvato dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, ha detto Tremonti, interesserà anche chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile un mese fa. "Se nella vita del mutuo, che è mediamente 17 anni in Italia, i tassi di interesse salgono ancora - ha spiegato il ministro dell'Economia - la vita del mutu viene allungata di un po’, se i tassi scendono, ed è sempre possibile ed anche augurabile, allora quel guadagno va a vantaggio della famiglia che acquista un corrispondente credito". Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori. “Il nuovo Governo deve dimostrare un rigore assoluto e una severità mai vista prima nei confronti degli istituti di credito''. Questa la richiesta che il Codacons muove all'esecutivo: “Continuiamo a non credere ad accordi che, anche lontanamente, possano andare a vantaggio dei mutuatari -prosegue il presidente dell'associazione dei consumatori, Carlo Rienzi- mentre crediamo che ancora molto si possa fare per costringere le banche al rispetto delle leggi vigenti. In particolare l'inosservanza delle disposizioni contenute nei pacchetti Bersani, ha provocato un danno ai cittadini pari a 5,9 miliardi di euro.” Per Adusbef “i risparmi teorici di 850 euro l'anno, fumo negli occhi per gli allocchi, sono del tutto campati in aria, per effetto dell'allungamento della durata del debito”. E Adiconsum spiega che chi ha acceso un mutuo deve avere la consapevolezza che ciò che non viene pagato nella rata dovrà essere pagato a fine mutuo caricato degli interessi”, come spiega in una nota Paolo Landi, commentando l'accordo raggiunto tra banche e governo”. Infine l'ex ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani commenta l'accordo tra governo e Abi sui mutui: "Un bel rilancio mediatico di un'operazione già in corso. Ormai abbiamo 50-60 mila rinegoziazioni in corso dei mutui a seguito della nostra legge che porta il mio nome". In ogni caso, sottolinea il ministro ombra dell'Economia "tutto bene se si va avanti in quella direzione. In questo caso non c'è niente da dire ma c'è da fare una sola avvertenza: bisogna garantire mobilità al consumatore. Non bisogna rifare foreste pietrificate", conclude Bersani.

Mutui: Bersani, Per i Cittadini Nessun Sollievo

"Se il governo pensa di portare sollievo ai cittadini con questo emendamento sui mutui mi viene da ridere". Cosi' il ministro ombra delle Attivita' produttive Pierluigi Bersani commenta il provvedimento preso nei giorni scorsi durante il primo Consiglio dei ministri sui mutui. A margine di un incontro con i colleghi di partito a Milano, Bersani si augura di poter sentire "qualche commentatore in piu' che possa vedere le carte e che cominciasse a dire ai cittadini attenzione perche' quel meccanismo puo' dare un attimo di respiro per chi l'acqua alla gola ma il problema si sposta semplicemente piu' in la'. Quello che non si paga oggi infatti -ha aggiunto- lo si paghera' domani con gli interessi. Quello che non mi piace -ha aggiunto Bersani- e' che una iniziativa di questo genere puo' mettere all'angolo la portabilita' del mutuo creando un meccanismo di fidelizzazione cliente-banca per cui ogni banca si tiene il suo cliente e tanti saluti alla concorrenza".

Fonte: http://it.biz.yahoo.com/23052008/201/mutui-bersani-per-i-cittadini-nessun-sollievo.html

Mutui: Adiconsum, chiediamo incontro con Abi e Governo

In seguito alla proposta di rinegoziazione dei mutui, Adiconsum ritiene che sia indispensabile un incontro con Abi e con il Governo. Lo rende noto un comunicato.
Per i consumatori, l'incontro con Abi servirebbe a chiarire alcuni aspetti tecnici, come il costo del conto corrente e la validita' della detrazione ai fini Irpef della quota trasferita sul conto corrente, mentre l'incontro con il Governo riguarderebbe l'utilizzo dei 20 milioni di euro previsti dalla finanziaria sui mutui a favore delle famiglie disagiate.
Questi chiarimenti sarebbero opportuni - spiega l'associazione - per evitare che le famiglie vengano indotte a scelte sbagliate.

