sabato 13 dicembre 2008

Alternative al mutuo: Prestiti e mutui fra privati o da istituti.

 

Anche se sembrerebbe strano a dirsi, lo stato penalizza i prestiti e i mutui fra privati.
Mentre infatti per i prestiti e i mutui erogati dagli istituti di credito il totale dell' imposta è dello 0,25%, l'imposta di registro per i mutui o io prestiti fra privati è del 3% sull'importo del capitale , salvo che che le parti intendano risparmiare violando l'obbligo di registrazione. Tuttavia come accade di solito è bene considerare che in seguito potrebbero dover pagare una multa qualora vi sia una causa giudiziaria. A questa spesa dobbiamo aggiungere un' imposta del 2% ull'importo della garanzia concessa.
Inoltre non è prevista alcuna detrazione dall' irpef come nel caso dei prestiti o mutui con istituti di credito.

Rate Mutui: Prospettive positive per il 2009

Le rate del mutuo sono in calo e le prospettive per il 2009 sembrano più
rosee: è questo il messaggio che si coglie analizzando l'andamento del
mercato del credito.
Nelle ultime quattro settimane infatti, dopo il ribasso dei tassi di
interesse praticato dalla Bce, la rata dei circa 3,2 milioni di famglie
italiane che hanno un mutuo a tasso variabile è diminuita.
A favorire la discesa anche la repentina riduzione del tasso Euribor che -
come auspicato dai banchieri centrali - è tornato sui livelli di luglio 2007
quando è iniziata la crisi dei subprime negli Usa, che ha scatenato il
deterioramento della finanza sui mercati internazionali e lo tsunami
creditizio.
Il tasso Euribor a tre mesi resta pero al 4,15%, ben al di sopra del tasso
di riferimento della Bce che è al 3,25%. Adesso lo spread è di 90 punti
base, ma nel momento più acuto della crisi, a ottobre 2008, era salito a 164
punti base. Ci sono quindi ancora 65 punti base di premio - secondo gli
esperti - che penalizzano le imprese e le famiglie che hanno debiti
indicizzati all'Euribor.
Comunque il calo dell'Euribor nelle ultime settimane è stato superiore ai
100 punti base, il che significa che coloro che stanno rimborsando un mutuo
a tasso variabile troveranno una piacevole sorpresa quando guarderanno la
prossima rata.
I PROSSIMI MESI
Lo scenario che si profila è abbastanza rassicurante: secondo gli esperti,
nel 2009 le rate potranno continuare a diminuire, alla luce delle
dichiarazioni rilasciate dal governatore della Bce Jean Claude Trichet, che
non ha escluso, anche a breve, un nuovo taglio al costo del denaro.
In questo caso la quota interessi da pagare su un mutuo variabile verrebbe
ulteriormente ridimensionata.
Un effetto che potrebbe proseguire per i mesi a venire, considerando che
spirano i venti freddi della recessione e che i banchieri saranno costretti
a foraggiare l'economia con un basso costo del denaro, dal quale anche le
famiglie potranno trarre giovamento.

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Conosciamo il Mutuo Ballon

 

Il mutuo ballon è una particolare forma di mutuo in cui le rate semestrali o annuali sono interamente costituite dal pagamento degli interessi passivi. Il capitale viene invece restituito a scadenze più lunghe, ad esempio dopo 5 o 10 anni, oppure tramite versamenti periodici d'importo variabile (anche minimo). Il mutuo ballon è particolarmente conveniente per chi non ha un reddito fisso su cui contare, ad esempio i lavoratori autonomi, ed ha la necessità di poter gestire il prestito senza essere intaccato immediatamente dal peso della restituzione del capitale nelle rate. Chi riceve il mutuo ballon può amministrare liberamente la restituzione del capitale tarandola alle proprie entrate. A differenza dei lavoratori dipendenti le imprese ed i lavoratori autonomi hanno un reddito variabile e una struttura delle entrate meno regolare e più concentrata in determinati periodi (anche pluriennali). In questi casi il mutuo ballon consente di adattare meglio la struttura dei pagamenti a quella delle entrate.

Vantaggi e svantaggi dei mutui ballon

  • Il mutuo ballon conviene a chi gestisce capitali ed ha convenienza a smobilitare gli investimenti solo in determinate date prefissate (e non mese dopo mese come nei mutui tradizionali)
  • La mancata restituzione del capitale nelle rate periodiche consente a chi ha ricevuto il mutuo di investire il capitale e di percepire interessi attivi dal 100% del capitale.
  • Essendo composte solo dal pagamento degli interessi di mutuo le rate ballon sono meno onerose nel breve periodo rispetto a un mutuo tradizionale.
  • Se le clausole lo prevedono il mutuo può essere estinto anche anticipatamente tramite la restituzione del capitale. Le penali di estinzione del mutuo sono inferiori rispetto ai mutui tradizionali.
  • Il mutuo ballon è più vantaggioso per il cliente che per la banca.

Svantaggi dei mutui ballon

  • Il calcolo dell'ammortamento è meno standardizzato. Le banche sono costrette a gestire i mutui ballon con procedure dedicate, diverse da quelle automatiche dei mutui tradizionali.
  • Chi riceve il mutuo ballon deve possedere una capacità amministrativa e una gestione del proprio risparmio evoluta, tale da garantire la restituzione del capitale alle date prefissate.
  • I rischi per la banca sono maggiori. Il rischio della mancata restituzione del capitale è maggiore rispetto ai mutui tradizionali.

Per queste ragioni i mutui ballon sono poco offerti dagli istituti di credito. Ciò non di meno esistono e sono un'alternativa da valutare nel momento in cui si accende un mutuo. Pur essendo nati per rispondere alla domanda di mutuo dei lavoratori dipendenti possono essere accesi anche da altre tipologie di clienti come le famiglie e i lavoratori dipendenti.

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Costi acquisto casa

 

L'acquisto di una casa è la spesa più importante nella vita di una persona. In caso di decisioni sbagliate è difficile poter rimediare e le conseguenze possono essere drammatiche. Questa premessa dovrebbe indurre a valutare la propria decisione almeno dieci volte prima di confermare l'acquisto. Una volta trovata la casa ideale è opportuno verificare che sia una spesa accessibile al vostro portafoglio. Una prima regola pratica è quella di non farsi depistare dal prezzo di listino della casa. Oltre al prezzo di acquisto della casa si affiancano altri oneri e costi molto importanti. Non prenderli in conto può esporvi a brutte sorprese al momento del rogito. Vediamo quali sono gli oneri aggiunti dell'acquisto di una casa.

Agenzia immobiliare
Se vi siete rivolti a un'agenzia immobiliare dovrete mettere in conto il compenso dell'agenzia. Generalmente è una percentuale sul valore della casa, quindi tanto più state acquistando un immobile di valore tanto più alto sarà il compenso per l'agenzia immobiliare. Un altro errore comune è quello di fare poca attenzione se il compenso presente nel contratto è indicato iva inclusa o esclusa. In quest'ultimo caso per avere la spesa effettiva dovrete maggiorare il compenso per l'agenzia del venti per cento.

La spesa per il notaio
Il trasferimento di proprietà dell'immobile è un atto notarile. Chi acquista l'immobile deve mettere in conto anche la parcella del notaio. Dai 2 mila euro in su.

Imposte e tasse
La compravendita di un immobile è soggetta a tassazione. Dovrete quindi mettere in conto anche le imposte sulla compravendita immobiliare.

Lavori di manutenzione
Ogni immobile necessita di manutenzione ordinaria prima d'essere abitabile. Anche se l'immobile vi sembra in buone condizioni dovrete mettere in conto almeno 2-3 mila euro di spesa (tinteggiatura, illuminazione, controllo caldaia ecc). La spesa aumenta notevolmente se l'immobile è da ristrutturare.

Trasloco
E' l'ultima spesa 'nascosta' da considerare. Con l'aiuto di qualche amico e il noleggio giornaliero di un furgone è possibile effettuare da sé il trasloco dei mobili nella nuova casa senza spendere troppo. Non sempre però si ha il tempo a disposizione per fare molti viaggi e la capacità di saper trasportare mobili ingombranti. Va quindi messa in conto la spesa di 1-2 mila euro a una ditta specializzata nel trasloco e trasporti. Una volta imballato tutto in 24 ore il vettore provvede a trasportare la vostra mobilia dalla vecchia casa alla nuova.

In conclusione, considerando tutte le spese e gli oneri aggiuntivi appena descritti, al prezzo di listino della casa va aggiunto almeno un 10% in più di spesa. Molte famiglie si trovano nei guai soprattutto per non aver calcolato bene l'onere dell'acquisto. Conoscere prima questi costi può aiutarvi anche nel decidere l'entità del mutuo da accendere per coprire tutte le spese.

http://www.libertadiscelta.com/casa/costi-acquisto-casa.htm

venerdì 12 dicembre 2008

Bruxelles - Ulteriore ribasso dei tassi d'interesse.

Seguiranno anche i mutui?
Nella riunione odierna, tenutasi a Bruxelles, il Consiglio direttivo della
BCE ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria.
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema
è ridotto di 75 punti base, al 2,50%, a decorrere dall'operazione con
regolamento il 10 dicembre 2008.
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è
ridotto di 75 punti base, al 3,00%, con effetto dal 10 dicembre 2008.
Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è ridotto di 75
punti base, al 2,00%, con effetto dal 10 dicembre 2008.
Il Presidente della BCE illustrerà i motivi di tali decisioni nella
conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle ore 14.30 (ora dell'Europa
centrale).
Fonte
Banca centrale europea
Direzione Comunicazione
Divisione Stampa e informazione
sito www.ecb.europa.eu
L'attesa, ora, si sposta verso i mutui, che interessano numerose coppie e
famiglie, costrette, negli utlimi anni, a vedersi la rata crescere sempre di
pù. Colpa dei tassi, dicevano le banche; e adesso? Che i tassi son scesi, e
non di poco, li possiamo abbassare?
http://www.ecoditorino.org/

Unicredit sospende la rata dei Mutui per un anno.

iniziativa a favore delle famiglie in difficoltà.
Il programma si chiama "Insieme 2009" e permetterà, ai propri clienti che
sono in temporanea difficoltà economica, di sospendere il pagamento della
rata del mutuo (gratuitamente) per un periodo fino a un massimo di 12 mesi.
L'iniziativa si rivolge alle famiglie che in questi anni hanno acceso un
mutuo presso una delle banche del Gruppo (UniCredit Banca al Nord Italia,
UniCredit Banca di Roma nel Centro Sud, Banco di Sicilia nell'isola e
UniCredit Banca per la Casa) e che non riescono a pagare la rata a causa di
uno dei seguenti eventi nel periodo che va dal 1/10/08 al 31/12/09:
Perdita del posto di lavoro per dipendenti a tempo indeterminato e per tutte
le categorie di lavoratori atipici
Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria
Separazione o divorzio, per famiglie con figli a carico
Decesso di uno degli intestatari
COME FUNZIONA
L'iniziativa riguarda le famiglie a minor reddito (fino a 25.000 euro lordi
per nucleo familiare al momento della sottoscrizione del mutuo) e coinvolge
più di 260.000 famiglie, che rappresentano circa il 30% del portafoglio
mutui privati del Gruppo UniCredit.
Le rate sospese saranno posticipate alla scadenza del mutuo senza oneri
aggiuntivi per il cliente e verranno pagate al termine del piano di
ammortamento, per il numero di mensilità corrispondenti alle rate sospese.
Per i clienti che avessero eventuali rate non pagate a seguito dell'evento
verificatosi nel periodo considerato, il Gruppo UniCredit si impegna per 12
mesi a sospendere le azioni legali, rispondendo così ai timori di
pignoramento della casa per le famiglie meno abbienti.

http://www.finanzautile.org

Il sacrificio del mutuo a tasso costante si riduce nel tempo

 

Il rincaro della rata del mutuo variabile è l'incubo di tutti coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile in un momento di tassi molto bassi. Nel corso degli anni i tassi possono tendere al rialzo rendendo l'importo della rata sempre più pesante da pagare. Un'alternativa ai mutui a tasso variabile sono i cosiddetti mutui a rata costante. Nei mutui a rata costante il rialzo dei tassi non incide sull'importo della rata semestrale del mutuo bensì sul numero delle rate del mutuo. Così, nei momenti in cui il tasso d'interesse dei mutui a tasso variabile aumenta la rata del muto da pagare ogni semestre resta uguale mentre si allunga la scadenza del contratto di mutuo stesso con una o più rate aggiuntive. In questo modo i cliente (mutuatario) può eliminare del tutto il rischio di ritrovarsi una rata più alta rispetto alle condizioni iniziali, magari incompatibile con il proprio potere di acquisto, e la banca (mutante) conserva il beneficio dei ricavi aggiuntivi dovuto al rialzo dei tassi d'interesse e riduce il rischio dell'insolvenza del mutuatario. Nel periodo in cui i tassi d'interesse si abbassano accade esattamente l'inverso, la scadenza del contratto di mutuo si abbrevia mentre la rata da pagare ogni semestre resta comunque costante. Per queste caratteristiche i mutui a rata costante sono socialmente preferibili ai normali mutui a tasso variabile. Offrono maggiore certezza e riducono il rischio d'insolvenza causato dal rincaro dei tassi.

