venerdì 13 novembre 2009

Mutui: tutti sul Variabile!!!

 

Stando ad una ricerca effettuata da Mutuionline, nel mese di ottobre i mutuatari hanno confermato l'andamento iniziato nella seconda parte del 2009, con una netta preferenza accordata al tasso variabile (66,0% del totale delle richieste). Anche nel secondo trimestre 2009 i tassi medi delle migliori offerte online si sono dimostrati più bassi rispetto ai tassi medi di mercato (4,91% rispetto a 5,29% per i mutui a tasso fisso, 2,34% rispetto a 3,35% per i mutui a tasso variabile). Troppa la differenza tra fisso e variabile… Ma attenti.. I tassi saliranno.. quindi tenetevi pronti!!!!

http://www.casaxp.it/blog/2009/11/10/mutui-tutti-sul-variabile/

Tassi per mutuo

 

TASSI VARIABILI

Euribor a una settimana 0,359% aggiornato al 06 novembre 2009

Euribor a un mese 0,43% aggiornato al 05 novembre 2009

Euribor a tre mesi 0,72% aggiornato al 05 novembre 2009

Euribor a sei mesi 1,01% aggiornato al 05 novembre 2009

Tasso BCE 1,00% aggiornato al 05 novembre 2009

TASSO FISSO

IRS  5 anni 2,84% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 10 anni 3,60% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 15 anni 3,94% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 20 anni 4,11% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 25 anni 4,11% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 30 anni 4,04% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 40 anni 3,94% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 50 anni 3,82% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS  5 anni fine mese 2,81% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 10 anni fine mese 3,53% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 15 anni fine mese 3,90% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 20 anni fine mese 4,05% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 25 anni fine mese 4,02% aggiornato al 05 novembre 2009

IRS 30 anni fine mese 3,95% aggiornato al 05 novembre 2009

Alcune banche son furbette: mutui variabili con tassi Usurai.

 

La legge fissa un limite ai tassi d'interesse che vengono corrisposti alle banche quando si accende un mutuo a tasso variabile, superato questo limite i tassi vengono considerati d'usura. Ora se avete contratto un mutuo a tasso variabile, le cui variazioni vengono decise in maniera unilaterale dalla banca, fareste bene a controllare in maniera più approfondita le condizioni che vi sono state applicate. Diversi consumatori particolarmente attenti e resi sospettosi dalle rate sempre più alte, hanno fatto bene i loro conti, coadiuvati dal CTCU (centro consumatori) ed hanno effettivamente stabilito che i tassi applicati erano superiori a quelli consentiti, cioè oltre le soglie d'usura stabilite trimestralmente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e sono riusciti ad ottenere interessanti risarcimenti. Come affermato da Walther Andreaus, direttore del CTU, si ha l'impressione che la faccenda possa interessare diversi clienti di istituti di credito, infatti anche l'autorità giudiziaria sta svolgendo indagini al fine di capire l'esatta dimensione del fenomeno. Per poter verificare se effettivamente si è pagato un tasso d'interesse superiore a quello consentito dalla legge, è necessario richiedere alla propria banca un piano di ammortamento riepilogativo, storico. La richiesta del piano alla banca puo essere effettuata utilizzando i moduli fac-simile che trovate sul sito del CTCU : www.centroconsumatori.it. Quindi una volta ottenuto il piano dalla banca contenente il riepilogo dei tassi applicati nel corso degli anni è sufficiente confrontare quest' ultimi con i limiti di usura applicati nei relativi periodi. Ad esempio, se ad aprile del 2006 gli interessi corrisposti alla banca superavano il 6,240% erano da considerarsi d'usura e quindi illegali. Confrontati i dati se i tassi applicati risultano superiori ai limiti fissati per l'usura, ma anche nel caso risultino leggermente inferiori (max 0,30%), è bene rivolgersi a qualche associazione di consumatori se gia ne fate parte o direttamente al CTCU dove esperti in materia vi aiuteranno effettuando un controllo più approfondito, e sapranno indirizzarvi al meglio per ottenere un rimborso. Si ricorda che quanto sopra interessa esclusivamente i mutui a tasso variabile. Per i mutui a tasso fisso, nel caso qualcuno ritenga di pagare interessi troppo alti rispetto alla media di mercato, è possibile chiedere al proprio istituto di credito la rinegoziazione del mutuo e nel caso non vi sia disponibilità da parte della banca è comunque possibile cambiare istituto di credito chiedendo la surroga. L'operazione è gratuita !

http://www.casaxp.it/blog/2009/11/11/alcune-banche-son-furbette-mutui-variabili-con-tassi-usurai/

Banche, più tempo per i prestiti ma gli interessi aumentano


di ROSA SERRANO

Banche, più tempo  per i prestiti ma gli interessi aumentano

ROMA - Rinviare la rata ora si può, sia per i mutui che per i prestiti. Ma costa caro. L'Associazione bancaria italiana ha dato il via libera al "Piano Famiglie", che blocca le rate del mutuo per chi si trova in difficoltà economiche, ma alcune aziende di credito sono andate oltre. E' il caso del Gruppo Montepaschi (Banca Mps, Banca Antonveneta e Biverbanca), che già da febbraio ha varato alcune iniziative per aiutare chi ha perso il lavoro o è stato messo in cassa integrazione: il blocco delle rate fino a 12 mesi. La Banca Popolare di Vicenza ha invece "migliorato" la moratoria decisa dall'Abi. Chi si trova in difficoltà economiche potrà infatti chiedere la sospensione delle rate del mutuo per un periodo di 18 mesi (6 in più rispetto all'intesa siglata dall'associazione bancaria).

Non solo. La finanziaria Consum.it (Gruppo Mps) ha deciso di aiutare anche coloro che non riescono più a far fronte ai debiti che hanno fatto per acquistare l'auto o i mobili. Una moratoria insomma anche per il credito al consumo. Il cliente può chiedere la sospensione delle rate per un massimo di sei mesi, oppure ridurle fino al 2 per cento del capitale residuo. Per poter bloccare le rate dovrà però essere in regola con i pagamenti da almeno dodici mesi e avere al massimo una sola rata di arretrato.

Mps ha insomma anticipato quanto stanno chiedendo le associazioni dei consumatori Adiconsum e Altroconsumo, e cioè un blocco delle rate sia dei prestiti personali che del credito al consumo. Insomma le due associazioni chiedono un'assunzione di responsabilità anche da parte delle finanziarie per quegli acquisti a rate che negli ultimi hanno vissuto un vero e proprio boom.

Ma quanto costerà ai clienti la moratoria sui mutui? Un particolare che ancora non è stato deciso e che verrà determinato nel corso del confronti che l'Abi avvierà anche con le associazioni dei consumatori. Si tratterà infatti di stabilire come verranno recuperati dalla banca gli interessi maturati durante la sospensione delle rate.

Davide Vivaldi, responsabile finanziamenti retail del Gruppo Mps spiega che la banca ha deciso di spalmare gli interessi maturati sull'intero piano di ammortamento, tenendo in considerazione anche la sostenibilità della rata. Il cliente avrà così la possibilità di chiedere un allungamento del periodo di ammortamento e nello stesso tempo una rata adeguata al suo reddito attuale.

Due calcoli li ha fatti Progetica ipotizzando tre mutui di 100.000 euro, sia a tasso fisso che variabile con durate di 10, 20 e 30 anni sottoscritti in periodi diversi (2,5 e 7 anni). "In questa fase - spiega Egidio Vacchini, amministratore delegato di Progetica - sono stati applicati i tassi di interesse contrattualmente previsti dai mutui. E le cifre cambiano pesantemente essendo condizionate dal capitale residuo e dal tasso praticato".

Per un mutuo ventennale di 100.000 euro a tasso fisso stipulato nell'ottobre 2004 gli interessi maturati risulterebbero pari a 5.117 euro, mentre per un finanziamento a tasso variabile l'onere risulterebbe di 1.867 euro. Per lo stesso mutuo di durata decennale i costi risulterebbero rispettivamente di 3.124 e 1.256 euro. Un bel salasso.
 

Moratoria debiti e mutui per le imprese: come fare..

L'ABI ha ufficializzato la tipologia di piccole e medie imprese che vogliono aderire all'agevolazione bancaria. Si tratta della moratoria che congela i debiti delle Pmi ed inoltre ha chiarito le modalità per richiedere questa moratoria sui debiti a lungo termine. La moratoria interesserà le quote capitale delle rate dei mutui ipotecari, compresi quelli agrari, ma che si riferiscano a finanziamenti di durata superiore ai 18 mesi.

Le quote capitale delle rate sospese dovranno essere rimborsate dalle imprese al termine del periodo di sospensione, con lo stesso tasso contrattuale e la stessa periodicità e durante la sospensione le imprese dovranno pagare la quota interesse delle rate sospese. Rientrano nella moratoria anche i mutui cartolarizzati. Non rientrano, invece, nella moratoria i prestiti cambiari e quelli personali all'imprenditore, ma solo quelli stipulati nell'esercizio dell'attività di impresa e per la gestione aziendale.

Anche le ditte individuali potranno, dunque, chiedere la sospensione di 12 mesi dei propri debiti con banche e intermediari. In caso di gruppo, infatti, la verifica del possesso dei requisiti per accordare la moratoria, sarà effettuata sempre ed esclusivamente sul bilancio civilistico e non su quello consolidato. Non rientrano nella moratoria neanche i finanziamenti ottenuti con agevolazioni pubbliche.

