mercoledì 29 febbraio 2012

Mutui ipotecari: lo spread potrebbe scendere

Nel mese di febbraio lo spread medio applicato ai mutui casa viaggia oltre i 350 punti base, sia per le offerte a tasso fisso che per quelle a tasso variabile. Ma nei prossimi mesi diversi istituti bancari potrebbero alleggerirlo.

La prima a rompere al ribasso i 300 punti base è stata Cariparma con la Campagna sui Mutui casa 2012, ma secondo indiscrezioni almeno altri due istituti di grandi dimensioni potrebbero nelle prossime settimane abbattere il costo dello spread. La speranza degli operatori è un effetto domino al ribasso anche sulle altre banche, dato che in questo caso trattasi di grossi player.

Detto questo, tuttavia, la vera sfida sarà anche quella di allargare ulteriormente le maglie del credito, in quanto le banche nel tempo sono diventate più selettive e valutano con maggior attenzione la fattibilità della proposta e la concessione del mutuo. Di questi tempi si tratta pur sempre di un finanziamento a rischio.

Pertanto lasciata evaporare l'euforia della notizia, sarà necessario iniziare a pensare ad un mutuo casa economicamente e finanziaramente sostenibile. Ma a quanto corrispondono su un mutuo di 150 mila euro da rimborsare in 25 anni 40 punti base in meno? Corrispondo a un risparmio di 6-7 mila euro, a cui si potrebbe sommare il risparmio derivante dallo scegliere un mutuo a tasso variabile più che a tasso fisso.

L'Irs, infatti, ha valori superiori a quelli registrati dall'Euribor. Si parla attualmente di un risparmio di 1,57 punti rispetto all'Euribor a 3 mesi, valore che arriva persino a 2 punti confrontandolo con l'Euribor a 1 mese. In buona sostanza ai vantaggi dell'abbassamento dello spread si potrebbero sommare quelli derivanti da un valore dell'Euribor (soprattutto a 1 mese) basso.

I mutui ipotecari a gennaio rispetto ad un anno fa hanno segnato il -44%, continuando il trend negativo della fine dell'anno scorso (-46% a novembre, -44% a dicembre). Per questo motivo i mutui casa nei prossimi mesi, contrariamente alle aspettative, potrebbe segnare una ripresa in senso favorevole.

da http://www.mutui.com/

Mutui ipotecari: addio ai finanziamenti al 100%

In tempi di crisi non solo è difficile ottenere ormai un mutuo casa al 100% del suo valore, ma persino all'80%. Lo rivela uno studio della Banca d'Italia che ha condotto un Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia. Come al solito i sondaggi arrivano a conferma di tendenze sui mutui già in atto.

Dallo studio emerge che le banche, di questi tempi, finanziano in genere fino ad un massimo del 66,9% del valore dell'immobile. Va meglio nel nordo-ovest dove il rapporto tra prestito e valore dell'immobile segna il 68,1%, mentre va peggio nel centro dove la quota scende addirittura al 61,7%.

Nel dettaglio e nel nord-ovest la quota maggiore si registra nelle aree non urbane anzichè in quelle urbane. Nelle prime tale rapporto segna il 71,3%, il valore più alto registrato in Italia, mentre nelle aree urbane registra solo il 63,7%. Nel nord-est la quota oscilla senza grandi variazioni tra il 65 e il 66%, mentre al centro la percentuale in prestito sul valore dell'immobile si ferma al 64,7% con ribassi fino al 61,7%. Nel sud e nelle isole invece la quota mostra invece una media del 67,5%.

E' evidente che, in tempi di crisi finanziaria, le banche sono restie a far credito e tali valori, forse, andrebbero maggiormente tarati al ribasso, ipotizzando anche che molti istituti ormai non concedono più del 50% del valore dell'immobile. Gli stessi tassi dei mutui tendono a premiare chi richiede un finanziamento entro tale valore, prevedendo invece dei leggeri aumenti (sebbene di qualche punto base in più) per i mutui eccedenti tale quota.

Non vi è dubbio che l'abbassamento della quota di prestito concedibile sul valore dell'immobile rappresenti un ulteriore elemento di freno nelle compravendite di case. Non è un caso che la quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario abbia continuato a scendere, collocandosi al 63,7 % (da 67,1 nel terzo trimestre 2011). Il calo ha riguardato soprattutto le aree urbane (63,9% dal precedente 72,3%).

da http://www.mutui.com/

Mutui: verso la moratoria per piccole e medie imprese?