 

Nel corso del tempo la rata ha valore costante tende ad avere un peso inferiore sul reddito nominale della persona che, al contrario, tende progressivamente ad aumentare per effetto dell'inflazione, della carriera lavorativa, del mantenimento del potere di acquisto reale ecc. Ad esempio, una famiglia con un reddito di 2000 euro al mese e con una rata di mutuo costante di 1000 euro ha un peso del mutuo pari al 50%. Dieci anni dopo il reddito della famiglia passa a 2500 euro al mese per effetto dell'aumento del reddito nominale lavorativo mentre la rata del mutuo resta al suo valore nominale di 1000 euro. Il peso (sacrificio) della rata del mutuo si riduce.

http://www.libertadiscelta.com/

MUTUI A TASSO VARIABILE. OLTRE IL 4% PAGA LO STATO

 

Buone notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile. Il Consiglio dei Ministri ha approvato nel pacchetto "anti-crisi" di aiuto alle famiglie anche un tetto massimo del 4% sui tassi d'interesse dei mutui a tasso variabile. Un vero e proprio respiro di sollievo per tutte quelle famiglie che negli anni scorsi hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile calcolando incautamente una rata massima e che ora rischiano di veder raddoppiata la rata semestrale a causa del rialzo dell'inflazione sui prezzi e della crisi internazionale. La quota interessi del mutuo eccedente il 4% sarà quindi a carico dello Stato. La norma dovrebbe riguardare soltanto i mutui a tasso variabile e soltanto quelli accesi in passato. Sono pertanto esclusi dalla norma tutti i mutui a tasso fisso. Un'altra novità del decreto riguarderà i nuovi mutui casa. Da gennaio 2009 il tasso d'interesse dei mutui non sarà più legato all'EURIBOR bensì al tasso ufficiale d'interesse della BCE.
 
http://www.libertadiscelta.com

Bonus famiglia: detrazioni da 200 a 1000 euro.

Ecco come funziona
Il decreto legge anticrsi stanzia 2,4 miliardi per il bonus a favore di
famiglie, lavoratori, pensionati, non autosufficienti.
L'intervento - che riguarderà 8 milioni di famiglie (con più di 16 milioni
di persone interessate) - partirà da gennaio 2009 e sarà sotto forma di
detrazione nella busta paga o nella pensione.
Ecco come si ripartisce il bonus
200 euro per i soggetti unici componenti di un nucleo familiare se il
reddito non è superiore a 15 mila euro
300 euro se la famiglia è composta da due persone con un reddito di 17 mila
euro l'anno
450 euro se la famiglia è composta da tre persone, sempre con un reddito di
17 mila euro all'anno
500 euro per le famiglie di quattro componenti con un reddito di 20 mila
euro
600 euro se i componenti la famiglia sono cinque, sempre con un reddito
annuo di 20 mila euro
1000 euro le famiglie di cinque o più componenti con un reddito di 22 mila
euro.
1000 euro anche alle famiglie che hanno all'interno persone non
autosufficienti per handicap (il tetto di reddito sale a 35 mila euro)
Sono esclusi dal beneficio i lavoratori autonomi, i titolari di partita Iva
e chi ha redditi fondiari superiori a 2.500 euro.
La richiesta va presentata entro il 31 gennaio con autocertificazione
mediante modulo dell'Agenzia delle Entrate.
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investire: bond di Intesa Sanpaolo. Cedola del 5,375%

Intesa Sanpaolo ha lanciato oggi un'emissione obbligazionaria sull'euromercato
per € 1,25 miliardi destinata ai mercati internazionali. Si tratta di un
bond emesso a valere sul Programma Euro Medium Term Notes di Intesa Sanpaolo
a tassofisso a 5 anni.
LE CARATTERISTICHE
La cedola, pagabile in via posticipata il 19 dicembre di ogni anno a partire
dal 19 dicembre 2009 fino a scadenza, è pari a 5,375%.
Il prezzo di riofferta è stato fissato in 99,863%
Tenuto conto del prezzo di riofferta "sotto la pari", il rendimento a
scadenza è 5,407% annuo e lo spread totale per l'investitore è pari al tasso
mid swap a 5 anni + 195 punti base.
La data di regolamento è prevista per il 19 dicembre 2008.
I tagli minimi dell'emissione sono di Euro 50 mila e multipli.
Il titolo non è destinato al mercato retail italiano ma a investitori
professionali e a intermediari finanziari internazionali, e verrà quotato
presso la Borsa di Lussemburgo oltre che nel consueto mercato "Over-the-
Counter".
I capofila incaricati della distribuzione del titolo sono Banca IMI, JP
Morgan e HSBC.
I titoli sono emessi privi di garanzia statale.
Disclaimer
La presente comunicazione non costituisce un'offerta o un invito a
sottoscrivere o acquistare titoli.
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Risparmiare: lotta al carovita.

Dalla Coop il menù di Natale a 10 euro
Buona iniziativa anti-crisi di Coop Adriatica: la società proporrà ai propri
clienti in tutti i punti vendita - fino al 31 dicembre - il ricettario con
otto menù regionali da buongustai, preparati con prodotti del territorio e
costituiti ognuno da un antipasto, un primo, un secondo e un vino doc al
prezzo compreso tra i 6,5 e i 10 euro a persona.
Nei punti vendità, acquistando gli ingredienti nelle dosi indicate - da
grandi chef dirinomati ristoranti delle zone in cui sono presenti le Coop
aderenti all'iniziativa - si potranno così mettere a tavola quattro persone
spendendo meno di 10 euro a testa.
Le ricette si trovano in appositi espositori all'ingresso di ogni punto
vendita (negli ipercoop e nei Coop&Coop, anche nelle aree dei prodotti
freschi), in libretti cartonati di una decina di pagine e identificati da un
cappello da cuoco trapunto di stelle con la scritta "La nostra ricetta per
un Natale a 10 stelle a 10 euro da 8 regioni d'Italia", mentre gli
ingredienti principali delle ricette sono segnalati su banchi e scaffali da
cartoncini col logo dell'iniziativa.
I MENU
Emilia: preparato da - Gilberto Albertazzi Erbazzone
Risotto alla parmigiana, cotoletta alla bolognese. Vini: spumante Cavit
prosecco 750 ml e Lambrusco Sorbara doc secco Enologo 750 mln
Romagna: ideato da Raffaele Montevecchi
Cassoni fritti, maltagliati al sugo d'oca, coniglio in casseruola con funghi
e olive nere. Vini: spumante Cavit prosecco 750 ml e Sangiovese di Romagna
doc Galassi 750 ml.
Veneto: proposto dallo chef Alvise Ballarin: zucchine con ricotta e salmone,
tortelli all'orata burro e salvia, rotolini di melanzane e branzino. Vini:
spumante Cavit prosecco 750 ml, Soave doc Cadis 750ml e Soave classico doc
Sartori 750 ml.
Marche: proposto da Danilo Tornifoglia: mozzarella assunta, spaghetti agli
spinaci con fonduta di pecorino di fossa e mentuccia, pollo in potacchio.
Vini: spumante Cavit prosecco 750 ml, rosso Conero doc Monc 750 ml e Vino
Etnia rosso doc linea Barone di Bernay
Abruzzo: proposto 'La brigata di cucina' di Santo Stefano di Sassanio (Aq):
cozze allo zafferano, cannelloni all'abruzzese, pollo all'abruzzese. Vini:
spumante Cavit prosecco 750 ml e Montepulciano d'Abruzzo doc Rocca Ventosa
750 ml.
Friuli Venezia Giulia: menù preparato da Luca Braidot: frico con patate,
cjalsons di Villafredda, lonza di maiale al latte. Vini: spumante Cavit
prosecco 750 ml e Cabernet Sauvignon tenuta Ca' Vescovo doc 750 ml.
Puglia: menù proposto da Angelo Aloia
Frittelle di lampascioni, cavatelli di grano saraceno con crema di fava e
broccoli, braciolette di carne di cavallo. Vini: spumante Cavit prosecco 750
ml e Primitivo Puglia Igt Feudo monaci 750 ml
Sicilia: proposto da Dionisio Munacò
Arancini di riso, pasta con le sarde, gamberoni all'indiana con salsa al
curry. Vini: spumante Cavit prosecco 750 ml e Alcamo bianco Rapitalia doc
750 ml.

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MUTUI: LA BCE TAGLIA I TASSI. ORA TOCCA ALLE BANCHE

La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse di 75 punti base,
portandoli dal 3,25% al 2,50%, ossia al minimo da due anni e mezzo,
precisamente da maggio 2006.
La decisione del Board della BCE è stata superiore alle previsioni della
vigilia (taglio di 0,50%) ma, in considerazione del sensibile rallentamento
dell'attività economica e della caduta verticale dell'inflazione, c'era chi
sperava in qualcosa di più.
Quello deciso oggi è il terzo taglio consecutivo dei tassi d'interesse
deciso dalla BCE negli ultimi due mesi - chiaro segnale che la crisi
finanziaria si sta ripercuotendo duramente sull'economia reale - ed il più
consistente nella storia dell'Eurotower.
ORA TOCCA ALLE BANCHE
Dopo la riduzione dei tassi da parte della Bce le associazioni dei
consumatori - Adusbef e Federconsumatori - tornano a chiedere alle banche
italiane di adeguare immediatamente i tassi sui mutui.
In base ad uno studio delle associazioni, la riduzione dei tassi potrebbe
consentire un risparmio medio sulle rate dei prestiti a tasso variabile di
45 euro al mese, pari a 540 euro l'anno (esempio su un mutuo trentennale da
100mila euro).
Nella nota le due associazioni evidenziano anche i risparmi possibili se
venisse eliminato il differenziale del costo del denaro esistente tra le
banche italiane e quelle europee. In Europa infatti la media del tasso
applicato dalle banche è pari al 5,20% mentre in Italia si sfiora il 6%
(5,99%).
Tale differenza rappresenta una maggiorazione speculativa dello 0,79%, e
potrebbe consentire un risparmio sulle rate da un minimo di 39 euro al mese
(468 euro l'anno) fino a 100 euro mensili (1.200 l'anno).
Sito: www.finanzautile.org

MUTUI: LE RATE RESTANO CARE

 

MUTUI: LE RATE RESTANMO CARE. PESANO PER OLTRE IL 30% DEL REDDITO DELLE FAMIGLIE

I tagli della Bce sul costo del denaro e la repentina discesa dei tassi Euribor non favoriscono - per ora - la discesa delle rate dei mutui degli italiani. Le rate ´consumano´ così sempre di più il reddito: oggi sono arrivate a incidere per oltre il 30% sulle entrate di chi ha...(continua)
Temi: Pianeta mutui - Economia domestica
Sito: www.finanzautile.org

Tasso di interesse: Taglio della BCE

Nella giornata di ieri, 04.12.2008, la Banca Centrale Europea (BCE), come previsto dalle attese generali, ha tagliato il tasso di interesse di ben 0,75 punti percentuali, portandolo all'attuale 2,50% , precedentemente era a quota 3,25%.