Sono, invece, esclusi dall'allungamento delle scadenze, i finanziamenti all'importazione, quelli su anticipazioni su contratti, le operazioni di anticipo di flussi export e quelle di credito agrario con scadenza annuale. In base all'accordo (già operativo), si può chiedere (entro il 30 giugno 2010) la sospensione o l'allungamento del termine di scadenza di operazioni di mutuo, ipotecari e non, in essere alla data del 3 agosto 2009, di qualunque specie (compresi, per esempio, quelli agrari), purché non si riferiscano a finanziamenti in origine a breve termine (di durata, cioè, non superiore a 18 mesi) e sempre che il loro rimborso sia regolato sulla base di un apposito piano di ammortamento. Sono esclusi dal beneficio i finanziamenti e le operazioni creditizie e finanziarie con agevolazione pubblica.

Autore:

Marianna Quatraro

http://www.businessonline.it/news/9348/Moratoria-debiti-e-mutui-per-le-imprese-come-fare.html

Maggiore tutela contro le banche: nasce l’ABF

tutela.jpg

Dal 15 ottobre 2009 è attivo l'Arbitro Bancario Finanziario (di seguito ABF), un sistema di risoluzione alternativo delle controversie voluto e istituito da Banca d'Italia a difesa dei consumatori nei confronti delle banche e delle società finanziarie.
Prima di entrare nello specifico, vale la pena fin da subito eliminare alcuni dubbi che potrebbero indurre in errore. L'ABF – nonostante il nome – non è un arbitrato.
Rientra invece nel gruppo più ampio della conciliazione, come strumento atto ad ottenere un risultato, una decisione vincolante per le parti, senza dover ricorrere al tribunale con i tempi ed i costi che sono facili immaginabili: anni e migliaia di euro.

 

Il più grande vantaggio dell'ABF dovrebbe essere la sua celerità (per ora solo dichiarata, in quanto ad oggi non abbiamo ovviamente dati oggettivi su cui basarci).
Tutta la procedura infatti, dal reclamo alla risoluzione, dovrebbe durare non più di 180 giorni (non sono pochi, ma una causa in tribunale potrebbe portar via non meno di 5-6 anni).
Andiamo con ordine: chi può rivolgersi all'ABF?
Possono essere sottoposte all'ABF le controversie inerenti le operazioni e i servizi bancari e finanziari. Sono invece escluse le controversie attinenti ai servizi e alle attività di investimento e alle altre fattispecie di collocamento di prodotti finanziari e operazioni legate alla vendita di tali prodotti.
Quindi ci si può rivolgere all'ABF per qualsiasi reclamo inerente le operazioni di raccolta di conto corrente, nonché per l'erogazione di qualsiasi forma di credito al consumo e mutuo ipotecario. Un ambito insomma abbastanza ampio. Anche l'ambito temporale non è minimo, in quanto si potranno presentare reclami anche per controversie relative ad operazioni o comportamenti risalenti fino all'1 gennaio 2007. Ancora, si potrà proporre ricorso per reclami di valore massimo 100.000,00 Euro.


Ovviamente è interesse della Banca d'Italia cercare, per quanto possibile, di smaltire il lavoro dei tribunali. Anche per questo non sarà possibile sottoporre all'ABF controversie che siano già state avviate in sede civile o di arbitrato o conciliazione.

Vediamo dunque nel dettaglio cosa deve fare il consumatore per rivolgersi all'ABF. Per farlo, al fine di semplificare, seguiamo le vicende di un ipotetico sig. Rossi che non trova giusto il fatto di aver pagato delle commissioni di intermediazione per un mutuo stipulato direttamente presso la sua banca. 

Il sig. Rossi, dopo aver ottenuto il mutuo, leggendo meglio il contratto ritiene che, a suo modo di vedere, non avrebbe dovuto pagare per un servizio di intermediazione perché, avendo acceso il mutuo presso la sua banca che lo eroga direttamente, di fatto non c'è stata alcuna mediazione. Tra l'altro queste commissioni gli sono costate, da sole, 2.000,00 euro.
Il sig. Rossi decide quindi di scrivere un reclamo formale (quindi per iscritto, spedito tramite raccomandata a/r alla sede legale della banca o al diverso indirizzo per i reclami che sul contratto di mutuo deve essere specificato) chiedendo la restituzione dei 2.000,00 euro.
La Banca, secondo la normativa in vigore, ha trenta giorni di tempo – di calendario, non lavorativi – per rispondere al reclamo.

Continuiamo la storia: la Banca dopo venti giorni risponde al sig. Rossi, scrivendogli che quei soldi andavano pagati per l'attività svolta al fine di ottenere il mutuo.
Il sig. Rossi non accetta una simile soluzione e decide di ricorrere all'ABF. Lo può fare sia personalmente sia attraverso un'associazione di consumatori. Nella nostra storia il sig. Rossi, poco esperto di finanziamenti, decide di rivolgersi ad una associazione di consumatori. Tale associazione, svolte le pratiche per l'iscrizione del Sig. Rossi e fattagli firmare una procura – necessaria per procedere – scarica il
modello per il ricorso all'ABF, lo compila, lo sottoscrive e lo fa firmare per accettazione al sig. Rossi.
Per poter adire l'ABF il Sig. Rossi deve pagare sull'apposito conto corrente istituito dalla Banca d'Italia la somma di € 20,00.

Tale cifra, volutamente abbordabile, ha la semplice funzione di regolare il flusso delle domande. Banca d'Italia inizialmente voleva rendere completamente gratuito il ricorso, ma alla fine ha prevalso il timore che senza alcun costo ci sarebbe stata una proliferazione di domande inaccoglibili o assurde redatte sotto l'ottica del "tanto è gratis, cosa ci perdo". Una cifra di venti euro invece già permette di focalizzare l'attenzione sulla reale opportunità del ricorso senza che lo stesso divenga "inarrivabile" per qualcuno.
Va specificato che in caso di accoglimento, anche solo parziale, del ricorso i venti euro vengono rimborsati.

Dopodiché il ricorso va inoltrato alla Segreteria Tecnica dell'ABF. Per fare ciò si può: inviarlo con lettera raccomandata all'indirizzo presente sul modulo o presentarlo a mano, presso una qualsiasi Filiale della Banca d'Italia presente sul territorio nazionale.

Vale la pena ricordare che il ricorso può essere presentato solo entro dodici mesi dalla presentazione del primo reclamo alla Società Finanziaria o Banca. Nel caso del sig. Rossi è passato solo un mese.
Ovviamente il sig. Rossi, tramite la sua associazione dei consumatori, ha allegato alla domanda di adesione all'ABF anche copia della lettera di reclamo da lui inviata e copia della risposta pervenuta dalla sua banca.

È molto importante specificare che la domanda che si pone a base del ricorso deve essere la stessa presentata durante il reclamo. Per qualsiasi domanda successiva o modificata si dovrà quindi ricominciare l'iter spedendo il reclamo alla banca o società finanziaria.

Una volta presentato il ricorso, il Sig. Rossi ne deve spedire copia con raccomandata a/r o posta elettronica certificata alla sua Banca.
La Banca, dal canto suo, ha trenta giorni per scrivere una sua difesa al ricorso – chiamata controdeduzione - e inviarla alla Segreteria Tecnica dell'ABF.
La Segreteria Tecnica, ricevuta la controdeduzione, ne informa il sig. Rossi, se questo ne aveva fatto richiesta.
Quando la Segreteria Tecnica ha tutta la documentazione la passa al Collegio decidente che è presente in tre sedi sul territorio nazionale: Milano, Roma e Napoli.

Il Collegio è composto da tre membri di Banca di Italia, un membro nominato dalle associazioni di consumatori ed un membro nominato dalla associazione di categoria di appartenenza della banca del sig. Rossi.

Il Collegio decide esclusivamente basandosi sui documenti in suo possesso, nel caso specifico su:
- lettera di reclamo del Sig. Rossi;
- risposta della Banca del Sig. Rossi;
- ricorso presentato dall'associazione di consumatori su richiesta del Sig. Rossi;
- controdeduzioni in merito della banca.

Non sono previsti testimoni o altri atti. Solo sulla base di questi documenti, o eventualmente di altri richiesti dal Collegio, entro 60 giorni, che possono divenire 120 se il Collegio chiede una proroga, viene redatta la decisione.

La Segreteria tecnica comunica la decisione motivata alle parti entro trenta giorni dalla sua pronuncia.

La decisione può essere basata sia sulle leggi in materia bancaria e finanziaria, sia sui vari regolamenti che disciplinano il settore, sia su eventuali codici deontologici atti a disciplinare da un punto di vista etico i rapporti con i clienti.

Tuttavia la decisione non verrà presa esclusivamente secondo equità, come invece potrebbe avvenire davanti ad un Giudice di Pace o con altra forma di conciliazione.
Ciò comporta che
la decisione avrà dei riferimenti normativi, con uno sguardo anche all'etica che deve essere applicata al mercato finanziario.
Il nostro esempio finisce qui, in quanto non me la sento di ipotizzare la decisione ipotetica dell'ABF sul ricorso del sig. Rossi perché non vorrei influenzare un domani, eventuali valutazioni di chi legge.
Basti solo sapere che la decisione può accogliere completamente o parzialmente il ricorso del Sig. Rossi così come rigettarlo.
Nei primi due casi, accoglimento completo o parziale, la banca sarà condannata a pagare 200,00 euro per spese di procedura e a rifondere i 20,00 euro precedentemente versati dal sig. Rossi.