L'accordo sulla moratoria sui mutui delle piccole e medie imprese italiane potrebbe essere raggiunta la prossima settimana. Ad affermarlo il presidente delle piccole imprese di Confindustria, Vincenzo Boccia, dopo un incontro avvenuto al ministero dello Sviluppo Economico.

L'incontro ha riunito attorno allo stesso tavolo oltre che Boccia e il ministro stesso, Corrado Passera, il rappresentante delle banche italiane, Giuseppe Mussari. Si tratta di un tema delicatissimo, che ha riguardato con la prima moratoria già 65 miliardi di euro di rate di mutuo sospese e che, oggi come oggi, cade in un momento altrettanto significativo della vita economica del nostro Paese.

L'ipotesi è, dunque, quella di una nuova moratoria a cui potranno accedere anche quelle Pmi che hanno già beneficiato del primo avviso comune del 2009. L'ipotesi è stata rilanciata dalle piccole imprese di Confindustria dopo che a dicembre la Bce avevo erogato liquidità, quasi a costo zero (in verità all'1%), alle banche italiane. Infatti, nonostante, la gran iniezione di liquidità, le piccole e medie imprese stentano a vederne ancora i benefici, subendo purtroppo una stretta al credito erogato.

A proposito della questione del flusso Bce-banche italiane ci sono due questioni, ha affermato Boccia. Una, che andrebbe rimossa quanto prima, è la fiducia nel sistema economico italiano; la seconda, che spero riusciremo a portare a casa quanto prima, e' il nuovo avviso comune per la moratoria che spero serva per attingere una parte di quei fondi a favore di una questione che e' solo di emergenza per le imprese italiane.

All'ottimismo di Boccia, tuttavia, non fa seguito quello dell'Abi, che appena ieri aveva smentito circa un possibile accordo. Non e' stata ancora fissata alcuna data per la firma, ne' sono confermate le condizioni di un eventuale accordo su una nuova possibile moratoria del debito per le imprese, ha affermato Giuseppe Mussari, presidente dell'associazione.

da http://www.mutui.com/

Mutui ipotecari: domanda ancora in flessione a gennaio

 

A gennaio la domanda dei mutui ipotecari ha registrato una flessione pari al 41% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si tratta di un inizio anno pesantissimo, ha commentato il Crif, sulla scia dell'anno appena trascorso, che è culminato con -46% di novembre e -44% di dicembre e che getta ombre quanto meno fosche sull'anno in corso.

Sullo sfondo non solo la cautela delle famiglie, la diminuzione vera e propria della domanda, ma anche banche più selettive. Pertanto l'anno in corso potrebbe essere più amaro del 2011 che è terminato con un calo della domanda dei mutui del -19%, riportando alla negatività la serie positiva che perdurava da appena due anni (+4% del 2008, +7% del 2009).

Se la domanda dei mutui a gennaio è in calo, la durata media si estende, con un un aumento dei finanziamenti con durata tra 20-25 anni, sebbene la scadenza preferita resti quella compresa tra i 25-30 anni, con una quota del 30% sul totale. Per l'importo medio si parla, nel rapporto del Crif, di 134 mila euro. Non moltissimi, una retromarcia dunque rispetto a quelli prevalenti nel gennaio 2009.

La tendenza a richiedere mutui con una durata piu' lunga e importi piu' contenuti rappresenta un'ulteriore conferma della cautela che sta caratterizzando il comportamento delle famiglie italiane, conferma il Crif, la centrale rischi finanziari. Con l'allungamento della durata, d'altronde, la rata del mutuo diventa anche più sostenibile da parte delle famiglie.

Del resto, aggiunge il Crif, a fronte di una domanda ancora negativamente influenzata da una elevata incertezza anche l'offerta di credito si e' indebolita, condizionata anche da politiche di erogazione che negli ultimi anni sono state piu' caute e selettive. Pertanto, in tale contesto, la richiesta di più preventivi e di analisi di fattibilità da banche diverse diventa inderogabile, quasi una necessità. Di per sé non è una certezza che il mutuo ci venga offerto, ma almeno aumenta le probabilità di una sua concessione.

da http://www.mutui.com

mercoledì 22 febbraio 2012

Mutui ipotecari: domanda ancora in flessione a gennaio

A gennaio la domanda dei mutui ipotecari ha registrato una flessione pari al 41% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si tratta di un inizio anno pesantissimo, ha commentato il Crif, sulla scia dell'anno appena trascorso, che è culminato con -46% di novembre e -44% di dicembre e che getta ombre quanto meno fosche sull'anno in corso.