Il vantaggio lo dovrebbero sentire specialmente le famiglie che hanno stipulato mutui a tasso variabile. In relazione a ciò il Codacons ha dichiarato che si dovrebbero abbassare le rate di un mutuo tipo di ben € 400 annue visto che pagano interessi intorno al 6%,

Di contro però sempre il Codacons ha prospettato che il Governo adotti una misura, in linea con il decreto anticrisi, per agganciare il vecchi mutui al nuovo tasso di interesse, si intende quelli a tasso fisso.

Fonte Codacons

lunedì 27 ottobre 2008

La Bce tagli il costo del denaro

Tre azioni potrebbero attutire e gradualmente invertire la tendenza
recessiva sempre più grave in Italia: (a) detassazione d'emergenza per
imprese e famiglie affinché le prime mantengano investimenti e occupazione e
le seconde aumentino i consumi; (b) taglio del costo del denaro da parte
della Bce per ridurre il costo del credito, dei mutui e dei debiti, tra cui
quello dello Stato; (c) ricapitalizzazione delle banche italiane affinché
abbiano denaro sufficiente per erogare credito a prezzi ragionevoli.
Ma nessuna di queste è in atto ma, sembra, in preparazione. Perché?
Il governo deve fare i conti con l'enorme debito pubblico, la rigidità
"politica" della spesa pubblica e il tetto di deficit imposto dalle regole
europee. Il suo spazio di abbattimento delle tasse è minimo. Se taglia la
spesa pubblica si ritrova sindacati e categorie colpite in ribellione. Se
riduce le tasse senza tagliare spesa pubblica, incrementando il deficit
annuo e il già enorme debito pubblico, oltre all'infrazione europea, e
pazienza, accrescerà i dubbi del mercato sulla solvibilità dello Stato. Ciò
sarebbe catastrofico. Inoltre il governo ha messo in riserva per l'eventuale
ricapitalizzazione delle banche alcune decine di miliardi. Se li usa per la
detassazione non li avrà per coprire l'emergenza bancaria, prioritaria su
tutto il resto. Infatti Tremonti ha insistito nel recente passato per un
"fondo europeo" di sostegno in quanto non vede vie nazionali di stimolazione
economica.

Commentate come volete, ma la realtà è che non possiamo aspettarci a breve
stimolazioni fiscali di rilievo.
Proprio per questo l'attenzione deve concentrarsi sulla seconda misura
potenzialmente salvifica, il taglio del costo del denaro. Perché la Bce lo
tiene al 3,75% nonostante la caduta repentina del rischio di inflazione e
l'aumento di quello di deflazione (recessione) che le permetterebbe di
ridurlo al 2% senza troppi problemi? Ipotesi.
In questo momento i tassi monetari non riescono a governare il mercato e
forse la Bce pensa di sprecare un colpo stimolativo se tagliasse ora. E/o si
aspetta un aumento dei deficit pubblici nazionali per il sostegno al sistema
bancario e quindi tiene alti i tassi per non destabilizzare la moneta così
permettendo agli Stati di sforare. Infatti la riduzione dei tassi della
Banca centrale statunitense(Fed) non ha avuto grandi effetti stimolativi in
questo momento di mercato. Pur comprendendo tutto questo io ritengo, invece,
che la Bce dovrebbe tagliare subito e tanto, portando il tasso al 2,5%. Ciò
aiuterebbe, in parte, la discesa del costo dei mutui a tasso variabile e
quindi il ritorno di capitale alle famiglie. Comunque preparerebbe il
terreno per un prossimo ritorno all'ottimismo via credito meno costoso,
quando il credito riprenderà. Ridurrebbe il costo per interessi del debito
pubblico nazionale.
Probabilmente farebbe scendere il cambio dell'euro aiutando l'export, in
particolare in Italia e Germania, senza troppo rischio di inflazione
importata perché petrolio e materie prime hanno prezzi in caduta. Sarebbe un
rischio, certamente. Ma se non si rischia da qualche parte potremmo avere
troppe aziende fallite e famiglie per strada. Io taglierei, di brutto e
subito, e sono pronto a sostenere un confronto tecnico su questa posizione
con chiunque.
Ma se lo stimolo fiscale e monetario non arriveranno o saranno insufficienti
o tardivi, che almeno le banche riprendano ad erogare credito. Questo è il
cuore che pompa sangue nel corpo dell'economia. Il sistema bancario comunica
che i soldi li ha, che non c'è restrizione del credito e che tutto è a
posto. Purtroppo, al contrario, sono innumerevoli le testimonianze di
imprenditori e famiglie che non trovano credito o che lo trovano a prezzi di
strozzinaggio. Si tratta di "prudenza" bancaria o semplicemente del fatto
che le banche non hanno soldi? Sospetto la seconda possibilità, già emersa
in una dichiarazione di Berlusconi poi non rinnovata.
E temo che azionisti e dirigenti di parecchie banche preferiscano
restringere il credito, mettere a rischio l'istituto e l'economia
produttiva, piuttosto che svelare un fabbisogno di ricapitalizzazione che,
se eseguito, cambierebbe i poteri azionari e i manager. Poiché i fatti
alimentano il sospetto, la Banca d'Italia dovrebbe o rassicurarci - e mi
scuserei dell'abbaglio - oppure intervenire di forza per ricapitalizzare
quelle banche che hanno problemi. Almeno questo, visto che il resto non
verrà fatto, fatelo.

Crisi mutui, Medvedev sarà al G20

La conferma arriva dal Cremlino

Il presidente russo Dmitri Medvedev parteciperà al vertice del G20 in programma per il 15 novembre a Washington. Lo ha reso noto la portavoce del presidente russo, Natalia Timakova. Il Cremlino ha ricevuto una lettera ufficiale dalla Casa Bianca con un invito a prendere parte al summit dedicata ai problemi della crisi finanziaria mondiale.

Firmato un protoccolo di intesa fra notai e banche della Regione Lombardia. In cosa consiste.

Rinegoziare e trasferire mutuo ad altra banca gratis in Lombardia grazie
accordo con notai.

Giunta alla sua seconda edizione, promossa dalla Regione Lombardia, l'iniziativa
'Comprare casa senza rischi' ripropone ai cittadini del capoluogo lombardo
il servizio gratuito da parte di notai per consigli e consulenze preventive
per l'acquisto della casa e la stipula, rinegoziazione e portabilità del
mutuo.
E' stato, infatti, siglato il Protocollo di intesa sulla portabilità dei
mutui dal Consiglio Notarile di Milano e da Banca Antonveneta, Banca Intesa
San Paolo, Banca Popolare di Milano, ING Direct, UniCredit Banca, UniCredit
Banca per la Casa e inviato per adesione a tutte le banche del territorio
milanese per far sì che la portabilità prevista dal decreto Bersani venga
applicata senza oneri per il cittadino.
Da ieri, infatti, si possono prenotare oltre 1100 appuntamenti presso 240
studi notarili di Milano e della Lombardia per il periodo dal 3 al 14
novembre sul sito www.comprarcasasenzarischi.
Per maggiori chiarimenti ed informazioni, il prossimo mercoledì 29 ottobre a
Milano si terrà un incontro aperto tra notai, cittadini e associazioni dei
consumatori, moderato da Antonio Lubrano, su casa e mutui, per sapere come
non rischiare negli investimenti sugli immobili.
http://www.businessonline.it/news/7937/Rinegoziare-e-trasferire-mutuo-ad-altra-banca-gratis-in-Lombardia-grazie-accordo-con-notai.html

Lombardia, portabilità del mutuo più facile

L'iniziativa «Comprar casa senza rischi», quest'anno alla sua seconda edizione, consente ai cittadini residenti in Lombardia di prenotare una consulenza gratuita tra il 4 e il 13 novembre presso 240 notai di Milano e provincia. E' stato siglato un protocollo di intesa tra notai e banche per rendere più facile la portabilità dei mutui. Per ora hanno aderito Banca Antonveneta (Gruppo Monte Paschi) Banca per la Casa (Gruppo Unicredit), Banca popolare di Milano, Ing Direct, Intesa Sanpaolo e Unicredit; il testo è stato inviato a tutti gli istituti che operano nella Regione e quindi le banche potrebbero aumentare.
Il prossimo evento mercoledì 29 ottobre, alle 18 presso la sala Orlando dell'Unione del Commercio in Corso Venezia 47/49 a Milano, si terrà un incontro aperto tra notai, cittadini e associazioni dei consumatori, moderato da Antonio Lubrano, su casa e mutui.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/10/lombardia-portabilita-mutuo-piu-facile.shtml?uuid=c8a8b5e4-a06a-11dd-b23c-4c4868599d2c&DocRulesView=Libero

STATI UNITI- CRISI MUTUI: PIGNORAMENTI ALLE STELLE NEL TERZO TRIMESTRE.

I pignoramenti di abitazioni sono aumentati negli Stati Uniti del 71% nel terzo trimestre rispetto al pari periodo dell'anno precedente, ad un livello-record pari a 765.558 unità, secondo quanto riferito oggi dalla società specializzata RealtyTrac.

Rispetto al secondo trimestre la crescita è stata invece del 3% mentre nel solo mese di settembre si è registrata una contrazione del 12%, come conseguenza delle norme varate da diversi Stati per favorire i proprietari di case.

La situazione del mercato immobiliare americano resta precaria, tanto più che l'economia è in peggioramento e sono molti gli economisti che puntano su uno scenario di recessione. ( Fonte ATS/ Tio.ch)

Caro mutui, la consulenza è gratis!

Alla sua seconda edizione l'iniziativa "Caro mutui: cosa fare?" ripropone ai
cittadini del capoluogo lombardo il servizio completamente gratuito di
consulenza preventiva per l'acquisto della casa e la stipula, rinegoziazione
e portabilità del mutuo.
Si consolida quindi l'appuntamento annuale promosso dal Notariato, dal
Comune di Milano e dalle Associazioni dei Consumatori con l'obiettivo di
fornire le informazioni e i consigli necessari per affrontare con la dovuta
sicurezza un'operazione economica che oggi ancor più spaventa per i rischi
che può comportare.
Con questo spirito è stato annunciato il Protocollo di intesa sulla
portabilità dei mutui siglato dal Consiglio Notarile di Milano e da Banca
Antonveneta, Banca Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano, ING Direct,
UniCredit Banca, UniCredit Banca per la Casa e inviato per adesione a tutte
le banche presenti sul territorio milanese per far sì che la portabilità
prevista dal decreto Bersani venga di fatto applicata senza oneri per il
cittadino.
Da oggi, 23 ottobre, potranno quindi essere prenotati oltre 1100
appuntamenti presso 240 studi notarili di Milano e della Lombardia per il
periodo dal 3 al 14 novembre sul sito www.comprarcasasenzarischi.it.
Mercoledì 29 ottobre alle 18.00 presso la sala Orlando dell'Unione del
Commercio - Corso Venezia 47/49 - si terrà un incontro tra cittadini, notai
e rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori che affronterà in modo
colloquiale le tematiche relative all'acquisto della casa e all'aumento del
costo dei mutui, individuando i modi più efficaci per combattere il
problema.
L'incontro, cui interverrà tra gli altri il responsabile per le politiche
dei Consumatori di Cittadinanzattiva Giustino Trincia, sarà moderato da
Antonio Lubrano.
Saranno distribuite le nuove Guide al Cittadino che il Consiglio Nazionale
del Notariato ha realizzato con 11 Associazioni dei Consumatori per
informare su questi temi nel modo più semplice e comprensibile.