Dopodiché la banca avrà 30 giorni di tempo massimo o quello indicato nella decisione, per adempiere a qualsiasi altra "condanna" contenuta nella decisione.

Nel caso che il ricorso venga invece rigettato, al Sig. Rossi comunque non verrà chiesto di pagare null'altro.

Il Sig. Rossi potrà decidere poi se, insoddisfatto di quanto ottenuto, fare comunque causa alla Banca.
In realtà il sig. Rossi, anche durante tutta la procedura di ABF ha il diritto, in qualsiasi momento, di adire l'autorità giudiziaria chiedendo la stessa cosa o proponendo domande diverse, ma è parere di chi scrive che ciò sarebbe quantomai controproducente per il Sig. Rossi in quanto avrebbe fatto ricorso all'ABF inutilmente e rischierebbe di avere contro una migliore difesa  della banca che, già conoscendo le sue domande, potrebbe anticiparlo.

Come ultima informazione è importante ancora specificare che la decisione dell'ABF non ha forza di sentenza tra le parti e quindi non è esecutiva. Questo però non deve far temere il sig. Rossi che la Banca possa tranquillamente disattendere quanto deciso contro di essa in quanto, in ogni momento, la Banca d'Italia può intervenire con esecuzioni, in quel caso vincolanti, contro la banca stessa sulla base della decisione della ABF.

Tutte le decisioni dell'ABF saranno archiviate e rese pubbliche su internet, ovviamente in forma anonima.
Ciò permetterà, col tempo, di creare una vera e propria biblioteca di casi da cui il prossimo sig. Rossi potrà attingere per vedere se ciò che gli è capitato è già stato deciso e, in base a quello, valutare la sua domanda.

Mi permetto di ritornare sulla scelta del Sig. Rossi di ricorrere all'ABF attraverso un'associazione di consumatori. Come già scritto il Sig. Rossi poteva anche fare tutto da solo. Tuttavia, i motivi per ricorrere all'assistenza di un'associazione di consumatori sono vari, tra cui sicuramente, da parte dell'associazione, una maggiore conoscenza ed esperienza in materia, una migliore conoscenza della procedura rispetto a quella sommaria presente in queste pagine, e comunque la gratuità del servizio, esclusa ovviamente l'iscrizione, necessaria comunque perché l'Associazione possa muoversi in nome e per conto dell'associato.

È mia forte e ferma convinzione che la conoscenza dei propri diritti sia l'arma migliore nelle mani dei consumatori e spero, con questo mio intervento, di aver affilato ancora un po' tale arma.

Non escludo, se i vostri interventi su questo argomento saranno vari, di scrivere altro sull'argomento a risposta di qualsiasi vostro eventuale dubbio sorto dalla lettura delle righe qui sopra.

 

Francesco Candelli, Responsabile Ufficio Reclami e Area Legale di uan società finanziaria di livello nazionale

Con il contributo della Direzione Generale Commercio, Fiere e Mercati della Regione Lombardia: la Direzione promuove e sostiene, nell'ambito dei propri programmi d'intervento, iniziative di tutela dei consumatori e degli utenti.
Per informazioni è possibile consultare il sito internet
www.commercio.regione.lombardia.it.

http://consumatori.myblog.it/archive/2009/11/09/maggiore-tutela-contro-le-banche-nasce-l-abf.html

Mutui: nel 2010 rate sospese a 110mila famiglie in difficoltà

 

di Giuseppe Chiellino

 

Scatterà da gennaio 2010 la moratoria delle banche sulle rate dei mutui. Lo ha deciso questa mattina a Milano il comitato esecutivo dell'Abi, l'Associazione bancaria italiana , che ha approvato il 'Piano Famiglie' dando mandato al presidente, Corrado Faissola, e al direttore generale, Giovanni Sabatini, di «avviare le azioni necessarie a coordinare ed estendere le misure già in atto a sostegno dei rapporti di credito con le famiglie in difficoltà a seguito della crisi». La sospensione del pagamento delle rate avrà una durata di 12 mesi. Secondo stime bancarie, le famiglie interessate sono 110-120mila, per un valore complessivo di 8 miliardi di mutui residui.


Chi ha diritto alla moratoria


Come spiega una nota diffusa dall'Abi al termine della riunione dell'esecutivo, il Piano famiglie prevede la sospensione delle rate in alcuni casi specifici:
- lavoratore dipendente a tempo indeterminato che ha perso il posto di lavoro;
- lavoratore dipendente a tempo determinato, parasubordinato o assimilato il cui contratto è terminato;
- lavoratore autonomo che ha cessato l'attività;
- nucleo familiare in cui è deceduto uno dei componenti percettore del reddito di sostegno della famiglia;
- lavoratori in cassa integrazione ordinaria o straordinaria.


«Il Piano Famiglie - ha spiegato Faissola al termine della riunione - si pone l'obiettivo di definire un programma di sostegno delle famiglie che renda più generali ed omogenei i diversi interventi che sul territorio sono stati realizzati dalle banche nostre associate».

Secondo Faissola «la finalità è fare un quadro generale delle iniziative per le famiglie in difficoltà che già sono state oggetto di altri interventi. Ci sarà un'interlocuzione con le varie autorità coinvolte tra cui la presidenza del Consiglio e le associazioni dei consumatori, enti pubblici e soggetti privati».

Cosa avverrà alla fine della moratoria?

Dopo i 12 mesi di moratoria i titolari dei mutui ricominceranno a pagare le rate ma l'importo sarà ricalcolato con modalità ancora da stabilire. Il dubbio è se "spalmare" sui successivi 5 anni gli importi del 2010 oppure su 10 anni. Nel primo caso si stima che i costi per il sistema bancario ammontino a circa 50 milioni di euro complessivi che raddoppierebbero nel caso in cui si decidesse ricalcolare il rimborso su 10 anni. Nel secondo caso l'agevolazione per le famiglie è maggiore. Questi e altri dettagli, come l'armonizzazione con le altre agevolazioni già esistenti o la definizione di casi particolari per la concessione della moratoria saranno definiti entro fine novembre.

Gli obiettivi dell'Abi: coinvolgere istituzioni e società civile


Oltre alla moratoria sui mutui, il Piano famiglie nelle intenzioni dell'Abi punta a coinvolgere gli interlocutori istituzionali e della società civile su tre principali obiettivi:
1) innalzare la sostenibilità finanziaria delle operazioni di credito alle famiglie, adottando una misura di sospensione dei rimborsi di mutui in essere per i nuclei in situazioni di difficoltà oggettiva;
2) gestire il confronto con i principali interlocutori pubblici e privati;
3) coordinare e comunicare efficacemente gli strumenti di incentivazione già esistenti, molti dei quali costruiti in partnership con le pubbliche amministrazioni.

Il Piano si focalizza sulle misure oggi attive e relative alla sostenibilità della rata di mutuo per le famiglie che abbiano perso il reddito a causa della crisi; all'accesso a nuovo credito per garantire alcuni consumi primari; al sostegno per l'avvio di micro attività imprenditoriali o alla ricerca di nuova occupazione. Alcune di questi strumenti sono messi a disposizione dall'industria bancaria in modo autonomo (portabilità e rinegoziazione dei mutui), altri derivano da partnership con il Governo, le Regioni, i Comuni e la Conferenza Episcopale Italiana, che hanno istituito appositi fondi di garanzia o fondi a copertura di determinati oneri (interessi, commissioni ecc.), altri ancora da accordi con le parti sociali (convenzione per l'anticipazione Cig-Cigs).

 

Fonte http://www.ricerca24.ilsole24ore.com/fc?keyWords=moratoria+mutui&x=25&y=14&cmd=static&chId=30&path=%2Fsearch%2Fsearch_engine.jsp&field=Titolo|Testo&orderBy=score+desc

Mutui: la moratoria Abi scatta da febbraio

 

di Maximillian Cellino

«Sono un lavoratore in cassa integrazione, ho letto della possibilità di sospendere le rate del mutuo, cosa devo fare per ottenerla?» Domande come questa arrivano con una certa frequenza a Mutui24 da quando, il 21 ottobre scorso, l'Associazione bancaria italiana (Abi) ha annunciato il «Piano Famiglie». I dettagli dell'iniziativa, che prevede lo stop fino a 12 mesi del pagamento delle rate per i mutuatari che abbiano subìto negli ultimi tempi un evento sfavorevole (perdita del lavoro, cassaintegrazione, morte di uno dei componenti del nucleo familiare percettore di reddito), saranno definiti nelle prossime settimane, ma qualche indicazione su come la misura funzionerà la si può già ipotizzare.

Entro fine novembre dovrebbero essere disponibili i moduli di adesione per le banche (che potranno presentare anche proposte migliorative rispetto all'accordo base) e quelli di richiesta per i clienti, che dovranno allegare la documentazione necessaria a testimoniare l'esistenza dei requisiti. La domanda di sospensione potrà essere presentata allo sportello a partire dal 1° gennaio (e per tutto il 2010). Sarà poi compito della stessa banca verificare, in tempi rapidi si spera, se il richiedente abbia diritto o meno alla sospensione che, nella migliore delle ipotesi, potrà avere effetto a partire dal mese di febbraio dal momento che le rate di gennaio sono già state contabilizzate.