Fonte: http://it.biz.yahoo.com/23052008/245/mutui-adiconsum-chiediamo-incontro-abi-governo.html

venerdì 23 maggio 2008

Confindustria: Da Ici, Straordinari e Mutui +0,3% Consumi Nel 2008

(ASCA) - Roma, 23 mag - I provvedimenti del governo in materia di fisco e mutui possono avere un impatto positivo sui consumi dello 0,3% nel 2008. E' quanto stima il Centro Studi di Confindustria. ''I provvedimenti fiscali appena varati - si legge in una nota - assieme all'impegno delle banche a bloccare le rate dei mutui ai livelli del 2006, se pienamente efficaci daranno ai consumi un sostegno equivalente allo 0,3% in ragione d'anno''. ''Cio' aiutera' ad ammortizzare parzialmente e temporaneamente - prosegue il CSC - gli effetti dei fattori internazionali di crisi congiunturale, che in Italia sono amplificati dalle immutate carenze strutturali di competitivita'''.

Mutui, la rivolta dei consumatori

Da La Repubblica: All'indomani dell'accordo tra banche e Governo sui mutui a tasso variabile i pareri sono contrastanti: i banchieri sono entusiasti, per L'Antitrust va nella direzione giusta perchè “allarga il mercato, non lo restringe”, e infine, ci sono i consumatori, il cui giudizio è più sfumato o addirittura di dura critica. E le associazioni in difesa dei consumatori sono già sul piede di guerra. In sostanza, lamentano il fatto che un allungamento della durata sia fatto passare come un risparmio tout court, mentre è soprattutto un modo per dare una boccata d'ossigeno nel breve termine ma poi presentare il conto alla fine del periodo.

http://it.biz.yahoo.com/23052008/57/mutui-rivolta-dei-consumatori.html

Mutui: Adusbef, Accordo e' Sanatoria Decreto Bersani

(ASCA) - Roma, 23 mag - ''L'accordo tra l'Abi e il governo, anticipato dalla minaccia del ministro dell'economia Tremonti di aggravare fiscalmente le posizioni delle banche, si limita ad offrire al popolo dei mutuatari a tasso variabile una soluzione che alcune banche gia' offrivano da quando i tassi hanno cominciato ad impennarsi: se non e' sopportabile la rata lievitata a causa dell'andamento dei tassi, si riduce; quanto corrisposto in meno, rivalutato da tassi di remunerazione per la banca, viene accodato alla fine del mutuo e comportera' il suo allungamento''. Lo dice un comunicato di Adusbef e Federconsumatori che annunciano una class action contro le banche. Mediaticamente - sostengono - la minaccia iniziale di Tremonti e' servita solamente a far passare il falso messaggio di un cedimento delle banche, le quali non solo non restituiscono nulla ai consumatori indebitati a tasso variabile, ma ci guadagnano due volte, sia fidelizzando il cliente che con l'allungamento della vita residua del debito, incamerando maggiori interessi e maggiori commissioni sulle rate, dicono le due associazioni dei consumatori. Questa soluzione, che non e' proprio ne' innovativa e neppure vantaggiosa per 3,2 milioni di famiglie strozzate dalle rate, permette alle banche di anticipare, con un meccanismo finanziario a loro favorevole, la soluzione di un problema che si sta facendo drammaticamente sociale. Adusbef e Federconsumatori propongono di sostituire il decreto in via di perfezionamento, ma i cui termini sono stati curiosamente anticipati come se fosse gia' in vigore, con una nuova norma che obblighi le banche a dar seguito, a costo zero, alla richiesta di ristrutturazione del mutuo da parte del cliente. Al legislatore poi la responsabilita' di valutare se non sia il caso di introdurre un livello di tasso predefinito, come avvenne per il decreto Amato del 2000 n.394. Amato giustifico' la sua iniziativa col veloce declino dei tassi di interesse correnti. Tremonti potrebbe far leva sugli utili realizzati dalle banche negli ultimi anni.

http://it.biz.yahoo.com/23052008/26/mutui-adusbef-accordo-sanatoria-decreto-bersani.html