Mutui meno cari.

Borse europee di nuovo con il segno positivo. E Milano non sfugge alla regola. Euribor, e cioè, il parametro su cui si misurano le rate dei mutui variabili, ampiamente sotto il 5%. E benzina in calo per gli effetti del ridimensionamento del prezzo del petrolio.
Sono queste le tre notizie positive con cui si è aperta la settimana economica e finanziaria. E si tiene conto che solo qualche settimana fa sembrava essersi aperto un abisso nelle economie occidentali, potrebbe essere il primo segnale se non del punto di svolta almeno del ritorno alla normalità. Ma anche ieri, però, non sono mancati i segnali negativi e poco incoraggianti.
La crisi finanziaria globale potrebbe causare 20 milioni di disoccupati supplementari nel mondo entro la fine dell'anno prossimo, ha ammonito ieri il Direttore generale dell'Ufficio internazionale del lavoro (Ilo) Juan Somavia. Un allarme a cui si è aggiunto quello del presidente della Fed, Ben Bernanke secondo il quale «l'economia americana potrebbe attraversare una lunga fase negativa».Anche se una successiva dichiarazione ha ridato fiducia a Wall Street e cioè l'approvazione per le nuove misure di stimolo fiscale pensate dalla Casa Bianca per ridare ossigeno agli americani.
Una frase interpretata come il segnale di un intervento statale che ha aiutato le Borse europee a tirare la volata nelle chiusure. A brillare è stata Amsterdam (+6,8%), dopo che il governo olandese è entrato nel capitale di Ing, seguita da Londra (+5,41%) e Parigi (+3,56%).
A Milano in particolare il Mibtel ha fatto segnare nel finale un +2,65% e l'S&P mib il 2,48%. Due i titoli da segnalare. Da una parte la Telecom che sulla scorta delle indiscrezioni di un arrivo dei fondi sovrani libici ha strappato all'insù con un guadagno del 7% verso quota un euro. Non esaltante invece il titolo Unicredit (-2,58% a 2,26 euro) banca nella quale gli stessi libici ci sono già e oggi, nel cda di Piazza Cordusio, dovrebbero chiedere una poltrona.
Segnali rassicuranti arrivano, intanto, dal mercato interbancario con i tassi che continuano a calare: l'Euribor a tre mesi è sceso dal 5,045 di venerdì scorso al 5%, ai livelli di settembre. È la prima volta da gennaio che i tassi calano in maniera consistente.

Crisi mutui, ricapitalizzata Ing

Governo olandese immette liquidità

Il gruppo bancario Ing sarà ricapitalizzato dalla banca centrale olandese. Lo ha annunciato il ministero delle Finanze. L'operazione è il frutto di un accordo tra l'istituto, il ministero e la Banca centrale di Olanda. La quantità dell'iniezione di capitale ancora non si conosce. L'intesa verrà illustrata nelle prossime ore in una conferenza stampa.

http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo430551.shtml

Calano le compravendite e la richiesta di mutui. Sofferenze immobiliari oltre i 7 miliardi

La maggiore onerosità dei finanziamenti e le politiche di razionamento del credito operate dalle banche come conseguenza della crisi finanziaria avranno un effetto deprimente sul mercato immobiliare. La previsione è del centro di studi economici Nomisma, che per il 2008 stima un calo di 90.000 compravendite per il solo comparto residenziale, mentre per i prezzi è atteso un calo medio in termini reali tra il tre e il 5% rispetto al 2007.

Già nel primo trimestre 2008 la richiesta di mutui immobiliari nel settore residenziale è calata (-1,3%) rispetto al trimestre precedente. Non succedeva da dieci anni. Quest'ultimo è un effetto, spiega il centro studi bolognese, dovuto in prevalenza agli alti tassi di interesse oltre che ad un atteggiamento prudente delle banche italiane.

La diminuzione delle compravendite sarà più consistente nelle grandi città, con cali dal 5 all'8%. In questo quadro di "fragilità e incertezza", testimoniato dall'aumentata propensione alla liquidità degli investitori - secondo Nomisma - solo un ulteriore allentamento della politica monetaria risulterebbe in grado di attenuare vincoli che limitano molto la capacità di spesa delle famiglie. In particolare, l'entità degli interventi dovrà tenere conto della gradualità con cui, nell'attuale situazione di crisi finanziaria, l'Euribor (il riferimento dei mutui a tasso variabile) si adegua alla riduzione del tasso ufficiale di sconto.

Secondo Nomisma poi quest'anno le sofferenze immobiliari (relative all' allungamento dei tempi di pagamento dei mutui o addirittura l'impossibilità di farvi fronte da parte delle famiglie) arriveranno a superare i sette miliardi, raggiungendo il 2,5% delle attuali consistenze. Il centro di studi economici definisce quindi "sottodimensionato" il dato di 5,6 miliardi di sofferenze riconducibili al settore immobiliare elaborato da Bankitalia.

"L'Italia può dirsi salva da una crisi finanziaria endogena, ma resta evidentemente esposta al tracollo finanziario statunitense, nonchè fragile per una economia reale che restituisce segnali di recessione", commenta ancora Nomisma nel suo studio sul credito nel mercato immobiliare, sottolineando che "gli effetti della stretta creditizia scaturita dalla crisi finanziaria sono allarmanti, ancorchè parzialmente celati da un sistema di rilevazioni ufficiali che non consente di cogliere appieno l'entità della trasformazione in atto".
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=87260

Mercato immobiliare, scendono le compravendite: 90mila in meno nel 2008. in calo anche i mutui

ROMA (18 ottobre) - L'attuale crisi finanziaria, con una maggiore onerosità dei finanziamenti e con politiche di razionamento del credito messe in campo dalle banche, avrà effetti deprimenti sul mercato immobiliare: lo sostiene il centro di studi economici Nomisma, in un'analisi sul credito per il mercato immobiliare. Per il 2008 Nomisma prevede un calo di 90.000 compravendite per il solo comparto residenziale, mentre per i prezzi è atteso un calo medio tra il 3 e il 5% rispetto al 2007. La diminuzione sarà più consistente nelle grandi città, con cali dal 5 all'8%.
Cala richiesta mutui. Lo studio di Nomisma rivela che nel primo trimestre 2008, per la prima volta in dieci anni, la richiesta di mutui immobiliari nel settore residenziale è calata dell'1,3% rispetto al trimestre precedente, a causa soprattutto degli alti tassi di interesse, oltre a un atteggiamento prudente delle banche italiane. «Alla base della battuta d'arresto dell'indebitamento garantito da immobili - spiega il centro studi bolognese - devono essere poste, da un lato, la progressiva ascesa dei tassi di riferimento e le difficoltà del mercato immobiliare, dall'altro la maggiore selettività delle banche italiane che, in risposta alle tensioni finanziare, sono ritornate ad essere estremamente prudenti». 

Sofferenze immobiliari oltre i 7 miliardi. Secondo Nomisma, inoltre,  quest'anno le sofferenze immobiliari (relative all'allungamento dei tempi di pagamento dei mutui o addirittura l'impossibilità di farvi fronte da parte delle famiglie) arriveranno a superare i 7 miliardi di euro. Il centro di studi economici definisce quindi «sottodimensionato» il dato di 5,6 miliardi di sofferenze riconducibili al settore immobiliare elaborato da Bankitalia. Nomisma definisce il dato sulle sofferenze «preoccupante». «Il mercato del credito immobiliare - scrive il centro studi - restituisce una immagine di un paese fortemente polarizzato: da una parte i risparmiatori che, potendo, hanno saggiamente deciso di estinguere la propria posizione debitoria, dall'altra le famiglie che, nell'impossibilità di far fronte all'onerosità delle rate, si sono viste costrette a ricorrere alla sostituzione ipotecaria, se non addirittura all'inadempienza».

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=33073&sez=HOME_ECONOMIA

Crisi dei mutui, Bush: «Presto vertice negli Usa» Sarkozy: «Deve essere entro novembre»

Bush e Sarkozy

NEW YORK (18 ottobre) - Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, è pronto ad ospitare un vertice del G8, allargato a paesi emergenti  come Cina ed India, «in un futuro vicino». Senza precisare né data né luogo, Bush lo ha detto ricevendo a Camp David, in Maryland, il suo collega francese Nicolas Sarkozy ed il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. 

Sarkozy: vertice entro novembre Il Vertice del G8 allargato dovrebbe possibilmente svolgersi «entro novembre»: lo auspica il presidente francese Nicolas Sarkozy. Sarkozy ha detto che il vertice rappresenterà «una grande opportunità» per ripensare il sistema finanziario mondiale. Europa e Stati Uniti appaiono ancora distanti sulle ricette da seguire. Su suggerimento del premier britannico Gordon Brown, l'Ue preme, oltre che per una riforma delle istituzioni di Bretton Woods (Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale), per maggiori controlli internazionali sulle principali banche.

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha offerto il Palazzo di Vetro di New York come sede per il summit, e ha parlato dei primi di dicembre come data limite per la riunione, alla quale verrebbe invitato, insieme con i responsabili di Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale. Il sì di Bush è giunto un pò a sorpresa, dato che la Casa Bianca continuava a minimizzare la portata dell'incontro di Camp David, escludendo qualsiasi decisione sul Vertice. Annunciando di essersi consultato con il Giappone, presidente di turno del G8, Bush si è detto «impaziente» di ospitare il Vertice, il cui obiettivo è di «assicurarsi che una crisi come quella attuale non si ripeti». Ma l'inquilino della Casa Bianca ha ricordato che gli Usa giudicano indispensabile «preservare le fondamenta del capitalismo democratico», evitando troppa sorveglianza internazionale, come auspicato dall'Europa.

Bush, che lascerà il potere il 20 gennaio, non vuole decidere per il suo successore (eletto il 4 novembre e che verrà invitato al Summit), ed è comunque contrario ad un maggiore controllo internazionale sull'economia, come suggerisce invece il premier britannico Gordon Brown in un documento di sette pagine reso pubblico questa settimana. Nel suo tradizionale intervento radiofonico del sabato, Bush ha ricordato che la decisione di autorizzare il governo a prendere partecipazioni nelle principali banche è di carattere eccezionale. «In quanto strenuo difensore del mercato libero -spiega l'inquilino della Casa Bianca- mi sarei opposto a misure di questo tipo in situazioni normali».

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=33052&sez=HOME_ECONOMIA

Mutui: Adusbef, nel 2008 pignoramenti +22,3%

Famiglie italiane sempre più in difficoltà con le rate del mutuo: sarebbero
infatti oltre due milioni gli italiani a rischio insolvenza. L'allarme
arriva da una ricerca dell'Adusbef che, esaminando i dati raccolti nei
maggiori tribunali, stima che quest'anno il numero di pignoramenti ed
esecuzioni potrebbe crescere del 22,3% rispetto al 2007. Secondo l'associazione
dei consumatori "su 3,5 milioni di famiglie che hanno contratto un mutuo per
acquistare una casa negli anni scorsi ben 3,2 milioni, ossia il 91% è stato
indotto, dai cattivi ed interessati consigli delle banche, a sottoscrivere
contratti con tassi variabili quindi esposti alle turbolenze dei mercati".
http://www.corrispondenti.net/index.php?id=25770

Mutui, 2 milioni di italiani a rischio insolvenza

Crescono i pignoramenti

Famiglie sempre piu' in difficolta' con le rate del mutuo e sarebbero ormai quasi 2 milioni gli italiani a rischio insolvenza. L'allarme arriva da una ricerca dell'Adusbef che, esaminando i dati raccolti nei maggiori tribunali, stima che quest'anno il numero di pignoramenti ed esecuzioni potrebbe crescere del 22,3% rispetto al 2007.

http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=87557

CALCOLA IL PIANO DI AMMORTAMENTO

Questo calcolatore ti permette di simulare il piano di ammortamento di un mutuo in base ai
seguenti parametri:

  • ammontare del prestito
  • frequenza delle rate
  • durata in anni
  • tasso d'interesse

E' anche possibile simulare un mutuo con un tasso di ingresso o con un preammortamento.