Tempi di realizzazione a parte, restano da chiarire ancora diversi aspetti tecnici, primo fra tutti il modo in cui verranno recuperate le rate non pagate. È del tutto plausibile che si scelga di agire sulla falsariga di quanto stabilito nella moratoria per le imprese (le cui istruzioni applicative sono state rese note proprio questa settimana). La moratoria per le famiglie dovrebbe quindi comportare la traslazione delle quote capitale del piano di ammortamento per un periodo analogo: nel caso lo stop ai pagamenti si protragga per 12 mesi, tanto per fare un esempio, un mutuo ventennale si allungherebbe di un ulteriore anno e le quote capitale che compongono le singole rate slitterebbero di conseguenza.

Per gli interessi sul debito residuo, che continuano a maturare anche nel periodo di sospensione, si aprono invece strade differenti (si veda anche la tabella a fianco): la moratoria per le imprese prevede la corresponsione degli interessi alle scadenze originarie. Se questo schema fosse riproposto anche per le famiglie, ciascun cliente dovrebbe pagare rate composte da soli interessi (e quindi di importo inferiore) anche durante la sospensione, come se al mutuo venisse applicato un periodo di preammortamento pari alla durata dello stop. L'Abi – secondo quanto riferito nei giorni scorsi anche dallo stesso responsabile settore crediti retail dell'associazione, Alessandro Messina - starebbe tuttavia lavorando sull'ipotesi di spalmare gli importi sui successivi 5 o 10 anni e non è da escludere che le due formule possano coesistere, auspicabilmente a scelta del cliente e non della singola banca.

Il «Piano famiglie», che non comporterà alcun costo né garanzie aggiuntive per i richiedenti, dovrebbe poi estendersi anche a chi in passato ha saltato alcuni pagamenti (a patto che non sia intervenuta la decadenza del beneficio del termine o la risoluzione del contratto di mutuo stesso) e, in analogia con quanto previsto nella moratoria per le Pmi, anche per i mutui cartolarizzati. Per questi ultimi, visto l'intervento di un terzo soggetto (il veicolo finanziario al quale il prestito è stato ceduto dalla banca), è possibile che la complessità delle procedure da adottare finisca per comportare un allungamento dei tempi di concessione della sospensione.

Fonte http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/mutui24/normativa/mutui-abi-stop-rate-febbraio.shtml?uuid=42348a0e-ced3-11de-a8da-0c1a175b3c55&DocRulesView=Libero&fromSearch

Le famiglie strozzate dai mutui

Per 230mila famiglie italiane la rata del mutuo ha raggiunto una "soglia critica" per l'equilibrio del bilancio familiare. Lo dice Banca d'Italia in un'audizione in commissione Finanze alla Camera. Il debito di un mutuo prima casa nel 2006 era del 17% del reddito disponibile. Oggi è del 32%.
 
 
Mutui sempre più difficili da sostenere

Mutui sempre più difficili da sostenere

Roma, 11-11-2009

Per 230mila famiglie italiane la rata del mutuo ha raggiunto una "soglia critica" per l'equilibrio del bilancio familiare. Lo ha affermato il capo del servizio Supervisione intermediari specializzati della Banca d'Italia, Roberto Rinaldi, in un'audizione in commissione Finanze alla Camera. Tra le famiglie "con una spesa annua per il servizio del debito legato ai soli mutui prima casa - ha detto - tale debito si collocava nel 2006 al 17% del reddito disponibile.

Tra il 2004 e il 2006, l'incremento piu' consistente ha riguardato i nuclei familiari appartenenti alla classe di reddito piu' bassa (campione stimato in 230mila famiglie) per i quali la rata di mutuo ha raggiunto il 32% del reddito disponibile, una soglia ritenuta critica per l'equilibrio del bilancio familiare".

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=133944

 

giovedì 17 settembre 2009

PRESCRIZIONE E RINNOVAZIONE DELL'IPOTECA

 

Le ipoteche sono soggette a scadenza o più precisamente a prescrizione.

L'iscrizione ipotecaria ha una durata massima di vent'anni, trascorsi i quali, se non viene rinnovata, perde il suo effetto totalmente, cadendo in prescrizione. Nel caso in cui, trascorsi i vent'anni, il debito ad essa collegato esistesse ancora, come ad esempio nel caso di un mutuo, la banca provvederà a rinnovarla e, se questo è fatto prima dello scadere del tempo utile, l'ipoteca manterrà il valore attribuito originariamente.

Per provvedere al rinnovo dell'ipoteca, la banca dovrà sostenere delle spese, benché non sia necessario il notaio, che verranno addebitate al mutuatario: il costo complessivo dell'operazione è indicato nel foglio informativo del mutuo.

In caso di prescrizione, l'ipoteca resterà comunque annotata nei registri, ma essa non ha alcun valore, quindi l'immobile si può considerare libero da vincoli.

MUTUI: QUANDO LA BANCA PUÒ CHIEDERE IL RIMBORSO IMMEDIATO

 

La sottoscrizione di un mutuo presso una banca, comporta l'accettazione di un clausola sempre valida chiamata "risoluzione del contratto", che autorizza l'istituto di credito a richiedere l'immediato rimborso di tutto il credito. E' questa una situazione assai rara ma probabile, che comporta l'avvio di procedure giudiziarie a carico del debitore, nei casi che andremo adesso ad elencare.

Ritardato pagamento delle rate

Il primo e più frequente caso che fa rivalere la banca della clausola di risoluzione del contratto, è per il ritardato pagamento delle rate del mutuo sottoscritto. Se una rata infatti, non viene pagata tra il trentesimo e centottantesimo giorno dalla sua scadenza, la banca ha il diritto di richiedere il rimborso immediato di tutto il credito; e, come cita l'articolo 40 del Testo Unico Bancario, la banca ha il diritto di appellarsi alla risoluzione del contratto nel caso in cui il ritardato pagamento di una rata si sia verificato per sette volte anche non consecutive.

Quindi: se una rata viene pagata in ritardo ma nel periodo di tempo compreso tra il trentesimo ed il centottantesimo giorno dalla sua scadenza, non darà diritto alla banca di avvalersi della clausola di risoluzione del contratto, ma se a scadenza del centottantesimo giorno la rata non viene saldata, subentrerà il "mancato pagamento", che darà diritto alla banca di appellarsi alla clausola su citata, e di dare avvio ad una serie di pendenze complementari a carico del debitore. Quest'ultimo infatti, non potrà saldare il suo debito immediatamente, ma dovrà prima pagare le spese legali, le coperture assicurative ed eventuali altri costi sostenuti dalla banca per conto del debitore, poi gli interessi di mora, e solo alla fine saldare la rata non pagata.

Dissesto economico

Altro caso in cui la banca può richiedere la risoluzione del contratto, è quello presuntivo del dissesto economico: ossia quella condizione in cui, il mutuatario, si trovi in gravi difficoltà economiche alla quali non riesce a far fronte.

Sono considerate dissesto economico ad esempio, un semplice protesto, la riduzione della consistenza patrimoniale del debitore, o se l'immobile sia ipotecato o su di esso penda il sequestro conservativo; anche la vendita di titoli o immobili che non vengono reinvestiti dal mutuatario, rappresentano dissesto economico.

Falsificazione della documentazione

Altro caso, purtroppo ricorrente ma spesso proposto da operatori del settore poco seri, che da alla banca il diritto di richiedere la risoluzione del contratto, è quella in cui l'istituto si accorga, anche mesi o anni dopo aver finanziato il mutuatario, che la documentazione fornita al fine di ottenere il mutuo sia stata falsificata.

Il mutuo sociale dopo il prestito sociale social lending

 

Dopo il prestito sociale oramai diffuso su internet è opinione diffusa che assisteremo presto ai mutui sociali, ovvero a dei mutui concessi da insiemi di privati privati ai privati. TAle fenomen dovrebbe rappresentare una valida alternativa al classico mutuo bancario e potrebbe, dicono gli esperti, aiutare a ribassare il tasso degli interessi del sistema tradizionale a cui è riconducibile l'inizio della crisi. In ogni caso il primo problema da affrontare è rappresentato dal dare delle garanzie a chi presta i soldi, sia esso un singolo provato o un insieme di più privati.

Superflash Intesa Sanpaolo carta ricaricabile con iban

 

La carta superflash ricaricabile di Intesa Sanpaolo è un aricaricabile simile a quella delle poste che permette grazie ad un Iban di avere funzioni di accredito uguali ad un comune conto corrente. Inoltre potremo fare acquisti su internet su tutti i siti abilitati al circuit Master Card. Super Flash ha un costo annuo di 9.90 euro e prevede la possibilità di prelevare da uno sportello automatico. Giacenza massima di euro sulla carta pari a 10.000. Per accedre online alla nostra carta inoltre utiliziamo la chiavetta eletronica O-Key. Non ha spese di bollo.
Agli sportelli automatici delle banche non appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo, in Italia e all'estero paghiamo 2 euro a prelievo se l'operazione è in euro, 5 diversamente. Il costo di RICARICA della CARTA Nelle filiali del Sanpaolo e di 1 euro, mentre se si ricarca dal proprio conto corrente è di 2,50 euro. Se si ricarica invece con una carta Intesa San Paolo (anche altra flash) pagheremo 1 euro e 2 per carte diverse.

