La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse di 75 punti base,
portandoli dal 3,25% al 2,50%, ossia al minimo da due anni e mezzo,
precisamente da maggio 2006.
La decisione del Board della BCE è stata superiore alle previsioni della
vigilia (taglio di 0,50%) ma, in considerazione del sensibile rallentamento
dell'attività economica e della caduta verticale dell'inflazione, c'era chi
sperava in qualcosa di più.
Quello deciso oggi è il terzo taglio consecutivo dei tassi d'interesse
deciso dalla BCE negli ultimi due mesi - chiaro segnale che la crisi
finanziaria si sta ripercuotendo duramente sull'economia reale - ed il più
consistente nella storia dell'Eurotower.
ORA TOCCA ALLE BANCHE
Dopo la riduzione dei tassi da parte della Bce le associazioni dei
consumatori - Adusbef e Federconsumatori - tornano a chiedere alle banche
italiane di adeguare immediatamente i tassi sui mutui.
In base ad uno studio delle associazioni, la riduzione dei tassi potrebbe
consentire un risparmio medio sulle rate dei prestiti a tasso variabile di
45 euro al mese, pari a 540 euro l'anno (esempio su un mutuo trentennale da
100mila euro).
Nella nota le due associazioni evidenziano anche i risparmi possibili se
venisse eliminato il differenziale del costo del denaro esistente tra le
banche italiane e quelle europee. In Europa infatti la media del tasso
applicato dalle banche è pari al 5,20% mentre in Italia si sfiora il 6%
(5,99%).
Tale differenza rappresenta una maggiorazione speculativa dello 0,79%, e
potrebbe consentire un risparmio sulle rate da un minimo di 39 euro al mese
(468 euro l'anno) fino a 100 euro mensili (1.200 l'anno).
Sito: www.finanzautile.org
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