Vai al calcolatore

Crisi finanziaria: banche in affanno, a partire da Intesa

La nuova settimana si e' aperta sulla falsariga della precedente, ovvero in
netto ribasso. Le vendite continuano a colpire i titoli bancari e tra questi
ultimi uno dei piu' penalizzati e' Intesa San Paolo. Gli analisiti di
Deutsche Bank hanno deciso di ridurre il prezzo obiettivo da 4,8 a 3,9 euro,
contestualmente a un taglio del 13% delle stime relative all'utile per
azione nel triennio 2008-2010.Ma i downgrade dei broker in questo momento
non costituiscono un elemento decisivo nel catalizzare le vendite, dato che
non fanno altro che inseguire la flessione dei prezzi. Cio' che rappresenta
invece il vero market mover sono le incertezze relative alla stabilita' del
sistema creditizio e alla solidita' patrimoniale delle banche.Proprio su
questo ultimo punto si sta imperniando l'affondo di Intesa, che in mattinata
e' stata anche sospesa per eccesso di ribasso. Per domani e' infatti in
programma una riunione del consiglio di gestione, evento che secondo un
comunicato era previsto dal calendario ed e' quindi da considerare come una
riunione ordinaria.Sennonche' il Wall Street Journal, una fonte autorevole
quindi, ha rilanciato questa mattina alcune indiscrezioni circolate alla
fine della scorsa ottava, indiscrezioni in base alle quali la riunione di
domani avrebbe ben poco di ordinario in quanto potrebbe essere rivisto il
piano industriale, con conseguenze sulla politica dei dividendi e sui ratio
patrimoniali.Tutto questo avviene in un contesto in cui gli istituti
italiani sono sotto pressione in quanto gli interventi pubblici in Francia,
Regno Unito e Germania hanno determinato un incremento del core tier 1 medio
dei rispettivi sistemi bancari. Il tema e' stato ripreso dal presidente di
BP Milano, Roberto Mazzotta, secondo il quale i ratio patrimoniali attuali
potrebbero rivelarsi insufficienti.
http://finanza.lastampa.it/notizie/1499,324967/Crisi_finanziaria_banche_in_affanno_a_partire.aspx

Petrolio incredibile discesa

Forse sarà anche normale ma fa sicuramente riflettere l'incredibile discesa
del prezzo del petrolio.
Se si consdera che appena 3 mesi fa il prezzo del petrolio era di ben 2
volte, o piu, quello di adesso. Infatti il prezzo è sceso toccando la cifra
di 59,32 dollari al barile, nonostante la decisione dell'Opec di tagliare la
produzione di 1,5 milioni di barili al giorno.
Non solo il prezzo di Londra ma anche quello di New York ha avuto una
incredibile flessione assestandosi a a quota 61,55 dollari.
Ma perchè il prezzo del petrolio continua a calare? Secondo fonti autorevoli
le quotazioni continuano a calare perche non vi è fiducia nelle decisoni
prese dall'Opec, cioè il mercato non crede che l'Opec rispetti la decisione
presa a Vienna in ocasione del vertice.
Tutto ciò portera il prezzo del petrolio a scendere ancora nei prossimi
giorni.
Fonte Ansa

venerdì 10 ottobre 2008

Non si vendono piu case: Tutta colpa dei mutui

Prendo spunto da una notizia del Sole 24 Ore sul "crollo" delle vendite
delle case per disre solamente che era forse scontato ma è ancora poco.
I mutui continuano a crescere e la gente come potrebbe riuscire a pagare un
mutuo?
Era inevitabile che alla lunga le vendite di immobili si sarebebro fermate.
Dai dati però mi sembra che no sia poi cosi grave la cosa come vogliono fare
credere, infatti secondo il Sole 24 Ore a Napoli il mercato è calato del
16%, mentre a Palermo del 12,5% e a Milano e a Bologna, rispettivamente,
dell'11,8% e del 11,4 per cento.
Roma invece ha registrato un calo minore, solo una flessione dell'8,3%.
Sinceramente continuo a non capire prima i media ci tartassano di
informazioni circa il caro costo dei mutui che è oramai divenuto
insopportabile ed adesso da piu di 2 giorni non si fa altro che parlaree di
crisi del mattone.
In verità sono un po contento.
http://www.fiscaleweb.com/2008/07/21/non-si-vendono-piu-case-tutta-colpa-dei-mutui/

Casini: Speriamo che sia morta l'epoca della finanza creativa

"Speriamo che sia morta l'epoca della finanza creativa". Pier Ferdinando Casini interviene in aula alla Camera dopo l'informativa del ministro dell'Economia sulla crisi dei mutui e fa un affondo alla politica economica di Tremonti: "Si metta agli atti che il ministro Tremonti sta applaudendo" sottolinea Casini dopo aver ancora affermato: "speriamo anche di non trovare in qualche decreto dei reati societari non piu' perseguibili se non in caso di fallimento, perche' ci contraddiremmo...".

Poi il leader Udc tocca altri temi, dal patto di stabilita', nei confronti dei quali invoca un approccio flessibile dell'Europa come "volano" per l'economia reale, alla necessita' di fare "qualcosa per pensioni e stipendi, qualcosa che dia respiro ai redditi depressi". Casini ha dunque affermato che da parte del suo partito ci sara' un atteggiamento "responsabile": "e' il giorno della responsabilita' nazionale. Oggi siamo solidali con il governo per affrontare la crisi perche' siamo solidali con gli italiani". Dopo aver garantito un atteggiamento responsabile del suo partito, il leader Udc ha sollecitato il medesimo comportamento a tutta l'opposizione e la fine della condizione di "autosufficienza" al governo.

http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=15986

Le piccole aziende rischiano di più

«La crisi dei mutui non farà altro che aggravare una situazione di accesso
al credito già molto difficile per le piccole e medie imprese. Con i
rubinetti del credito chiusi per le aziende si preannunciano tempi bui che
potrebbero avere ripercussioni anche per l'occupazione».
A lanciare l'allarme è Paolo Galassi, presidente della Confapi,
l'associazion che riunisce le piccole imprese.
Che tipo di impatto ci sarà per le aziende di piccole dimensioni.
Riusciranno a resistere alla crisi?
«Se riusciranno a resistere ce lo auguriamo vivamente dal momento che
costituiscono il tessuto vitale dell'economia italiana. Il fatto è che le
piccole imprese ultimamente stavano raccogliendo i frutti delle innovazioni
introdotte per far fronte alla globalizzazione. Ora avranno più difficoltà
per ottenere finanziamenti dalle banche e non potranno continuare il
processo di innovazione.
La stretta creditizia si aggiunge all'alta tassazione. Sulle imprese
manifatturiere che sono in regola, la pressione fiscale è molto elevata e
oscilla tra il 65 e il 72%. Ciò che mi preoccupa non è l'impatto immediato.
Le conseguenze a mio avviso, si faranno sentire nel medio, lungo termine.
Gli italiani nei momenti di crisi si sono sempre ingegnati e hanno espresso
il meglio di se stessi ma questo è possibile solo se ci sono risorse
finanziarie a disposizione, se hanno alle spalle una solidità finanziaria
che domani con questa crisi potrebbe non esserci più. La mia paura è che le
imprese non avranno le risorse per esercitare questa dote creativa».
Ci sono anche rischi occupazionali?
«Certamente. Le imprese di servizi poggiano su quelle manifatturiere e
quindi se questa va in crisi crolla un sistema importante che è l'unico che
sta creando occupazione».
Non sarebbe stato opportuno approfittare dei periodi economicamente floridi
per aggregare le piccole imprese e ridurre così i rischi?
«Chi ha fallito la sua scommessa è la grande impresa non la piccola. È stata
la grande industria che invece di concentrarsi sull'aumento della
produttività ha stornato risorse verso la finanza creativa. Basta guardare
quello che hanno fatto le grandi famiglie industriali del nord per capire
l'atteggiamento di questi capitani d'industria. Si sono fatti aiutare dallo
Stato con sovvenzioni generose e le hanno impiegate nella finanza anzichè
investirle in innovazione e ricerca. Le banche hanno le loro responsabilità
perchè non hanno premiato i progetti. Bill Gates non avrebbe avuto vita
facile in Italia».
Cosa chiedete al governo?
«La crisi in corso impone azioni decise e condivise, prima che l'impatto
sull'economia reale sia devastante: chiediamo al Governo di coinvolgere il
sistema della piccola e media industria manifatturiera, l'unica produttrice
di ricchezza che si consolida nel tempo, nell'analisi della situazione e
delle possibili vie di uscita. Basta con la finanza creativa, per reagire
alla crisi bisogna tornare a puntare sul mondo che lavora e produce. Occorre
un'azione a ampio raggio. Bisogna avere il coraggio di tornare a investire
sulle piccole imprese manifatturiere».
In che modo?
«Va ridotta la tassazione sul mondo del lavoro. Più assumo e più vengo
tassato, è un circolo negativo».
La riforma dei contratti può aiutare a superare la crisi?
«la Confapi non riconosce la piattaforma presentata dalal Confindustria. le
nostre imprese hanno esigenze diverse dalla grande industria. I sindacati si
devono rendere conto che le aziende sono cambiate. Gli operai non arrivano
più alla fine del mese e alla lunga questo è un danno per le imprese. Noi
proponiamo un doppio livello di contrattazione e stipendi che devono variare
in base alla produttività e alle aree geografiche. Chi opera in un distretto
o in un settore più produttivo deve essere pagato di più. La nostra
piattaforma mira anche al miglioramento delle condizioni di reddito e
sicurezza dei lavoratori, partendo innanzitutto da una serie di interventi
volti a sciogliere i nodi che limitano lo sviluppo delle pmi nel contesto
dell'economia italiana ed europea».
L.D.P.
http://iltempo.ilsole24ore.com/politica/2008/10/09/936736-piccole_aziende_rischiano.shtml

" Il modello che gli Stati Uniti hanno " imposto" in varie parti del mondo, e che affida alla finanza un ruolo spropositato, va rivisto".