Case, è il momento di investire a Roma

 

La conferma arriva proprio dai dati pubblicati dal gruppo immobiliare: quest'estate, a Roma, meno venditori e acquirenti si sono seduti davanti alla scrivania di un notaio. Un calo del 7,8% rispetto all'anno precedente, ancor più significativo se confrontato con la media italiana dello stesso periodo: 4,7%. A sostegno dei risultati del focus di Toscano, viene un ulteriore dato relativo ai tempi medi di vendita degli immobili, molto distanti, per quanto riguarda il mercato romano, da quelli dell'anno scorso.

Se nel 2008 Roma era riuscita, in particolare nel primo semestre, a mantenere tempi di vendita più bassi della media nazionale (circa 5 mesi contro 6), nel primo semestre 2009 non sembra confermata la tendenza. La Capitale rallenta, guadagnando oltre un mese, facendo cioè salire il tempo necessario alla vendita di un immobile da 5 a 6,8 mesi, in linea con la nuova media nazionale di circa 7 mesi. Significa che il mercato ha bisogno di più tempo per digerire il giusto prezzo, e che quindi il costo delle case s'abbassa dal momento in cui l'immobile viene messo in vetrina, fino all'atto di vendita.

Probabilmente, spiegano i ricercatori Toscano, «se il mercato fosse più deciso nel capire il giusto prezzo, i tempi tornerebbero velocemente ai livelli di normalità». La frenata imposta dalla recessione improvvisa, giustifica, in parte, i listini prezzi dei venditori, inizialmente troppo ottimisti. Ora, però, la città è diventata terreno fertile per chi volesse acquistare. La contrazione dei prezzi, pur lieve, è sotto gli occhi di tutti. Le famiglie, mutuo e tasche permettendo, possono guardarsi intorno. Ed è bene approfittare dell'onda lunga autunnale della recessione. Farlo nel 2010 potrebbe essere troppo tardi. Di questo parere è anche Roberto Carlino, patron di Immobildream, una delle più grandi reti di intermediazione immobiliare della Capitale, secondo il quale «la flessione delle vendite registrata negli ultimi anni ha portato alla formazione di un bacino di clienti che presto tornerà a fare acquisti». Ciò significa che prima si sceglie di comprare e più probabilità ci sono di acquistare casa a prezzi convenienti. «Questo è il momento migliore - aggiunge Carlino - I tassi d'interesse dei mutui non sono mai stati così bassi. Per chi può, investire sugli immobili è sicuro ed è un modo ormai consolidato per risparmiare. Bot e titoli di Stato non sono una valida alternativa».

Per Roberto Carlino l'«assestamento» del mercato immobiliare romano non differisce da quello milanese e dalla media italiana. «Anzi - rilancia - Queste due grandi realtà urbane hanno retto meglio del resto della Penisola». Il dato romano o milanese, però, spiega Carlino, deve tenere conto anche della realtà provinciale, dove le compravendite hanno registrato numeri migliori rispetto ai capoluoghi. Pareri contrastanti sui dati, dunque, quelli di Carlino e dei ricercatori Toscano, ma l'invito è lo stesso: investire.

 

http://iltempo.ilsole24ore.com

Mutui, moratoria all'orizzonte

Moratoria mutui

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Famiglie indebitate per i mutui? L'ABI prospetta una moratoria per i debiti. Il provvedimento farebbe seguito a quello applicato alle imprese.
Il comitato esecutivo dell'Abi infatti, nella sua riunione di martedì 15 settembre, ha discusso l'ipotesi di una moratoria per i mutui delle famiglie in situazioni di difficoltà a causa della crisi.

Si tratta al momento solo di un'ipotesi sulla falsariga di quanto avvenuto sui crediti delle PMI all'inizio di agosto. Un progetto messo a punto dal sistema con le associazioni di impresa sulla scia dell'invito fatto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. In questo caso, invece, la proposta muove dall'Abi che intende presentarla al titolare dell'Economia. I banchieri ne hanno parlato in Esecutivo, con commenti favorevoli, ma la proposta dovrà essere affinata e definita per la riunione del mese prossimo.

L'azione delle banche
Gli istituti si sarebbero già mobilitati sebbene in ordine sparso in favore delle famiglie che si sono trovate in difficoltà con i mutui casa a seguito della crisi finanziaria. Tra le iniziative varate, quella dell'anticipo della cassa integrazione. Un'altra iniziativa, questa volta di sistema, è l'adesione dell'Abi al progetto del «prestito della speranza» lanciato dalla Cei (la Conferenza episcopale italiana): un fondo nazionale di garanzia da 30 milioni a favore delle famiglie monoreddito che in seguito della crisi globale hanno perso l'unica fonte di sostentamento.

 

http://www.soldiblog.it/post/2695/mutui-moratoria-allorizzonte

L'inflazione torna a salire, Codacons, Adoc, Federconsumatori e Adusbef invocano interventi urgenti

 

Nonostante l'Istat abbia rivisto al ribasso le stime rese note due settimane relative all'inflazione di agosto, resta confermata una crescita dei prezzi, in controtendenza rispetto alle riduzioni dei mesi scorsi. Si e' avuto, infatti, ad agosto un rialzo dello 0,3% rispetto a luglio, quando si era registrata un'inflazione pari a zero.
''Il fatto che il tasso di inflazione tendenziale torni a crescere dopo 13 mesi di ribassi, peraltro in un mese che solitamente registra un calo stagionale della domanda, dovrebbe allarmare il governo. Cosa succedera' con la ripresa dei consumi? Se l'inflazione non si riesce ad abbatterla nemmeno quando il Prodotto interno lordo e' in picchiata, cosa succedera' ora che la crisi economica e' a un punto di svolta?'' commenta il Codacons.''Il rischio di una stangata autunnale per le famiglie italiane e' piu' che mai reale. Solo per riscaldare la casa una famiglia spendera' 110 euro in piu' rispetto al 2008 - prosegue l'associazione - Ecco perche' il governo invece di limitarsi ad aiutare imprese e banche dovrebbe investire risorse per le famiglie e abbattere i prezzi''.

Sulla stessa linea anche l'Adoc: ''E' paradossale che nel settore alimentari si registri un nuovo aumento dei prezzi - commenta Carlo Pileri, il presidente dell'Adoc - nonostante il continuo calo dei consumi che stimiamo al 5% nel 2009. C'e' una profonda situazione di disagio nelle famiglie, costrette a tagliare la spesa alimentare per far fronte alla crisi''. ''Non c'e' ripresa, siamo ancora in una fase di recessione grave. Senza interventi decisi la situazione peggiorera' ulteriormente. Occorre un controllo dei prezzi dei carburanti da parte di un'Authority apposita, e una diminuzione dei prezzi dei prodotti alimentari del 20%. Inoltre e' urgente un controllo degli affitti e delle rate dei mutui per la casa'' conclude l'associazione.

Anche per Federconsumatori e Adusbef si tratta di una situazione non sostenibile. ''Nel dramma della forte contrazione dei consumi, rispunta anche l'inflazione. Si tratta di un dato gravissimo'', commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Fonte: Codacons, Adoc, Federconsumatori e Adusbef

Mutuo/ Banca Carige va incontro alle famiglie

 

Banca Carige

Un mutuo con la certezza della rata fissa unita alla convenienza del tasso variabile: è "NeoMutuo", la novità nel mercato dei mutui casa, mentre l'Euribor tocca i minimi storici. Per la prima volta in Italia l'offerta, rivolta a chi desidera acquistare o ristrutturare una casa, oppure rinegoziare o sostituire il proprio mutuo, è a tasso variabile ma con rate di importo che rimane invariato sino all'estinzione del finanziamento.

Obiettivo del nuovo prodotto, presentato oggi alla stampa alla presenza del Direttore Generale di Banca Carige, Alfredo Sanguinetto, e del Vice Direttore Generale Vicario, Carlo Arzani, è quello di proteggere le famiglie italiane dal rischio di rialzi dell'importo delle rate di ammortamento lungo tutto il periodo del mutuo. In caso di rialzo dei tassi di mercato, infatti, gli eventuali costi relativi, sempre mantenendo fissa la rata, saranno spostati a fine mutuo, con un allungamento della durata, che non potrà però essere superiore ai 5 anni. Raggiunta questa scadenza massima per il cliente non vi sarà alcun debito residuo da rimborsare; eventuali maggiori oneri a fronte di allungamenti superiori ai 5 anni saranno a totale carico della Banca.

Il cliente, per contro, potrà beneficiare di eventuali riduzioni dei tassi che comporteranno da subito la riduzione della durata del finanziamento. Altro aspetto distintivo di NeoMutuo, che rafforza considerevolmente le finalità di protezione e sicurezza alla base della sua formulazione, è il fatto di incorporare una polizza "Carige Domani Mutuo", che tutela il mutuatario in caso di disoccupazione, infortunio o malattia e protegge i familiari in caso di decesso del titolare del mutuo.