Mutui: Consumatori, Con Accordo +20% Interessi Aggiuntivi

(AGI) - Roma, 23 mag. - L'intesa Abi-governo sulla rinegoziazione dei mutui non piace per niente alle associazioni dei consumatori che ritengono si tratti di "una sanatoria mascherata del decreto Bersani, ripetutamente violato dalle banche" e con la quale il mutuatario "rischia di pagare interessi aggiuntivi del 10-20%". Molte famiglie, inoltre, spiega Paolo Landi di Adiconsum, "rischiano di essere indotte ad una scelta sbagliata". Secondo l'associazione, e' "indispensabile un incontro con l'Abi per chiarire alcuni aspetti tecnici e con il Governo soprattutto per sapere come intende utilizzare i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria per i mutui a favore delle famiglie disagiate. L'informazione passata sui grandi media rischia di portare a scelte sbagliate molte famiglie". L'accordo Abi-governo, insiste, Adiconsum "non prevede riduzioni del costo della rate, non prevede benefici di 800-1200 euro, non modifica il mutuo da variabile a fisso. Questi messaggi, parziali ed ingannevoli,che sono passati sui media, rischiano di portare numerose famiglie a scelte sbagliate". Adiconsum da' alcuni consigli: 1) chi e' in grado di pagare la rata, pur con i relativi aumenti subiti in questi anni, continui a farlo, poiche' con l'accordo Abi-governo rischia di pagare interessi aggiuntivi sul mutuo del 10-20% 2) chi non e' in grado di pagare la rata, prima di aderire eventualmente all'accordo Abi-governo tenti un negoziato con la propria banca per ridurre il costo della rata, per ottenere uno spread piu' basso; valuti, inoltre, la possibilita' di cambiare banca a fronte di un mutuo meno costoso.

http://it.biz.yahoo.com/23052008/203/mutui-consumatori-accordo-20-interessi-aggiuntivi.html

Mutui: Catricala', giudicheremo convenzione Tesoro-Abi

ROMA (MF-DJ)--"L'Antitrust valuta positivamente l'intervento del Governo sui mutui", ma "dovremo leggere il documento ed esprimere il nostro giudizio sulla convenzione" stipulata con l'Abi.

Lo ha precisato, intervenendo a un convegno alla Luiss, il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala'.

http://it.biz.yahoo.com/23052008/245/mutui-catricala-giudicheremo-convenzione-tesoro-abi.html

Di Pietro: Per i mutui a tasso variabile ancora una bufala del governo

Di Pietro: Per i mutui a tasso variabile ancora una bufala del governo''Per i mutui a tasso variabile ancora una bufala del governo''. A sostenerlo e' Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori. ''Quello che Tremonti cerca di vendere come una sua conquista - prosegue Di Pietro - non e' altro che uno specchietto per le allodole. Stiano attenti i cittadini. L'importo di ogni rata puo' anche calare come era nel 2006, ma il loro numero poi aumentera' e su quelle aggiuntive incideranno nuovi interessi''.

''Insomma - sostiene Di Pietro - una falsa illusione che rischia di gravare sulle spalle di tanti cittadini alle prese con una rata per pagarsi la casa che hanno acquistato. Perche' Tremonti non ha insistito con i banchieri per applicare le norme, gia' in vigore, che prevedono la portabilita' dei mutui a costo zero ed aprire quindi una sana competizione tra gli istituti di credito? E' cosi' - conclude il leader dell'Italia dei Valori - che il cittadino sarebbe veramente libero di scegliersi la banca che applica tassi piu' convenienti e trovare un reale risparmio''.

Fonte http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=14175

martedì 20 maggio 2008

Governo: subito via l'Ici sulla prima casa

Domani il Consiglio dei ministri dovrebbe varare il provvedimento per la abolizione dell'Ici sulla prima casa e la detassazione degli straordinari dei lavoratori privati.
La conferma arriva dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti che ha specificato che si tratta di una cifra "grossomodo di 4 miliardi di euro" che verrà reperita "solo con la riduzione degli incrementi della spesa pubblica fatti con il milleproroghe e la Finanziaria".