Sullo sfondo non solo la cautela delle famiglie, la diminuzione vera e propria della domanda, ma anche banche più selettive. Pertanto l'anno in corso potrebbe essere più amaro del 2011 che è terminato con un calo della domanda dei mutui del -19%, riportando alla negatività la serie positiva che perdurava da appena due anni (+4% del 2008, +7% del 2009).

Se la domanda dei mutui a gennaio è in calo, la durata media si estende, con un un aumento dei finanziamenti con durata tra 20-25 anni, sebbene la scadenza preferita resti quella compresa tra i 25-30 anni, con una quota del 30% sul totale. Per l'importo medio si parla, nel rapporto del Crif, di 134 mila euro. Non moltissimi, una retromarcia dunque rispetto a quelli prevalenti nel gennaio 2009.

La tendenza a richiedere mutui con una durata piu' lunga e importi piu' contenuti rappresenta un'ulteriore conferma della cautela che sta caratterizzando il comportamento delle famiglie italiane, conferma il Crif, la centrale rischi finanziari. Con l'allungamento della durata, d'altronde, la rata del mutuo diventa anche più sostenibile da parte delle famiglie.

Del resto, aggiunge il Crif, a fronte di una domanda ancora negativamente influenzata da una elevata incertezza anche l'offerta di credito si e' indebolita, condizionata anche da politiche di erogazione che negli ultimi anni sono state piu' caute e selettive. Pertanto, in tale contesto, la richiesta di più preventivi e di analisi di fattibilità da banche diverse diventa inderogabile, quasi una necessità. Di per sé non è una certezza che il mutuo ci venga offerto, ma almeno aumenta le probabilità di una sua concessione.

da http://www.mutui.com

mercoledì 8 febbraio 2012

Mutui casa in Lombardia: la Lega pronta ad una mozione

Il mercato immobiliare è in una fase di stallo. A confermarlo l'assessore al Territorio, il leghista Daniele Belotti, sulla base dei dati di una ricerca del Politecnico di Milano. Abbiamo ben 84 mila vani invenduti soltanto nel comune di Milano – ha detto ieri in conferenza al Pirellone l'amministratore della Lega Nord – 58 mila a Bergamo e 56 mila a Brescia.

Sono numeri molto pesanti sia per le aziende che per i liberi professionisti del settore, che potrebbero diventare ancora più preoccupanti se proseguisse questa tendenza anche nel futuro. Ovvero, l'invenduto potrebbe arrivare nel 2018 a 135 mila vani a Bergamo, 107 mila nel bresciano e 85 mila in provincia di Milano.

Inoltre molte sono le famiglie che nel 2011 hanno subito una procedura di esecuzione di sfratto o pignoramento. Si parla di circa 40 mila famiglie e altre 300 mila si trovano attualmente nell'occhio del ciclone. La Lombardia aveva già ricevuto la maglia nera per gli sfratti eseguiti nel 2010 (seguita da Emilia Romagna e Lazio) con un ammontare di 4.794 sfratti, il 16,1% del totale nazionale.

Ai margini di quest'indagine il capogruppo della Lega Nord alla Regione, Stefano Galli, ha deciso di presentare una mozione per il sostegno pubblico dell'aquisto delle abitazioni in Lombardia. Il nostro compito è di elaborare nuovi strumenti di sostegno a favore di coloro che hanno necessità di accedere ai mutui per la prima dimora, strumenti che devono provvedere anche al mantenimento delle agevolazioni dopo aver contratto il mutuo, ha affermato Galli.

Nello specifico la Lega proporrà alla regione Lombardia di acquisire, attraverso un fondo immobiliare, gli immobili delle imprese di costruzione in difficoltà finanziaria. Il fondo immobiliare, che potrebbe essere gestito da Finlombardia, potrebbe poi concedere tali immobili agli acquirenti ad un prezzo calmierato, senza vincoli asfissianti temporali. Inoltre la Lega chiederà alla giunta regionale che si attivi per abbassare gli interessi dei mutui, rinegoziando e allungando i piani di ammortamento, e che elabori nuovi strumenti a favore delle famiglie che hanno necessità di accedere a mutui per l'acquisto della prima casa.

da http://www.mutui.com/