Il finanziamento può arrivare fino all'80% del valore dell'immobile e per una durata massima di 25 anni (oltre al citato eventuale slittamento, per un periodo massimo di 5 anni). Il tasso è determinato sulla base dell'Euribor a tre mesi più uno spread. Per i titolari di NeoMutuo è prevista l'esenzione dalle spese di istruttoria e di incasso della rata. "NeoMutuo – ha dichiarato Alfredo Sanguinetto – è la soluzione per chi vuole conoscere con certezza la rata da pagare ogni mese, beneficiando al contempo degli attuali bassi tassi di mercato".

 "Il parametro di riferimento Euribor – ha aggiunto Carlo Arzani – oggi è ai minimi storici dal dopoguerra, ma ne è prevista una crescita, superata la contingente difficoltà dell'economia mondiale: anche per questo motivo il Gruppo Banca Carige ha ideato NeoMutuo, un mutuo che offre ai nostri clienti i vantaggi di oggi e la sicurezza del domani".

http://www.affaritaliani.it/economia/mutuo_banca_carige170909.html

Mutui, Ctcu: ''Tra i variabili molti sono a rischio usura''

 

''Sempre piu' consumatori si lamentano per tassi applicati ancora elevati o che sono rimasti tali solo fino a qualche settimana fa'' denuncia il Ctcu di Bolzano. ''Ora alcune banche li stanno riducendo, talvolta in maniera anomala o con comportamenti un po' sospetti. Ma per i consumatori tali riduzioni non sono abbastanza, in quanto i guadagni delle banche rimangono elevati'' prosegue l'associazione dei consumatori. Tra l'altro il Ctcu sospetta che per lungo tempo, anche anni, le banche o almeno alcune di esse abbiano praticato interessi ben sopra le soglie di usura stabilite dal ministero delle Finanze. Per questo il Ctcu consiglia un accurato controllo, anche a ritroso, dei tassi applicati ai mutui, e annuncia che fra qualche mese mettera' a disposizione dell'utenza un calcolatore per il raffronto con il tasso di usura.

Fonte: Ctcu

Crisi, affitti e sfratti

dechiara.jpg

In Lombardia il numero di sfratti per il mancato pagamento dell'affitto o del mutuo sarà nel 2009 il doppio dello scorso anno. Tutte famiglie italiane, tutte in mezzo a una strada nella regione più ricca d'Italia. Esattamente come nelle altre regioni. L'abitazione da bene sociale è diventato un investimento speculativo da parte delle imprese immobiliari e delle banche. Le case vuote, gli appartamenti sfitti in Lombardia sono decine, centinaia di migliaia. Le gru intanto sono ovunque, intente a costruire nuovi immobili che resteranno spesso invenduti.
Quando una famiglia perde la casa perde le sue radici, il suo senso di unità. Viene dispersa, il padre da un amico, la madre e i figli dai nonni e dagli zii. Questo nei casi migliori, nei casi peggiori c'è anche il suicidio. Chiedo una moratoria per le famiglie sfrattate a causa della crisi. Lo Stato corrisponda un prestito al capo famiglia che ha perso il lavoro pari all'importo dell'affitto o delle rate del mutuo con l'impegno di ripagarlo in futuro. Nessuno rimanga indietro e neppure per strada.
Chi ha una storia da raccontare sulla perdita della sua casa, lo scriva in un commento. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

"L'ufficiale giudiziario è il funzionario che provvede alla esecuzione dei provvedimenti del giudice, che siano provvedimenti legati alla riscossione dei crediti dei privati, il privato che vanta un credito e ottiene un titolo dal giudice (un decreto ingiuntivo) può poi presentare la richiesta di pignoramento nei confronti del debitore e questa richiesta viene presentata all'ufficiale giudiziario.
L'ufficiale giudiziario è, qualcuno dice, il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro perché è pressato dalla richiesta dei proprietari e del resto si trova a dover eseguire spesso delle procedure nei confronti di persone il cui disagio sociale è evidente, quindi l'ufficiale giudiziario - almeno io lo faccio ma so che lo fanno tanti altri colleghi – si può e secondo me si deve preoccupare della necessità dell'intervento di altri organismi che possono tutelare, questo può fare in modo che il disagio sociale sia minimo. Quindi io spesso e volentieri di fronte a situazioni in cui abbiamo bambini piccoli o anziani con patologie invalidanti, io mi rivolgo agli uffici casa dei comuni interessati per vedere se è possibile, indirizzo prima di tutto gli sfrattati agli uffici casa dei comuni e nello stesso tempo contatto o, se mi trovo a passare passo io direttamente, evidenziando alcune situazioni secondo me più meritevoli rispetto a altre, i nuclei familiari sono questi, uno o due figli piccoli, a volte con degli anziani con alcune patologie invalidanti e soprattutto dipendenti di ditte private, operai che hanno o perso il lavoro o sono in cassa integrazione o le mogli hanno perso il lavoro, quindi si sono ritrovate a gestire con un solo stipendio, o addirittura senza stipendio, una situazione che prima riuscivano a gestire in maniera più o meno tranquilla.
Qui almeno le procedure di sfratto nei confronti di persone di nazionalità straniera o extracomunitari ne abbiamo avuto veramente molto molto poche, questo perché gli extracomunitari in un modo o nell'altro riescono a pagare regolarmente l'affitto e perché evidentemente ci sono anche altre problematiche legate alla permanenza di queste persone, che consigliano agli occupati extracomunitari di pagare regolarmente l'affitto per evitare eventuali accertamenti o controlli da parte dell'autorità.
Rispetto al 2008 nel quale già comunque non è che si navigasse nell'oro, però c'è un aumento molto significativo delle procedure esecutive, sia di sfratto che di pignoramento e che qui nel mandamento di Cassano d'Adda è quantificabile intorno al 40 per cento in più, ma è un dato che sentendo anche i colleghi di altre regioni e di altri uffici in sedi grandi, più o meno è un aumento significativo, quanto meno del 30 per cento nella regione Lombardia c'è. Se continua così noi qui a Cassano d'Adda avremo un numero di procedure nel 2009 che sarà il doppio delle procedure del 2008, il cento per cento in più di procedure esecutive. Ho rilevato che c'è questo intento speculativo sempre presente nell'affittare le case. La casa è un bene sociale, c'è chi può e se la compra facendo sacrificio e chi sta facendo sacrifici, magari adesso non li può fare neanche più perché è stato licenziato e quindi non ce la fa più a pagare il mutuo e quindi probabilmente noi avremmo anche una seconda ondata di sfratti e espropriazioni legati alla vendita di beni immobili che sono stati pignorati per debiti con le banche di persone che non hanno più potuto onorare il mutuo.
Credo che non sia mai esistita una reale volontà politica, ma le parlo degli ultimi trent'anni, di voler effettivamente porre mano seriamente a questo problema, se ha lasciato il mercato un po' andare solo senza alcun tipo di regolamentazione, senza prevedere che ci potessero essere dei nuclei familiari che avessero più bisogno di altri o una maggioranza di nuclei familiari che potesse avere più bisogno di altri. E chiaramente quando arriva una crisi di queste proporzioni le cose risultano di una evidenza palmare, quindi sarebbe opportuno che i grandi patrimoni immobiliari potessero essere gestiti, almeno in parte, a favore di una locazione, ripeto qua, io non parlo di equo canone perché l'equo canone non è sicuramente produttivo per il proprietario, ma un canone equo sì, un canone che possa garantire alla proprietà un ritorno economico, certamente più basso rispetto a quello che sono i prezzi di mercato attuali ed equo per chi va in affitto. Io sento prezzi allucinanti: bilocali a 800/1.000 Euro al mese! Se un operaio ne prende 1.200 e si ritrova, con la moglie che magari va a fare lavoretti così, senza lavoro da un momento all'altro è chiaro che la cosa che salta in primis è l'affitto, questa è l'opinione di un modesto ufficiale giudiziario di campagna. Se ci fosse stato e se ci fosse da parte dei governi di qualsiasi natura o colore essi siano, le cose forse e il problema degli sfratti sarebbe molto meno evidente, molto meno rilevante e molto meno. Questo è come la penso io.

http://www.beppegrillo.it/2009/09/lufficiale_giud.html

Tasso interesse mutui più alto e sempre più difficoltà per ottenere prestito per la casa nel 2009.

 

Continua ad essere difficile acquistare casa: il tasso per il calcolo delle rate dei mutui variabili scivola sempre più verso il basso e chi ha già un mutuo a tasso variabile va decisamente meglio  rispetto a chi ha il fisso. Secondo un'inchiesta condotta da MutuiOnLine, se nel 2007 erano 11 le banche che proponevano un mutuo per l'intero valore dell'immobile, ora sono diventate tre.

Una difficoltà decisamente pesante quando a richiedere un finanziamento o un mutuo è chi non ha un impiego stabile o chi un lavoro l'ha perso e ha deciso di mettersi in proprio. Per fare un esempio, basti pensare che per un appartamento del valore di 200mila euro, allo sportello Intesa Sanpaolo è possibile richiedere un mutuo al 100%.

La rata mensile, con un tasso fisso al 6,2% per un mutuo trentennale, sarebbe di 1.225 euro al mese. Considerato che la rata non può essere superiore a un terzo del reddito mensile, il soggetto che intende comprare dovrebbe guadagnare almeno 3.600 euro al mese, il che non è proprio condizione comunissima per gli attuali trentenni. L'alternativa è abbassare la soglia del finanziamento, scendendo all'80%. Ciò significa avere, già al momento della richiesta del prestito, una disponibilità di 40mila euro a cui aggiungere i 160mila prestati dalla banca.