Per approfondimenti
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=81856
e
http://www.iltempo.it/politica/2008/05/21/882162-azzeramento_dell_detassazione_applicazione_....shtml

Il Prestito personale

Il prestito personale è un finanziamento che di solito viene concesso da società finanziarie private appositamente autorizzate al fine di consentire l'acquisto di beni e servizi con pagamento rateizzato. Spesso e volentieri, quindi salvo vasi particolari, è rilasciato senza la necessità di motivare la richiesta.
Di solito vengono concessi con tasso d'interesse fisso, ammortamento a rate costanti da rimborsare con cadenza mensile. Il settore dei prestiti personali ha sicuramente trovato una grande e forse incosciente diffusione con la nascita del credito al consumo.
La documentazione necessaria per l'istruttoria e per accedere al finanziamento è minima.
Possono chiedere un prestito personale tutte le persone con un reddito dimostrabile: dipendenti, artigiani, liberi professionisti, pensionati.
Basta presentare la documentazione relativa agli ultimi stipendi o, in alternativa, ad altre entrate documentabili per garantiscano l'adempimento alle rate previste nel piano di ammortamento del finanziamento.

Bambole, non c’è una lira!!!

Vi segnalo un interessante articolo che ci cerca di chiarirci un pò quella che è la situazione odierna... forse non tanto rassicurante.
L'articolo porta come sottotitolo"Aumentano le esportazioni, ma la domanda interna è bloccata. Gli alti tassi a cui sono legati i mutui a tasso variabile e la riduzione del potere d’acquisto dei salari rendono difficile prevedere una soluzione. Ma di chi è la responsabilità?"
http://www.giornalettismo.com/archives/680/bambole-non-c%e2%80%99e-una-lira/
Buona lettura

Prestiti online: arriva in Italia sistema di P2P per chiedere o dare prestiti

Arriva anche in Italia la piattaforma di prestiti online P2P.
Si tratta di un avera e prorpria community internettiana in cui un utente presta denaro agli altri utenti.
Tale sistema, già ampimanete diffuso oltralpe (l'idea è nata nel 2005 in Gran Bretagna) ha già raccolto oltre 110 mila aderenti e si sta diffondendo a macchia d’olio, grazie al tam-tam della rete. La richiesta massima del prestito può arrivare a 25 mila sterline – equivalenti a circa 40 mila euro – e collegandosi al sito di Zopa, compilando un questionario completo di dati anagrafici, fiscali, reddituali e familiari.
Il sistema di valutazione sfrutta un software che attraverso la piattaforma di Zopa, sembra possa verificare la solvibilità del richiedente in poco tempo. La durata media della risposta è di tre giorni.
Il prestito dovrà poi essere restituito in un massimo di 60 rate e con un tasso di interesse variabile che va dal 6 al 10%.
I soldi sono prestati dai singoli risparmiatori, che si assicurano un rendimento del 6,75% sul capitale messo a disposizione della community. Per minimizzare il rischio la somma viene suddivisa in almeno 50 prestiti diversi, con rendite teoricamente diverse.
Chissà come andrà a finire... intanto vi segnalo il link www.zopa.com

lunedì 19 maggio 2008

Risparmiare sui tassi di interesse del mutuo?

Forse si può...
Ho fatto un giretto in internet è trovato alcune informazioni su Tele Mutuo che a quanto pare consentirebbe di risparmiare il 16% degli interessi richiesti dalla banca per un mutuo casa e prima casa a tasso variabile o a tasso fisso.

Insomma una sorta di vantaggio da mutuo agevolato!

La Telemutuo SpA non è altro che una società che fa da intermediario tra i clienti ed alcune banche convenzionate permettendo di ottenere tassi di interesse per i mutui ipotecari a quanto pare particolarmente vantaggiosi. I requisiti necessari per poter usufruire dell'iniziativa sono peraltro molto semplici.. basta non avere cause in corso per mancato pagamento.
Sia ben chiaro quindi che il mutuo non viene concesso dalla Telemutuo Spa. Il finanziamento infatti sarà erogato solo ed esclusivamente dalla bacana che scelieremo tra quelle convenzionate.
Sempre per sentito dire.. e da quanto letto in internet, si parla di risparmi, sull'importo delle rate mensili, anche di oltre un centinaio di euro.
La Società Telemutuo, chiede quale corrispettivo per i propri servizi, la somma di 75, che, comuqnue ci può anche stare se poi effettivamente si riesce a risparmiare sulle rate mensili.