La crisi che ha scosso i mercati internazionali ha messo in evidenza gli
effetti di una finanza divenuta egemonica ed incontrollabile. Secondo Lino
Terlizzi, giornalista ed analista economico, bisogna rivedere il sistema e
trovare il giusto equilibrio tra economia e finanza. Per riacquistare la
fiducia dei clienti le grandi banche svizzere dovranno incentrare le
operazioni sulla gestione patrimoniale e ridurre ai minimi termini le
attività a rischio nella banca d'investimento.
Vi proponiamo l'intervista di Luigi Jorio a Lino Terlizzi pubblicata da
Swissinfo.ch. Buona lettura.
Dopo le notizie incoraggianti di UBS, che questa settimana ha preannunciato
un ritorno in zona utili, possiamo finalmente tirare un sospiro di
sollievo...
Direi di sì: la tendenza negativa degli ultimi mesi si è in parte invertita.
La partita non è tuttavia ancora finita. Non basta fermare la tendenza, ci
vogliono dei passi ulteriori.
Quale aspetto della crisi merita una riflessione approfondita?
Al di là dei piani di salvataggio messi in atto da alcuni Stati - che sono
nel complesso indispensabili per " spegnere l'incendio" - sarà opportuno
soffermarsi sul ruolo attuale della finanza nell'economia americana e
mondiale. Ad essere messa in discussione oggi è la leadership finanziaria
del mercato anglosassone, in particolare statunitense. Il modello che gli
Stati Uniti hanno " imposto" in varie parti del mondo, e che affida alla
finanza un ruolo spropositato, va rivisto. La finanza in sé non è cattiva,
in quanto serve allo sviluppo dell'industria, del commercio e dell'economia
reale in generale. Se però la finanza diventa fine a sé stessa, in un
sistema in cui è l'economia reale a svilupparsi in funzione dei mercati
finanziari, allora c'è un problema. E la crisi lo ha ben evidenziato.
Possiamo quindi parlare di una "sconfitta" del capitalismo finanziario?
Il termine " capitalismo" è piuttosto ampio e vanno perciò fatte delle
distinzioni. Quella che osserviamo è la sconfitta di quella parte del
capitalismo che ha favorito la creazione di una finanza troppo ampia e
incontrollabile. Questo tipo di capitalismo esce oggi con le ossa rotte. Il
capitalismo che si basa invece sull'economia reale e sull'economia sociale
di mercato - e mi riferisco qui al modello adottato da alcuni Paesi europei,
Svizzera inclusa, che bilancia iniziativa privata e presenza dello stato
sociale - non ha invece subito contraccolpi, anzi.
Da un punto di vista generale, che non si sofferma sull'aspetto puramente
monetario, chi sono i "vincitori" dell'intera faccenda?
Molto probabilmente i grandi Paesi emergenti, che usciranno dalla crisi con
un ruolo accresciuto. Basta d'altronde guardare i titoli pubblici americani:
in gran parte sono già nelle mani della Cina. Anche l'Europa, compresa la
Svizzera, potrebbe uscirne a testa alta. Dovrà però intervenire
efficacemente sulla crisi che, non dimentichiamolo, ha parzialmente colpito
anche le sue banche e piazze finanziarie. L'Unione Europea dovrà poi
favorire la riflessione sulla riforma del sistema finanziario, mettendo
l'accento su un maggiore controllo dei rischi e trovando un equilibrio tra
finanza, economia reale e stato sociale. Se al contrario non saprà reagire e
rimarrà legata al modello americano, figurerà anch'essa come gli Stati Uniti
tra i perdenti.
Diversi Governi hanno reagito immediatamente alla crisi investendo soldi
pubblici negli istituti finanziari. Quali saranno le ripercussioni sui
consumatori?
In Europa si sta già in parte reagendo a questa situazione, come dimostra il
calo generalizzato dei consumi. Un'evoluzione che non sorprende, data la
prudenza che prevale tra la popolazione. Senza i piani di salvataggio, la
situazione sarebbe comunque peggiore. Non credo invece che nei termini
attuali l'intervento pubblico avrà importanti ripercussioni sull'inflazione,
la quale rimane piuttosto legata alla ripresa economica e soprattutto ai
recenti rialzi delle materie prime.
Quali insegnamenti si possono trarre dalla crisi e come si dovrà intervenire
in futuro per evitare il ripetersi di tale situazione?
Sarà necessario evitare la proliferazione di prodotti finanziari, a garanzia
dei quali ci sono dei beni reali. Nel caso specifico dei mutui ipotecari,
all'inizio della catena c'è un bene reale, cioè la casa, sul quale si
effettua un prestito ipotecario. Su questo prestito c'è poi tutta una serie
di altri prodotti, come le obbligazioni e altri debiti, che vengono ad
accumularsi. L'idea che si è affermata negli Stati Uniti ed in altre parti
del mondo, secondo cui si può costruire una catena infinita di prodotti
finanziari senza alcun rapporto con l'economia reale, è sbagliata. Le
autorità e gli organi di vigilanza dovranno poi accentuare la loro azione di
controllo dei rischi. Il libero mercato ci deve essere, ma sono necessarie
regole chiare e precise. Essendo i mercati finanziari molto più globali e
collegati tra loro, ci vuole inoltre un maggior coordinamento tra gli organi
che sorvegliano e intervengono in caso di difficoltà. Il ruolo della Banca
Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale va probabilmente rivisto in
funzione della nuova realtà. Lo ripeto: la finanza non può dominare
l'economia reale.
Su cosa dovranno puntare le banche svizzere?
In termini finanziari, la piazza finanziaria svizzera è stata colpita prima
di altre. Ora sta però reagendo bene. Se il rilancio e le riorganizzazioni
saranno portati a termine con successo, gli istituti elvetici potranno
sicuramente approfittare delle difficoltà di altre banche. Nel caso
specifico di UBS, sarà importante completare la riforma interna. Ora ci
saranno dei tagli di personale, che sono dolorosi ma necessari per contenere
i costi e riorganizzare le attività. Bisognerà poi incentrare le operazioni
sulla gestione patrimoniale e ridurre, o addirittura abbandonare, le
attività a rischio nella banca d'investimento. Questo consentirà di
riacquistare la fiducia dei clienti e di far affluire nuovi capitali.
Fonte: swissinfo- Intervista di Luigi Jorio

Mutui,Cdm vara decreto anti-crisi

 

Un fondo per salvare le banche

L'estensione della garanzia dello Stato, oltre quella già prevista dal fondo interbancario, sui depositi dei risparmiatori e un fondo che consenta allo Stato di partecipare alla ricapitalizzazione di banche che dovessero avere difficoltà. Sono i due pilastri del decreto legge con cui il governo italiano risponde alla crisi finanziaria. Nonostante la decisione storica di tutte le principali banche centrali di tagliare i tassi di interesse, le Borse continuano però a precipitare.

06.00 - Maxi-iniezione di liquidità della Banca del Giappone
La Banca del Giappone ha annunciato l'iniezione di 4.000 miliardi di yen (30 miliardi di euro) sul mercato bancario. Si tratta del maggior intervento d'urgenza sui mercati mai realizzato nella storia dell'istituto.

05.19 - Hong Kong apre in deciso recupero
L'indice Hang Seng di Hong Kong guadagna 400,58 punti, pari al 2,6 per cento, attestandosi a 15.832,31 punti dopo quindici minuti di contrattazioni. Ieri l'indice Hang Seng aveva perso l'8,2 per cento.

04.00 - Tokyo positiva a metà seduta

L'indice Nikkei dei 225 titoli guida guadagna 115,08 punti, pari all'1,25 per cento, posizionandosi a quota 9.318,40 punti.

02.26 - Tokyo apre in positivo
La Borsa di Tokyo riparte in rialzo all'indomani di un crollo storico. Una ventina di minuti dopo l'apertura l'indice Nikkei guadagna 58,12 punti (+0,63%) a 9.261,44 punti.01.45 - Crisi Wachovia, governo Usa spinge per accordo
Le autorità federali premono su Citigroup e Wells Fargo perché sia raggiunto un accordo il prima possibile nella loro battaglia per il controllo di Wachovia.

00.15 - Fed, altro aiuto per Aig
La Fed fornirà ad Aig 37,8 miliardi di dollari di liquidità, in aggiunta agli 85 già stanziati e quasi tutti utilizzati dal colosso assicurativo. L'operazione sarà effettuata attraverso la Fed di New di York, che presterà questa somma in cambio titoli Aig.



Mercoledì 8 ottobre

23.40 - Trichet ai mercati: "Riprendetevi!"
Un appello ai mercati è stato lanciato questa sera su France 3 da Jean-Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea. "Riprendetevi", ha chiesto Trichet agli operatori dei mercati finanziari.

23.30 - Russia invitata al G7
Alla cena del G7 in programma venerdì a Washington è stata invitata anche la Russia. Lo ha detto il sottosegertario al Tesoro Usa, David McCormick.

22.55 - Draghi: "Dl per prudenza, non da usare"
Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, spiega che il decreto serve a "metter da parte le armi che speriamo di non dover usare. E' per prudenza che si fa questo decreto, non per usarlo. Fa parte delle serie risposte che i governi stanno dando".

22.28 - Rosso anche per Wall Street
Chiusura in negativo per Wall Street. Il Dow Jones cede il 2,14% a 9.245,28 punti, il Nasdaq arretra dello 0,83% a 1.740,30 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,22% a 984,08 punti. I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in ribasso per il sesto giorno consecutivo, e il taglio dei tassi delle banche centrali di tutto il mondo non è riuscito ad alleviare i timori di una recessione globale.

22.20 - "Nessuna soglia quantitativa per dl"
Il decreto legge non ha alcuna soglia quantitativa né di 20 né di 30 miliardi. Si valuterà caso per caso". Lo afferma il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, smentendo le notizie che parlavando "di un importo predeterminato. Il decreto legge introduce uno strumento generale senza soglie quantitative.

22.16 - Tremonti: "Stato non entrerà nel management delle banche"
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, spiega che il "governo non ha interesse a entrare nel capitale delle banche, ma se la Banca d'Italia o le banche stesse registreranno una capitalizzazione insufficiente, quel capitale lo metterà lo Stato. L'ingresso dello Stato - aggiunge - sarà sterile ai fini del potere"

22.10 - Nel decreto garanzie depositi
L'estensione della garanzia dello Stato, oltre quella già prevista dal fondo interbancario, sui depositi dei risparmiatori e un fondo che consenta allo Stato di partecipare alla ricapitalizzazione di banche che dovessero avere difficoltà. Sono i due pilastri del decreto legge con cui il governo risponde alla crisi finanziaria.

21.46 - Tremonti: "Poste non falliranno mai"
I governi passano, le Poste restano. Parola del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che, durante la conferenza stampa al termine del Cdm, afferma che "le Poste non falliranno mai".

21.30 - Premier: "Nessuna banca fallirà"
"Nessuna banca italiana fallirà e nessun risparmiatore rischia". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine del Cdm. "Il sistema delle banche italiane è patrimonializzato a sufficienza, è liquido a sufficienza, non ha problemi di ricapitalizzazione. Gli italiani devono essere sereni", ha ribadito il premier.

21.20 - Fondo di 20 mld per le banche
Il fondo che il governo metterà a disposizione del sistema bancario per fronteggiare la crisi finanziaria è di 20 miliardi di euro.

21.11 - Approvato il decreto anti-crisi
Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge contenente provvedimenti per la stabilità delle banche e del risparmio. Lo si apprende da fonti governative.

20.56 - Iniziato il Consiglio dei ministri
E' riunito a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. La riunione era in agenda alle ore 20 per misure urgenti a tutela di banche e risparmiatori. E' iniziata con ritardo.


18.15 - Bruciati altri 340 miliardi
Costa 340 miliardi di euro di capitalizzazione bruciata l'ennesima drammatica seduta vissuta dalle Borse europee. Il Dj Stoxx 600, indice che sintetizza l'andamento dei listini del Vecchio Continente, ha ceduto il 6,02%. Le principali Borse europee hanno tutte perso tra i cinque e i sette punti percentuali con Londra in calo del 5,18%, Parigi del 6,31 e Francoforte del 5,88%.

17.40 - Piazza Affari chiude in forte ribasso
Non è bastato il taglio dei tassi di interesse di mezzo punto percentuale deciso dalle principali banche centrali a ridare fiato ai listini. Dopo un breve tentativo di recupero gli indici europei sono tornati in deciso rosso, peggiorando nel finale. Piazza Affari chiude con il Mibtel in flessione del 5,72% a 16.793 punti, l'SP/Mib del 5,71% a 22.274 e l'All Stars del 5,64% a 9.149. Lettera pesante su tutti i comparti, in particolare su banche, costruzioni, editoriali e tlc. Fra i bancari Unicredit affonda del 12,58% a 2,445 euro, IntesaSanPaolo del 5,85% mentre Popolare Milano perde il 7,5%. Rimbalza, invece, dopo diverse sedute pesanti, Banco Popolare (+3%). In controtedenza, sempre tra i bancari Mps poco sopra la parità. Fra le tlc, Telecom perde l'8,89% a 0,8475 euro dopo avere toccato un nuovo minimo a 0,83 euro. Tiscali dopo un forte ribasso chiude a meno 2,98%.