Così la rata, sempre a mutuo trentennale, scenderebbe a circa 930 euro con un tasso fisso al 5,7%. Nel mondo delle banche intervistate, c'è anche chi, come Unicredit, propone un prodotto per lavoratori (dipendenti o autonomi) con contratti a termine o a progetto.

In questi casi il finanziamento può arrivare al 70% del valore dell'immobile (l'80% se si ha una continuità lavorativa di 60 mesi), fino a un massimo di 200mila euro. Con un mutuo a trent'anni i primi venti sono a tasso fisso e gli altri dieci variabili, per cui ipotizzando un mutuo di 150mila euro a vent'anni, tasso fisso a 6,40%, la rata mensile sarà quasi 1.200 euro (polizza assicurativa inclusa).

Autore:

Marianna Quatraro

http://www.businessonline.it/news/9136/Tasso-interesse-mutui%20piu-alto-e-sempre-piu-difficolta-per-ottenere-prestito-per-la-casa-nel-2009.html

venerdì 11 settembre 2009

Documentario su Berlusca...

Certo che da riflettere ce n'è... eccome se ce n'è!!!
e io che mi arrabatto per pagare il mutuo.

martedì 8 settembre 2009

Quale è il rendimento medio di un investimento immobiliare

 


Quale è il rendimento medio di un investimento immobiliare? Se ho una casa da affittare a Roma come posso calcolare il prezzo di locazione mensile? La domanda è stata inviata da un utente in data 20090906 nel canale economia / casa. Le eventuali risposte sono scritte dagli utenti e sono da intendersi come semplici opinioni personali e non come pareri professionali o consulenze.

  • Rendimento investimento casa

    Il rendimento immobiliare di un immobile varia da città a città. In media il rendimento lordo oscilla intorno al 6% del valore immobiliare. Il rendimento netto (tolte le tasse e le spese di gestione) è invece pari alla metà, circa il 3%. Quindi se l'immobile vale 100.000 euro sul mercato immobiliare può rendere in un anno al proprietario circa 6.000 euro se decidesse di affittarlo (circa 500 euro al mese di affitto). Tolte le spese, le tasse e tutti gli oneri il ricavo netto annuale scende a 3.000. Si tratta di un esempio, il rendimento medio varia da zona a zona in Italia (più alto in città perché la domanda è maggiore). Se l'immobile è stato acquistato molto tempo fa e la zona man mano si è rivalutata il rendimento dell'investimento è maggiore. Inoltre, il prezzo di locazione è libero in Italia. Quindi se si è abili a strappare una trattativa a proprio favore il rendimento aumenta. Occhio però ai rischi, se l'inquilino non paga l'affitto sono guai per il proprietario... sopratutto se ha contratto un mutuo per acquistare l'immobile. Per approfondimenti vedi: rendimento investimento casa su libertà di scelta.

Mutui e spese per l'auto: i più indebitati sono i Lodigiani

 

Sono i Lodigiani gli Italiani maggiormente indebitati. Un'indagine di Cgia di Mestre ha rilevato che alla fine del 2008 davanti a Roma e Milano, la provincia con il tasso di indebitamento più alto, sopratutto per mutuo della casa e spese per l'auto, é stata appunto quella di Lodi

Il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, ha commentato in una nota: «Le province più indebitate sono quelle che presentano anche i livelli di reddito più elevati. È chiaro che tra queste famiglie in difficoltà ci sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, appare evidente che la forte esposizione di queste realtà, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci deve preoccupare relativamente. Altra cosa è quando analizziamo la variazione di crescita dell'indebitamento medio registrato tra il 2002 e il 2008».

Estate da record per l'Euribor

 

Se l'estate del 2007 era stata tristemente nota per lo scoppio della "crisi subprime" e di tutti i drammatici risvolti che si è portata dietro, e i cui effetti sono ancora molto evidenti, l'estate del 2009 sarà sicuramente ricordata per la diminuzione progressiva dell'Euribor: il tasso medio con cui le banche effettuano le transizioni finanziarie, ovvero si scambiano denaro tra loro.

Si è infatti assistito, nel corso di questi mesi, ad importanti diminuzioni che si sono tradotte molte volte nel raggiungimento del minimo storico. Era accaduto pochi giorni fa e di nuovo ecco che  si rileva un ennesimo traguardo: il tasso a tre mesi è sceso allo 0,829%, quello a una settimana passa allo 0,341% e quello a sei mesi che scende da 1,093% a 1,099%. Si potranno ritenere soddisfatti coloro che hanno contratto un mutuo a tasso variabile.

Euribor in diminuzione: vantaggi per chi ha scelto il tasso variabile

 

Se quando un paio d'anni fa scoppiò la crisi dei subprime si sosteneva che, per ovvie ragioni, erano fortunati coloro che avevano stipulato un mutuo con un tasso fisso, adesso con l'ulteriore diminuzione dell'Euribor si realizza la rivincita per coloro che hanno preferito al fisso il tasso variabile

Se il primo infatti rassicura il consumatore che non dovrà imbattersi in evenutali spiacevoli variazioni del tasso d'interesse, il secondo (quello variabile) può rivelarsi maggiormente vantaggioso se le condizioni sono favorevoli. Una diatriba che va a trovare la  sua soluzione in base al grado di rischio che ciascuno decide di assumere e che varia fondamentalmente da situazione a situazione.

In questi giorni, in ogni caso, l'Euribor ha raggiunto un nuovo minimo storico (l'ennesimo di questi ultimi mesi); quello a tre mesi è sceso allo 0,849%, quello a un mese passa allo 0,498% e quello a 6 mesi si attesta all'1,107%.

Interessi per le rate sospese ai terremotati

 

Nel marasma generale che seguì il terremoto che distrusse L'Aquila lo scorso aprile, tra promesse e provvedimenti si parlò molto della sospensione delle rate dei mutui, così come delle bollette, per gli aquilani. Un decreto che fu convertito in Legge e che apparentemente, dave respiro ai superstiti delle zone colpite. 

Ma l'amara verità non ha tardato a manifestarsi, tanto che quasi casualmente si è scoperto che la legge può essere interpretata in modo diverso e prevedere per il periodo della sospensione della rata, il pagamento degli interessi sul capitale residuo del mutuo, con lo stesso tasso concordato nel momento della stipula del prestito. La reazione dei terremotati non ha esistato a manifestarsi, tanto da ribattezzare questa operazione "la grande truffa" proprio per l'ambiguità con cui è stata presentata e per la speculazione conseguente.

Un bonus per le famiglie bresciane in difficoltà

 

Buone notizie per le famiglie bresciane in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo: il Comune ha infatti istituito uno speciale bonus a sostegno di quei nuclei che a causa della crisi economica non sono in grado di pagare l'affitto o il mutuo di casa.

A beneficiarne potranno essere i lavoratori dipendenti o flessibili che da agosto 2008 ad oggi hanno visto ridursi il loro reddito di almeno il 30% e hanno lavorato almeno 24 mesi negli ultimi quattro anni, i genitori soli con figli minorenni, coloro che sono impossibilitati a lavorare e vedovi fino all'età di 65 anni. Condizione imprescindibile la residenza nel Comune di Brescia  da almeno cinque anni.

Il bonus previsto è al momento di 300mila euro che però, a detta dell'assessorato alla Famiglia potrebbero aumentare. Per ulteriori informazioni o per fare domanda, chiamare per un appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16 il numero 0302977426; la modulistica sarà invece disponibile presso la portineria del Servizio Case del municipio (Piazza Repubblica 1, al primo piano), presso l'ufficio relazioni con il pubblico di Piazza Loggia 13b, presso i centri assistenziali, o sul sito del comune di Brescia.

Acquistare una casa: Come garantirsi da trascrizione ed iscrizioni pregiudizievoli successive alla stipula del contratto di compravendita

Chiunque decida di comprare una casa, ben sa di dover accertare che sul bene
che si accinge ad acquistare non gravino trascrizioni od iscrizioni
pregiudizievoli le quali attribuiscano a terzi soggetti diritti sullo stesso
immobile.
Come noto tale accertamento può facilmente effettuarsi attraverso l'ispezione
dei registri immobiliari posti presso l'Agenzia del territorio - Servizio
pubblicità immobiliare e, d'altra parte, effettuare tale ispezione è anche
obbligo professionale del Notaio incaricato alla stipula del contratto
definitivo di compravendita.