L'unica incognita è quella di "quale banca tra quelle convenzionate faccia l'offerta migliore".
L'unica possibilità per scoprirlo sarebbe quella di provare diverse banche... ma questo è per lo più impossibile.
Per cui Vi invito anche a postare la vostra esperienza di modo che si possa colmare in qualche modo questa lacuna nelle informazioni e soparttutto per cercare di capire l'effettiva efficacaia e convenienza di questa convenzione.

Rimane solo un dubbio da dissipare... "come mai c'è tutta questa disparità tra i tassi dati con Telemutuo SpA e quelli che la stessa Banca ci riconosce senza la convenzione".. la risposta... che dice tutto e niente è: "i tassi così bassi sono dovuti al fatto che tante banche si mettono insieme per acquistare denaro sul mercato, e visto la mole di denaro mossa il tasso per loro stesse e piccolissimo".

Aspetto i vostri commenti

Portabilità dei mutui: Il codacons afferma:danni ai consumatori per 5,9 miliardi di euro

Continua a tener banco l'istruttoria che l'Antitrust ha aperto nei confroneti di dieci banche accusate di «pratica commerciale scorretta» .
Le banche sotto accusa per non aver attuato la legge Bersani sono: Unicredit Banca di Roma, Bipop Carire e Banco di Sicilia (tutte e tre del gruppo Unicredit); Intesa San Paolo; Mps; Antonveneta; Ubi Banca; Bnl; Banca Popolare di Milano; Deutsche Bank; Carige; Banca Sella.
Il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà, ha ribadito ancora una volta che «la legge sulla portabilitá dei mutui è rimasta inattuata. Abbiamo notizia di rinunce a cambiare solo a causa dei costi e abbiamo denunce di cittadini perchè le banche negano l a surrogazione e propongono un contratto analogo con costi insormontabili. Abbiamo evidenza che questo sia vero e abbiamo raccolto prove sufficienti su dieci banche e abbiamo aperto dieci istruttorie»
Da parte sua, il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha messo in evidenza che «I comportamenti scorretti delle banche che non applicano le disposizioni previste dalle liberalizzazioni introdotte dal pacchetto Bersani hanno prodotto un danno ai correntisti pari a 5,9 miliardi euro».
Rienzi ha peraltro ribadito che l'iniziativa del Garante per la concorrenza «è sacrosanta ma sicuramente tardiva, perchè nel frattempo i cittadini hanno subito un ingente danno economico».

Adusbef e Federconsumatori preannunciano da parte loro che metteranno in campo tutte le iniziative funzionali al risarcimento di quei cittadini danneggiati che ne faranno richiesta. Non è esclusa addiruttura la messa in campo dello strumento della class action.

Per approfondimenti vi segnalo
http://www.corriere.it/economia/08_maggio_14/portabilita_mutui_df93a878-250d-11dd-80ae-00144f486ba6.shtml

domenica 18 maggio 2008

Fmi: Mutui... il peggio sembra passato

... sarà vero???
Vi segnalo quest'articolo apparso qualche giorno fa...
http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo413667.shtml

N.B.... il sottotitolo stranamente recita"Ma gli effetti proseguiranno ancora"!!!!

Calcolare l'Ici sulla prima casa

In attesa che un certo Silvio mantenga le promesse fatte in materia di aboliazione dell'Ici sulle prime case.. qualora ce ne dovesse essere ancora bisogno per il futuro Vi segnalo questi utilissimi link per quanto riguarda la casa:
Occorre prima di tutto prendere nota delle aliquote relative al proprio comune:
>>>> LINK <<<<

poi con i valori giusti per compilare andare su:

>>>>> LINK <<<<<

noente di più semplice

Aspetti Fiscali detrazioni Mutuo Prima Casa

Ecco un Video che tratta Gli Aspetti Fiscali Legati all'acquisto della prima casa.Detrazioni, Spese etc etc

sabato 17 maggio 2008

Mutui, Euribor al nuovo massimo del 2008

Vi segnalo il seguente articolo... di sicuro poco incoragginante.....
"Si acuiscono le tensioni sul mercato interbancario. La scarsa visibilità sul controllo del rischio di credito continua a spingere verso l'alto i tassi di interesse ai quali sono agganciati i mutui ipotecari. Il fixing dell'Euribor 3 mesi è salito a 4,76% da 4,75% della vigilia, ma si tratta del nuovo massimo del 2008. In condizioni di normalità, considerando che i tassi fissati della Bce sono al 4%, l'Euribor 3 mesi dovrebbe esprimere un tasso intorno al 4,20 per cento. L'attuale premio di 0,56 punti base registra le condizioni di stress finanziario del mercato del credito.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/04/mutui-euribor-massimo.shtml?uuid=f5e6f4b6-0ade-11dd-abd3-00000e251029&DocRulesView=Libero&correlato "
Che dire????????

Crisi dei mutui americani

Le notizie non sono delle migliori... sempre sperando che le sorti negative dei mercati oltre oceoano non finiscano col tempo con il peggiorare la situazione già critica dell'economia del vecchio continente.
E' di poche ore fa la notizia secondo cui la banca d'affari americana Lehman Brothers è pronta a tagliare 1.400 posti di lavoro, pari al 5% del suo staff, a partire da lunedì.
La decisione, secondo fonti vicine alla merchant bank interpellate dal sito CnnMoney.com, rientra nell'ambito del piano già avviato di rimettere in ordine il bilancio della banca d'investimenti dopo la forte crisi scoppiata sui mercati finanziari a causa dei mutui subprime. Una crisi che per Lehman si è tradotta in forti svalutazioni e dismissioni di asset. Meno di un mese fa la banca d'affari ha annunciato la liquidazione di tre fondi con asset del valore di 1,8 miliardi di dollari. Con il risultato finale che dopo la liquidazione dei fondi (cinque in tutto), le perdite nel primo trimestre per la banca d'affari americana hanno toccato la cifra di 300 milioni di dollari e le svalutazioni 3,3 miliardi dall'inizio della crisi.
C'è ne è abbastanza per portare Lehman Brothers ad accelerare sul taglio dei costi, partendo appunto da quelli del personale. La prossima settimana, secondo indiscrezioni, circa 1400 dipendenti su un totale di 28 mila saranno informati che devono lasciare il loro lavoro. La misura fa parte della strategia messa in piedi dal Chief Executive Richard Fuld di snellire la banca nel pieno della crisi.
Lehman Brothers non è stata l'unica istituzione finanziaria a essere obbligata a procedere ai tagli occupazionali. Misure dello stesso tipo sono state prese recentemente da banche d'investimenti come Morgan Stanley, Merrill Lynch e Goldman Sachs. Non solo. Starebbero pianificando riduzioni degli organici altri istituti come Jp Morgan Chase: in questo caso nell'immediato la priorità per la banca è completare l'acquisizione di Bear Stearns. Ma dopo, le misure non tarderanno. In proposito, diversi analisti questa settimana hanno stimato che circa 14 mila lavoratori di Bear Stearns saranno licenziati.
In tutto quest'anno, il settore dei mutui ha prodotto qualcosa come 18 mila licenziamenti, secondo la ricerca di Challenger, Gray & Christmas. Si tratta della fetta più grossa dei complessivi 22 mila licenziamenti che hanno interessato il settore finanziario.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/05/lehman-licenziamenti-mutui-subprime.shtml?uuid=eeadf7b4-242c-11dd-a726-00000e25108c&type=Libero

L'antitrus contro le banche: è illegale far pagare la portabilità dei mutui

L’Antitrust comunica di avere aperto un’istruttoria contro 10 banche accusate di far pagare la portabilita’ dei mutui al contrario di quanto previsto dalla legge (Bersani) dice che prevede esspressamente che tale opreazione dovrebbe non avere alcun costo per il cosumatore.
L'annoso problem non è comunque una novità. Inaffti, sembra proprio che le banche sin dall'entrata in vigore della normativa citata si siano dimostrate restie alla sua corretta applicazione.
Peraltro, lo scorso marzo 2008 l’Abi ha dovuto ammettere che le banche non applicano la legge e si e’ impegnata affinchè i propri associati inizino a farlo.
Solo oggi quindi l’Antitrust si accorge di quanto sta accadendo.
Meglio tardi che mai comunque dato che probabilmente, se l’istruttoria dell’Antitrust avrà gli esiti sperati, ogni risparmiatore vessato dalle banche potra’ chiedere il rimborso di quanto pagato illegalmente.