15.15 - Fmi: "L'Italia è in recessione"
L'Italia piomba in recessione e ci resterà anche per il 2009 con un calo del Pil dello 0,2% accomunata, in questa marcia all'indietro dell'economia del prossimo anno, con la Spagna (-0,2), la Gran Bretagna (-0,1%) e l'Irlanda (-0,6%). Lo dice il Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook sottolineando che si tratta per l'economia mondiale della crisi più grave dagli anni '30.

 

http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo429535.shtml

Crisi mutui, l'invito del premier

"Italiani, non vendete le azioni"

Nonostante il terremoto finanziario, "consigliamo agli italiani di non
vendere le proprie azioni, ma di mantenerle". L'invito arriva dal presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, che spiega come "tra 18-24 mesi il prezzo
delle azioni tornerà ad un livello giusto". Per quanto riguarda la
situazione nazionale, per il premier al momento non è ancora necessario
sostenere le banche.

Crisi dei mutui, Gates scalzato da Buffett nella classifica dei paperoni

Bill Gates
La crisi finanziaria ha anche stravolto la mappa della ricchezza mondiale:
Warren Buffett ha scalzato Bill Gates nella classifica dei 400 paperoni
stilata da Forbes. Il settimanale, secondo quanto anticipa Bloomberg, ha
infatti aggiornato i suoi calcoli sulla base delle oscillazioni di borsa
provocate dal terremoto finanziario.
Il presidente della Berkshire Hathaway ha così visto lievitare il suo
gruzzoletto dal 29 agosto al primo ottobre di 8 miliardi di dollari,
conquistando la vetta della classifica con un patrimonio di 58 miliardi di
dollari. Microsoft invece ha perso nello stesso periodo 1,5 miliardi di
dollari scendendo a 55,5 miliardi. Bill Gates è stato per quindici anni
consecutivi in testa alla classifica: aveva lasciato il primato all'oracolo
di Omaha solo per qualche mese per poi ritornare in vetta un mese fa.
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=86907

mercoledì 8 ottobre 2008

Crisi mutui, Borse al tracollo Il giorno peggiore dal 1987

Perdite vicine al 10% in tutto il mondo


Non è bastata l'approvazione del piano Paulson per rassicurare gli
investitori, e i timori per il sistema bancario europeo hanno fatto
sprofondare i listini del Vecchio Continente che, già in caduta libera
dall'inizio delle contrattazioni, hanno ulteriormente aggravato le loro
perdite dopo l'apertura negativa dei mercati Usa.

Prosegue la caduta libera di Wall Street in una giornata di enormi perdite
per le borse globali, mentre l'indice Dow Jones sta cedendo quasi il 7 per
cento.

Quando mancano poco più di due ore al termine della giornata di
contrattazioni a Wall Street, il Dow Jones perde 711,33 dollari (-6,89%) a
quota 9.614,05 punti, il Nasdaq cede 155,87 punti (-8%) a 1.791,52 punti,
mentre lo S&P 500 arretra di 82,03 punti (-7,46%) a 1.017,20 punti.

Gli indici del Vecchio Continente, che già avevano aperto la seduta in
picchiata di riflesso ai pesanti ribassi messi a segno dai listini asiatici,
hanno ulteriormente aggravato le perdite in scia all'andamento di Wall
Street, con l'indice Dow Jones sceso sotto la soglia dei 10.000 punti, per
la prima volta da ottobre 2004. A Milano il Mibtel ha chiuso con un ribasso
dell'8,24% a 17.976 punti, il più consistente calo dal 1998 che ha riportato
l'indice sui minimi di maggio 2003 e flessione più ampia di quella che
Piazza Affari accuso l'11 settembre 2001, quando perse il 7,42%. A Parigi il
Cac40 ha lasciato sul terreno il 9,04%, il più forte ribasso dalla sua
creazione nel 1988, a Francoforte il Dax ha perso il 7,07%, sui minimi da
oltre due anni, a Londra il Ftse100 il 7,3% (sui livelli di quattro anni
fa). Ad Amsterdam l'Aex ha ceduto il 9,14%, a Madrid l'Ibex35 il 6,06%.

Il ribasso in Europa è il peggiore dal 19 ottobre 1987, ricordato come il
lunedì nero, quando l'indice Dow Jones di Wall Street perse in una sola
seduta oltre 20 punti percentuali.
Ormai la discesa dei listini è generalizzata e non risparmia nessun
comparto: si vende tutto, convinti che la discesa dei titoli proseguirà
ancora, alla ricerca di liquidità.
Sprofondano in particolare i titoli minerari (-12,4%) ed energetici (-7,8%)
in scia al crollo delle quotazioni del prezzo del petrolio e delle materie
prime, segno della convinzione, sul mercato, che la recessione sia ormai
inevitabile. Pioggia di vendite su Royal Bank of Scotland (-20,5%),
ArcelorMittal (-16,5%), Deutsche Bank (-13,7%), Barclays (-13,7%) e Rio
Tinto (-12,9%).
Nel Vecchio Continente le Borse avevano già avevano aperto in picchiata, e
poi hanno peggiorato ancora i cali con il passar delle ore. La chiusura è
stata drammatica: a Francoforte il Dax ha lasciato sul terreno il 7,07%, a
Londra il Footsie 100 il 7,3%, a Parigi il Cac40 il 9,03%, a Milano il
Mibtel è crollato dell'8,24%.

Le borse di tutto il mondo hanno registrato forti perdite nel primo giorno
di contrattazioni dopo l'approvazione del piano anti-crisi da 700 miliardi
di dollari, diventato legge venerdì. Non fanno eccezione le piazze
sudamericane, che hanno aperto all'insegna di forti ribassi, e Wall Street,
con il Dow Jones che in avvio di seduta è sceso sotto i 10.000 punti per la
prima volta dal 29 ottobre 2004, in calo del 3,5 per cento.
A San Paolo, la piazza principale del Sudamerica, l'indice Bovespa ha perso
circa il 10 per cento, un crollo che ha fatto scattare i blocchi automatici
alle contrattazioni, che sono state sospese per mezz'ora 19 minuti dopo
l'avvio della seduta. Le perdite di oggi si vanno ad aggiungere a quelle
della settimana scorsa, - il Bovespa ha perso il 3,5% solo venerdì, il 12,2%
nella settimana - facendo scivolare la piazza brasiliana nel cosiddetto
«territorio dell'orso».
Non è migliore la situazione in Messico, dove l'indice Ipc nelle prime
battute della giornata di contrattazioni ha ceduto il 4,3 per cento a 22.005
punti, mentre l'Ipsa, in Cile, ha bruciato il 2,5 per cento a 2.542 punti
dopo avere ceduto settimana scorsa il 6,3 per cento. A Buenos Aires, anche
il Merval ha bruciato nelle prime battute il 4,6 per cento a 1.442 punti,
dopo avere lasciato sul campo la settimana scorsa l'11 per cento.
«Andamenti di questo genere proseguiranno almeno per le prossime due
settimane, perché c'è preoccupazione sul fatto che il piano di soccorso
americano possa non essere sufficiente», ha detto Ignocio Goni, responsabile
delle ricerche per l'America Latina di Riedel Research Group.
http://www.unita.it/view.asp?idContent=79672

Piazza Affari chiude negativa mentre i mutui sono sempre più cari. Positive Londra e Parigi

Chiusura in ribasso per Piazza Affari. Il Mibtel perde lo 0,91% a 17.812
punti. Lo S&P/Mib cede lo 0,65% a 23.622 punti. Forte flessione per Midex
(-3,26% a 19.951 punti) e All Stars (-2,44% a 9.696 punti). Sul fronte dei
mutui rate sempre più care. I tassi interbancari hanno toccato i nuovi
massimi sulla scia della crisi che ha travolto i mercati finanziari.
L'Euribor a tre mesi vola al 5,37%, il livello più alto dal 1994.
Contrastate le borse europee
In avvio di seduta i listini europei hanno tentato il rimbalzo rispetto al
deciso crollo di ieri, dopo si sono indeboliti, per poi accelerare al rialzo
dopo l'apertura della Borsa americana. In chiusura hanno di nuovo
rallentato, chiudendo con segni contrastati.
Positivi il Cac40 di Parigi, il Ftse100 di Londra e l'Ibex di Amsterdam, che
hanno messo a segno rialzi dello 0,55%, dello 0,35% e dell'1,27%. Negativa
invece Francoforte, con il Dax in calo dell'1,12%.
Tagliato il rating di Unicredit
Moody's ha tagliato il rating di lungo termine su Unicredit da 'Aa2' ad
'Aa3' con un outlook stabile basato sulla "alta probabilita' di un sostegno
di sistema". Tagliato anche il rating sulla capacita' finanziaria da 'B-' a
'C+' con outlook negativo..

Cadono teste
L'amministratore delegato di Hypo RE, Georg Funke, si è dimesso oggi con
effetto immediato e il
comitato di gestione della banca sceglierà il suo successore oggi stesso. Lo
scrive la Bloomberg dopo che Hypo RE, ieri, è stata salvata dal governo
tedesco con un'iniezione di 50 miliardi di
euro e la garanzia dei depositi.

Sul listino milanese
A Milano fanno rumore i tonfi di Unicredit (-4,17%), Telecom (-4,14%) e Fiat
(-3,90%), oggi sospese per eccesso di ribasso, e la tenuta di Intesa
Sanpaolo (+3,03%) e dei titoli energetici, a partire da Eni (+2,29%) ed Enel
(+2,34%).

Mutui cari
I tassi interbancari, intanto, toccano i nuovi massimi: l'Euribor a tre mesi
vola al 5,37%, il livello piu' alto dal 1994. L'equivalente a una settimana
tocca invece i massimi da sette anni al 4,98% mentre quello a sei mesi
registra un nuovo picco, il piu' consistente negli ultimi 14 anni, al 5,43%.
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=86776

Tassi ancora record: lievita il conto delle famiglie

Roma - Non si ferma l'impennata dei tassi di mercato, e per i consumatori è
una nuova batosta con le rate dei mutui a tasso variabile in ulteriore
aumento.
L'Euribor si impenna L'Euribor a tre mesi, a cui le banche applicano lo
spread per il calcolo della rata mensile, è balzato oggi all'ennesimo
record, peggiorando un aggravio che le associazioni dei consumatori stimano
in oltre 500 euro l'anno per 3,2 milioni di famiglie italiane. Intanto la
Bce si prepara al taglio dei tassi di dicembre, con diversi esponenti, fra
cui il membro del comitato esecutivo Lorenzo Bini Smaghi, che segnalano un
allentamento delle tensioni inflazionistiche
Le ricadute sui consumatori Adusbef e Federconsumatori stimano una ricaduta
media della crisi sulle famiglie italiane, sia per costi diretti che
indiretti, superiore ai 1.500 euro, così divisi: 420 euro a famiglia per
perdite sui titoli azionari stimate fra il 30 e il 35%; 280 euro a famiglia
(6 miliardi complessivi) per "perdite dirette di prodotti finanziari
'tossici', Lehman e simili"; 652 euro per perdita di ricchezza dovuta alla
caduta del prodotto interno lordo "di almeno un punto percentuale"; 506 euro
di perdite per ciascuna delle 3,2 milioni di famiglie titolari di mutui a
tasso variabile, pari a 40 euro a famiglia se spalmate per la totalità degli
italiani; infine circa 40 euro l'anno per l'aumento del costo dei prestiti
delle famiglie, e 120 euro per l'aumento dei costi d'investimento delle
imprese.
La flessione dei tassi Il tasso che le banche fanno pagare agli altri
istituti di credito sul mercato interbancario per prendere in prestito euro
a tre mesi è volato oggi al 5,38% dal 5,35% di ieri, massimo storico per l'ottavo
giorno consecutivo. Il tasso Libor sui prestiti in dollari, sulla scadenza
overnight (e cioè a un giorno) è balzato di oltre un punto percentuale
secondo la British Bankers' Association, segnando il 3,94% (+157 punti
base). La tensione è alle stelle sui mercati monetari, specie quelli
europei, ora che la crisi sembra spostare il suo epicentro verso il Vecchio
Continente. Le banche, infatti, rifiutano di prestarsi denaro fra loro se
non a tassi stratosferici, a causa della sfiducia nella loro stessa tenuta.
La risposta dei mercati Fin da questa mattina Giappone e Australia hanno
iniettato liquidi freschi sull'interbancario, oltre 11 miliardi di dollari
nel complesso, per cercare di fornire ossigeno in un mercato la cui asfissia
rischia di trascinare con sè non soltanto gli istituti di credito, ma
persino lo stesso funzionamento del credito alle imprese. Anche le banche
centrali su entrambe le sponde dell'Atlantico hanno continuato a immettere
liquidità sia in euro che in dollari. La Bce oggi ha prestato alle banche
250 miliardi di euro attraverso un'asta a sette giorni, un valore che non
veniva raggiunto dal dicembre 2007, oltre a 50 miliardi di dollari a un
giorno, ricevendo una domanda da parte delle banche di oltre 109 miliardi, e
annunciando allo stesso tempo l'intenzione di drenare ben 231,5 miliardi di
euro per rimettere in circolo i capitali, altrimenti trattenuti dalle banche
o depositati presso la Bce che li remunerà al tasso del 3,25%.
Francoforte pronta a tagliare i tassi Intanto a Francoforte ci si prepara a
tagliare i tassi: Bini Smaghi, premettendo che l'Eurotower si muoverà "al
momento opportuno", ha spiegato che "la situazione economica sta
peggiorando, le pressioni inflazionistiche ci sono sempre ma sono meno
importanti rispetto al passato". E il presidente della Bce, Jean-Claude
Trichet, ha dichiarato secondo la Bloomberg che le banche centrali stanno
collaborando e che c'è consenso sulla necessità di un'azione internazionale
contro la crisi.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=296356&START=1&2col=