Buone notizie in tema di finanziamenti

Grazie al decreto attuativo della Finanziaria 2008, approvato la settimana scorsa, chi investe per migliorare il rendimento energetico della propria impresa o abitazione paga meno tasse oltre che ridurre la propria bolletta energetica.
Infatti, da quest'anno e fino al al 2010, nella dichiarazione dei redditi si potrà detrarre il 55 per cento di tutte le spese sostenute per risparmiare energia nella propria impresa o abitazione. Attenzione però: La detrazione sarà applicata a quegli interventi che migliorano l'efficienza energetica con specifici e predeterminati livelli di prestazioni.
Pertanto, rientreranno nella manovra finanziaria quegli interventi volti alla sostituzione di generatori di calore e di impianti termici, di miglioramento delle prestazioni termiche dei serramenti, delle pareti verticali, dei pavimenti e delle coperture e di installazione di pannelli solari.
Potranno beneficiare degli sconti sulle tasse, sconti fiscali, i titolari di reddito d'impresa che sostengono le spese per l'esecuzione degli interventi sugli edifici, su parti di edifici o su unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale, nonché le persone e gli enti anche senza reddito d'impresa.
Ricordate che la detrazione riguarda le spese sostenute entro il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2010 e che l'incentivo è strettamente legato alla garanzia che siano raggiunti certi livelli di efficienza energetica.
Il decreto attuativo della finanziaria in questione tenta anche di semplificare e rendere gli incentivi più facilmente accessibili.
La detrazione delle spese sostenute che, come detto ammonta al 55 per cento, potrà essere ripartita in un numero di anni variabile da tre a dieci, a scelta del contribuente che può quindi commisurare la quota annuale al proprio reddito.
Inoltre, sono previste l'eliminazione di adempimenti burocratici per l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici se in aderenza alle falde del tetto e deroghe alle distanze tra gli edifici e alle altezze per interventi di isolamento termico dell'involucro edilizio.
Il limite massimo di detrazione varia, in funzione del tipo di intervento, tra 30 mila e 100 mila euro.
Le imprese, le persone e gli enti che vogliono usufruire dello sgravio a partire dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2008, anche per le spese concernenti la prosecuzione di interventi iniziati nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2007, devono procurarsi l'attestazione di un tecnico abilitato sulla rispondenza dell'intervento ai requisiti richiesti; una copia dell'attestato di certificazione energetica o di qualificazione energetica; una scheda informativa relativa agli interventi realizzati. Il tutto va spedito, entro novanta giorni dalla fine dei lavori, all'Enea, ente per le nuove tecnologie, energia e ambiente, attraverso il sito web www.acs.enea.it.
Sul sito è anche possibile effettuare il download dei modelli di domanda necessari.
Qui la novità è rappresentata dallo snellimento burocratico della documentazione tecnica da presentare. In particolare, non viene più richiesto l'attestato di certificazione/qualificazione energetica per gli interventi di sostituzione di finestre comprensive di infissi e per l'installazione di pannelli solari.