Mutui, il 30% degli italiani ha paura di perdere la casa

Secondo un sondaggio di Ipr Marketing il 16% degli intervistati teme
di subire un pignoramento, mentre il 14% di dover vendere per via delle rate
troppo alte
In tanti temono gli effetti della crisi Usa: solo l'8% si ritiene al sicuro
di ROSARIA AMATO


ROMA - Pagare le rate del mutuo rappresenta sempre di più un incubo per gli
italiani. Il 35 per cento degli intervistati da Ipr Marketing, in un
sondaggio commissionato da Repubblica.it, teme di "non riuscire a pagare
qualche rata", ma il 16 per cento ha paura di "subire un pignoramento in
seguito al fatto di non poter pagare il mutuo". Per il 14 per cento il
timore maggiore è quello di "vendere la casa per pagare la rimanente parte
del mutuo".

Le paure degli italiani sono legate alla crisi dei mutui che è esplosa un
anno fa negli Stati Uniti: il 57 per cento degli intervistati ritiene che
"colpirà anche l'Italia ma in misura inferiore agli Usa", mentre il 30 per
cento è convinto che "colpirà l'Italia come gli Usa".

Gli ottimisti sono davvero pochi: solo l'8 per cento ritiene che la crisi
non colpirà l'Italia (anche perché i tassi d'interesse continuano a salire,
e i titolari di mutui sperimentano da tempo sulla propria pelle gli effetti
della crisi, con l'Euribor ai massimi).

Infatti la percentuale di chi dichiara di non temere niente in quanto non ha
problemi a pagare le rate è decisamente minoritaria, il 28 per cento. I
giovani fino a 34 anni tra gli intervistati da Ipr Marketing si mostrano più
spavaldi (forse hanno ancora i genitori alle spalle che intervengono al
bisogno?): infatti solo l'8 per cento teme un pignoramento, il 6 per cento
teme di dover vendere la casa e il 44 per cento dichiara di non aver
problemi a pagare le rate. Però poi la percentuale di chi invece teme di non
poter pagare qualche rata è alta, 39 per cento: evidentemente si
sottovalutano le conseguenze del mancato o ritardato pagamento.

Ad avere più paura di non poter sostenere gli oneri del mutuo è la fascia di
età compresa tra i 35 e i 54 anni: il 20 per cento teme il pignoramento e il
12 la vendita della casa. Guardando alle aree geografiche, si mostrano più
tranquilli i residenti al Sud e nelle Isole: il 37 per cento dichiara di non
avere problemi a pagare le rate, contro il 23 per cento del Nord (forse
perché il costo della vita, e delle abitazioni, al Nord è in genere molto
più elevato, anche a fronte di redditi mediamente più alti). Al Nord si teme
di più il pignoramento (21 per cento) e la vendita della casa per
impossibilità di continuare a pagare il mutuo (19 per cento).

Una curiosità, infine: il 50 per cento degli elettori del centrosinistra
dichiara di non riuscire a pagare qualche rata, contro il 37 per cento degli
elettori del centrodestra. Elettori di centrodestra e centrosinistra hanno
visioni diverse anche sugli effetti della crisi Usa. Il 51 per cento di chi
vota Pd-Idv ritiene che la crisi colpirà l'Italia ma in misura minore degli
Usa contro il 63 per cento di chi vota Pdl-Lega-Mpa, il 35 per cento degli
elettori del centrosinistra ritiene che colpirà l'Italia come gli Usa,
contro il 23 per cento degli elettori del centrodestra.

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/economia/crisi-mutui-9/sondaggio-mutui-ipr/sondaggio-mutui-ipr.html?rss

Secondo dibattito Obama-Mc Cain: mutui e esteri

Al centro del confronto fra i due candidati alla Casa bianca che hanno
discusso di fronte a una platea di 80 elettori indecisi all'Universtà
Belmont di Nashville in Tennessee.
La crisi finanziaria creata dai mutui spazzatura costituisce un valido
carburante per Barack Obama. I democratici, negli Stati Uniti, sono
tradizionalmente percepiti come più competenti per risollevare l'economia:
"Siamo nella peggiore crisi finanziaria dall'epoca della Grande
depressione - ha detto Obama - E credo sia il verdetto finale sul fallimento
delle politiche economiche deli ultimi 8 anni, volute fortemente dal
presidente Bush e sostenute dal senatore Mc Cain".

Non facile per John Mc Cain rispondere a un tale argomento, ma il candidato
repubblicano ha provato a presentare nuove idee per sbarazzarsi della
pesante eredità del suo partito:
"Come presidente degli Stati Uniti, ordinerei al Segretario al tesoro di
ricomprare tutti i crediti in sofferenza per rinegoziarli tenendo conto del
nuovo valore delle case".
Il confronto fra i due candidati è stato abbastanza cortese, inframezzato,
però, da qualche battuta al vetriolo:
"Capire quale sia la vera proposta del senatore Obama sulle tasse è come
infilare il dito nella gelatina - ha detto Mc Cain - Ha fatto già cinque o
sei proposte diverse e se aspettiamo ancora un po' ce ne presenterà
probabilmente un'altra".
"Senatore Mc Cain - ha ribattuto Obama - mi sembra che il suo stile franco e
chiaro stia perdendo smalto".
Poi il dibattito si è spostato sulla politica estera. E i due candidati si
sono focalizzati sugli interventi militari americani:
"Il Senatore Obama si sbagliava sull'Iraq - ha detto Mc Cain - Si sbagliava
sulla Russia quando c'è stata l'aggressione contro la Georgia. E nella sua
breve carriera non ha mai capito le sfide della nostra sicurezza nazionale".
"Quando il senatore Mc Cain ha approvato la scelta del presidente di andare
in Iraq - ha ribattuto Obama - Diceva che sarebbe stato breve e facile, che
saremmo stati accolti come liberatori. Era un giudizio sbagliato e ci è
costato molto".
Mc Cain, indietro nei sondaggi, ha tentato di mostrarsi più incisivo, Obama
ha invece giocato la carta della calma, per ispirare fiducia. Alla fine, al
momento dei saluti, il candidato repubblicano ha evitato di stringere la
mano al rivale democratico.
http://www.euronews.net/it/article/08/10/2008/obama-wins-second-presidential-debate/

Le dritte di Altroconsumo: Le alternative al caro-mutui

Con la crisi globale che affonda le borse e fa saltare le banche, per le
famiglie italiane le preoccupazioni sono legate soprattutto ai mutui. La
spesa mensile per pagarsi la casa diventa sempre più insostenibile per chi
ha scelto il mutuo a tasso variabile, oggi sempre più costoso. Ormai si
parla di vero e proprio allarme sociale.
Di fronte a questa emergenza, il governo ha siglato un accordo con l'Abi, l'associazione
delle banche italiane, per garantire ai cittadini la possibilità di
rinegoziare il mutuo. Ecco perché nelle scorse settimane gli istituti di
credito hanno mandato ai propri clienti una lettera con la proposta di
rinegoziazione: un milione e duecento italiani la riceveranno.
Sulla carta l'accordo sembra garantire un po' di sollievo ai clienti
strozzati dal caro-rate, in verità è soprattutto alle banche che conviene
aderire alla rinegoziazione proposta dal ministro dell'Economia Giulio
Tremonti. Ai cittadini, infatti, questo accordo alla resa dei conti costa
molto. L'unico vantaggio è il sollievo immediato, perché la rata mensile
diminuisce da subito, ma nel tempo si spende di più perché aumenta il numero
delle rate. Secondo i nostri calcoli (qui il documento in .pdf), per
rinegoziare un mutuo ventennale, stipulato nel maggio 2002, con capitale
residuo di 77mila euro sulla base dell'accordo Tremonti si spendono almeno
15 mila euro in più.
L'accordo, insomma, funziona solo per chi è davvero in ginocchio e ha già
avuto difficoltà a pagare le rate. Ma il meccanismo di per sé non è
virtuoso, anche perché non stimola la concorrenza tra le banche: unica vera
panacea al caro-mutui.
Il consiglio di Altroconsumo per chi è in difficoltà è di cercare un'alternativa
più conveniente.
Innanzitutto potete rinegoziare il mutuo con la vostra banca chiedendo
condizioni migliori, magari minacciando di passare alla concorrenza. Oppure
potete subito scegliere un'altra banca, che offra condizioni più favorevoli.
Grazie alla legge sulla portabilità dei mutui non dovrete pagare nulla. Chi
ha già utilizzato la surrogazione ed è stato costretto a pagare per
trasferire il mutuo, ha diritto a chiedere il rimborso. Utilizzate il nostro
modello, disponibile sul sito, alla voce "lettere tipo".
Ricordate: la richiesta di denaro da parte delle banche per trasferire il
mutuo è illegittima. Lo ha confermato l'Antitrust, che di recente ha
condannato alcune importanti banche per questa pratica commerciale
scorretta.
http://blog.panorama.it/italia/2008/10/08/le-dritte-di-altroconsumo-le-alternative-al-caro-mutui/

Mazzata mutui/ Euribor ai massimi dal '98 (5,393%)

I tassi interbancari continuano a salire sulla spinta delle crisi del
credito che paralizza i prestiti tra banche. E a farne le spese sono i
milioni di europei che ogni mese hanno una rata di mutuo sulla casa da
pagare. La scadenza a tre mesi dell'Euribor, che rappresenta uno dei
benchmark più importanti per il mercato interbancario dell'Eurozona, è
salita al fixing odierno al 5,393% da 5,377% di ieri, un record da oltre
dieci anni.
La scadenza a una settimana ha aggiornato il massimo al 5,019% da 4,988%
ieri, salendo per la prima volta al di sopra del 5%, così che tutte le
scadenze si trovano ora al di sopra di questa soglia.
Ora, però, dopo l'intervento coordinato da parte delle banche centrali che
hanno tagliato il costo del denaro di mezzo punto (anche in Europa: non
accadeva dal 2003), ora i tassi interbancari dovrebbero scendere. E così il
costo delle rate sui mutui contratti a un tasso variabile.