venerdì 16 maggio 2008

BANCHE e ISTITUTI di CREDITO

Multicanalità, Integrazione e Sicurezzaper offrire servizi a valore aggiunto ai Clienti 23/24 Settembre 2008 - Milano, Atahotel Executive
In un’epoca fortemente concorrenziale, l’aggiornamento tecnologico assume un ruolofondamentale per le Banche e gli Istituti di Credito: attraverso il miglioramento dell’efficienza dei processi e dei servizi, infatti, questi istituti hanno l’opportunità di migliorare le performance e offrire servizi a valore aggiunto ai propri Clienti.Al fine di illustrate in modo dettagliato le novità in materia, Istituto Internazionale di Ricerca organizza la prima edizione di Forum Banca 2008. Il convegno propone un’agenda ricca di interventi attraverso cui verranno forniti approfondimenti relativi a tutte le novità tecnologiche e ai progetti implementati dai maggiori Operatori del settore per realizzare l’accesso multicanale,integrare i processi e le applicazioni, conseguire la massima sicurezza logica e fisica.Forum Banca 2008 si svolgerà nell’arco di due giornate, durante le quali sono previstiapprofondimenti con case history e interventi tecnici su: “Sistemi di Pagamento e ATM”, “CRM e Fidelizzazione”, “Sicurezza Fisica” e “IT e Telecomunicazioni”. Il Panel Relatori è costituito da Manager provenienti da importanti e innovativi Istituti di Credito, tra i quali Unicredit Banca, UBISistemi e Servizi, BNL, Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, Banca di Credito Cooperativo di Sesto San Giovanni, We@bank, Gruppo Banco Desio, Banca Popolare di Sondrio, IWBank, Fiditalia.Gli approfondimenti tecnici saranno curati dai maggiori Esperti del settore, tra i quali ADT & Tyco, Comdata, Fujtsu Italia.Il convegno, rivolto alle Banche e agli Istituti di Credito, rappresenta un’opportunità unica di incontro e confronto per: il Direttore Generale, il Direttore di Filiale, il Direttore Sistemi Informativi, il Responsabile Sistemi di Pagamento, il Responsabile Sicurezza, il Direttore Marketing, il Direttore Commerciale, il Responsabile CRM / Fidelizzazione.Forum Banca 2008 si svolgerà all’AtaHotel Executive di Milano, i prossimi 23 e 24 settembre:per tutta la durata della manifestazione sarà allestita un’area espositiva con la presenza dei maggiori Operatori del settore.Per informazioni e aggiornamenti sul programma:Istituto Internazionale di RicercaVia Forcella 3 – 20144 MilanoTel 02 83847.1 – Fax 02 83847.262forumbanca@iir-italy.it, www.iir-italy.it/forumbanca

Fonte: http://www.areapress.it/vediarticolo.asp?id=16896

giovedì 15 maggio 2008

Tasso fisso o tasso variabile?

Ogni tanto sento dire.....
In questo momento di confusione non so proprio che pesci pigliare ... forse mi butto su un tasso fisso e poi spegnerò la tv per non soffrire se i tassi scendono!!!!

La discussione su quale tipo di tasso, se quello fisso o quello variabile, è molto interessante.
Devo dire che il tasso variabile ha un certo fascino che sa tentare.. soprattutto quando i tassi legali sono molt bassi....

Però in questi ultimi anni abbiamo avuto conferma del fatto che i mercati non sono ne efficienti ne affidabili per cui la scelta più sicura da fare è al momento il tasso fisso... se no altro perchè il tasso fisso permette di decidere l'importo di una rata sostenibile senza sorprese.

Società finanaziarie per prestiti veloci in 24 o addirittura 48 ore

Per conoscenza di chi per la prima volta si affaccia al mondo del finanziamento, occorre precisare, in primo luogo, che per i piccoli finanziamenti/mutui/prestiti (di solito tra i 2.500 e i 40.000 euro) non è assolutamente obbligatorio rivolgersi solo ed esclusivamente alle banche. Esistono infatti dei soggetti privati, dette "società finanziarie" che sono soggette a delle regole ferree e che sono molto più veloci e disponibili delle banche per l' erogazione. A questo tipo di finanaziamento possono accedere di regola tutti i lavoratori, sia autonomi che dipendenti, anche con pochi mesi di anzianità lavorativa. I vantaggi di questo tipo di prestito sono che, molto spesso, non sono previste spese istruttorie e soprattutto, spesso si può ottenere un anticipo anche nell'arco delle 24 ore. Ancora, non si devono, di norma, dare motivazioni sul perchè si effettua la richiesta del prestito, e, infine se siete sposati, vi richiedono la Firma singola.