Ciò nonostante, però, pochi conoscono i rischi a cui si va incontro nel
lasso temporale intercorrente tra la data della stipula del rogito notarile
e la trascrizione del relativo atto di compravendita, la quale, in ragione
degli artt. 2643 e ss del c.c., è necessaria al fine di rendere efficace l'atto
di compravendita anche nei confronti di terzi estranei; sarà, pertanto,
questo un onere che l'acquirente dovrà far adempiere al Notaio proprio nei
primissimi giorni successivi al rogito.
In effetti, seppur ai sensi dell'art. 2671 c.c., la trascrizione deve essere
effettuata in un termine particolarmente breve dal rogito:"il Notaio che ha
ricevuto l'atto soggetto a trascrizione ha l'obbligo di curare che questa
venga eseguita nel più breve termine possibile", l'adempimento tempestivo
all'onere della trascrizione non sempre garantisce l'acquirente da
spiacevoli situazioni. Infatti, può accadere che un soggetto all'atto della
trascrizione del contratto di compravendita della casa, magari pagata con i
risparmi di una vita, si può vedere opporre una trascrizione relativa all'acquisto
del medesimo bene, effettuata solamente due giorni dopo il suo rogito da un
terzo individuo.
Purtroppo, situazioni come questa capitano sempre più di frequente, tanto
che, sono molte le persone che scoprono di aver acquistato e, quindi,
interamente pagato, un bene sul quale è già stata eseguita una trascrizione
od iscrizione pregiudizievole, quale ad esempio un'ipoteca.
Conseguentemente è opportuno, o quanto meno consigliabile (come lo è sempre
stato in casi di particolare rilevanza economica), garantirsi
preventivamente, piuttosto che agire successivamente (o per meglio dire
tardivamente), per il recupero del denaro oramai versato.
Difatti, anche nel caso di esito positivo di un giudizio per la
dichiarazione di risoluzione del contratto per grave inadempimento del
venditore, con eventuale condanna dello stesso venditore sia alla
restituzione del prezzo percepito sia al versamento del risarcimento del
danno patito dall'acquirente, quest'ultimo, potrebbe non veder soddisfatte
le proprie legittime pretese, trovandosi di fronte ad un venditore nulla
tenente. Oltre il danno anche la beffa!
Un valido accorgimento potrebbe ravvisarsi nel prevedere pattiziamente la
risoluzione del contratto di compravendita in caso di accertamento, in sede
di trascrizione, dell'esistenza di trascrizioni od iscrizioni eseguite sull'immobile
successivamente al rogito da parte di terzi soggetti o da parte del
venditore stesso, accompagnata dall'ulteriore previsione, secondo la quale
il prezzo di acquisto dell'immobile venga trattenuto da un terzo fiduciario
(il quale ben potrebbe essere anche lo stesso Notaio od un avvocato), con l'obbligo
per quest'ultimo di consegnare la somma ricevuta in deposito al venditore
solo in caso di mancato avveramento della condizione risolutiva (cioè l'esistenza
di una qualche trascrizione pregiudizievole) o, in caso contrario, di
restituire allo stesso acquirente la somma ricevuta.
Ovviamente, l'acquirente, qualora ne ricorrano i presupposti, potrà sempre
agire giudizialmente per ottenere il risarcimento del danno.

FONTE FISCALEWEB.COM

Prima casa breve guida all'acquisto

Oggi apriamo la giornata con una breve guida all'acquisto della prima casa,
questo perchè si devono rispettare dei punti ben definiti per poter
usufruire delle agevolazioni previste.
Diciamo che per poter usufruire di agevolazioni e di contributi per l'acquisto
della prima casa, innanzitutto l'immobile non deve essere accatastato o
avere le caratteristiche di immobile di lusso, molto importante è che l'immobile
deve essere ubicato nel Comune dove l'acquirente ha la propria residenza o
dove intende stabilirla, può farlo entro 18 mesi dall' acquisto, non solo
può anche trovarsi nel Comune in cui l'acquirente svolge la propria
attività.
L'immobile acquistato deve essere assolutamente adibito ad abitazione
principale propria o dei propri familiari ma si può anche acquistare una
casa con agevolazione "prima casa" da affittare dopo l'acquisto.
Iniziamo con il dire che le agevolazioni consistono essenzialmente nelle
imposte ipotecarie e catastali, che sono dovute in misura fissa e non in
percentuale al valore dell'immobile;
Nell'atto di compravendita, l'acquirente o gli acquirenti si impegnano a
stabilire la residenza, entro 18 mesi dall'acquisto, nel territorio del
Comune dove è situato l'immobile da acquistare, qualora già non vi risieda.
Durante l'atto notarile altresì devono dichiarare di non essere titolare di
altri immobili già adibiti ad abitanzione principale , pena il decadimento
delle agevolazioni chìon l'obbligo di restituzione di quanto non pagato piu
una sanzione del 30%.

FONTE: FISCALEWEB

Detrazione 36%: Segue la proprietà dell'immobile

Torniamo sul tema delle detrazioni del 36% e poniamo un caso particolare, se la proprietà dell'immobile su cui sono state effettuate opere di ristrutturaione con beneficio della detrazione del 36% viene ceduto a chi spetta la detrazione?

Ebbene secondo quanto stabilito dall'articolo 1, della Legge numero 449 del 1997, con il trasferimento della proprietà immobiliare si trasferisce anche il diritto alla detrazione del 36% non godute.

Ma questo principio vale esclusivamente se veiene ceduta l'intera proprietà dell'immobile e quindi non se si cede solamente una quota di comproprietà senza perdere la titolarità sulla parte restante.

 

fonte FISCALEWEB

mercoledì 2 settembre 2009

Risparmiare energia: arriva Trova offerte. Come confrontare le proposte di energia elettrica

Trovare l'offerta di energia elettrica più adatta alle proprie esigenze, confrontando le diverse proposte sul mercato ora è possibile grazie a "Trova Offerte".

Lo strumento, messo a disposizione dall'Autorità per l'energia sul proprio sito, consente di individuare e confrontare le proposte di fornitura di energia elettrica di numerose società di vendita relative all'area di interesse, di valutare le varie condizioni e la relativa spesa.

COME FUNZIONA

Lo strumento è facile da utilizzare: basta inserire il Cap del Comune di interesse, indicare il tipo di contratto ed il consumo annuo, tutti elementi facilmente reperibili sulla bolletta; seguendo le istruzioni presenti nelle varie schermate, si potranno visualizzare le offerte dei venditori che operano nella zona selezionata.

L'adesione, da parte dei venditori – comunica l'Autorità per l'energia - al 'Trova offerte' è volontaria.

Ad oggi risultano iscritti dodici operatori: A.B. Energie, AGSM Energia, A2A, Edison Energia, Enel Energia, Eni div. gas&power, Flyenergia, Hera Comm, Iride, Sorgenia, Italcogim Energia, Trenta.

Vai al trova offerte: www.autorita.energia.it/trovaofferte/TKStart.do

 
 
 
 

Impariamo a fare la spesa: arriva il vademecum per risparmiare 1.320 euro in un anno

 

 

Le famiglie italiane potranno risparmiare fino a 1.320 euro l'anno per l'acquisto di prodotti alimentari seguendo i consigli e i contenuti nel vademecum 'Impariamo a fare la spesa'.

Un opuscolo in cui si divide per fasce di costo, si suggeriscono alimenti 'alternativi' più economici e si consiglia quali prodotti acquistare a seconda della stagione.

Il libricino presentato da Confesercenti, Federconsumatori e Adoc sarà pubblicato in 10mila copie e distribuito nelle varie strutture territoriali che potranno avviare diverse iniziative per farlo arrivare ai consumatori. Mentre tutti quanti lo potranno consultare nei siti delle associazioni.

Il risparmio mensile sarebbe quindi di 110 euro, che però potrebbe aumentare per le famiglie numerose (fino a 1.850 euro l'anno per coppie con tre figli), per gli anziani (1.516 euro) e per le famiglie del Sud (1.640 euro).

Il vademecum contiene delle indicazioni che consentiranno ai consumatori di fare una spesa più oculata e, allo stesso tempo, avere prodotti di migliore qualità (stagionali, ecc.). Con i consigli che vanno dall'acquisto nel campo dell'ortofrutta, ai prodotti ittici, dai formaggi e salumi, alle carni.

Seguendo i consigli dell'opuscolo si stimano notevoli risparmi: per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli nel caso delle primizie o dei prodotti fuori stagione i prezzi possono essere superiori del 30-70% rispetto ad un prodotto di stagione.

Per i prodotti ittici, andrebbe considerata la differenza tra prodotto importato e nostrano, con differenze di prezzo che possono arrivare anche al 60%. Oppure, scegliendo tipologie diverse, la trota invece che l'orata, il persico invece che il dentice, i risparmi possono aggirarsi intorno al 30% nel primo caso e all'80% nel secondo.

Per il pane esiste una differenza di prezzo a seconda delle zone e del tipo prodotto richiesto. Il pane comune costa circa il 50% in meno rispetto ad un pane speciale, quello di pezzatura piccola costa di più di quello grande. Anche per le carni esiste una ''stagionalità'': in genere il maiale costa meno d'estate (10-20%), così gallina e cosce di pollo (30-20%), alcune pezzature di bovino adulto costano meno d'inverno (10%).

L'incidenza della spesa alimentare sul totale della spesa delle famiglie è del 18,8% (2 punti in meno rispetto al 1990), ed ammonta in media a 466 euro mensili, 5.592 euro l'anno.

 
 
 
 

Economia domestica: con maggiore tempo sui fornelli si taglia del 50% il costo della spesa

 

 

E' possibile tagliare fino al 50 per cento della spesa per la tavola senza rinunciare alla qualità aumentando il tempo dedicato alla cucina, che in Italia si è ridotto ad appena 34,9 minuti per il pranzo (-4,7% rispetto all'anno precedente) di 33,1 minuti per la cena (-2,7%).

E` quanto afferma la Coldiretti, sulla base di un sondaggio Gpf, nel sottolineare che la tavola è una componente determinante della spesa familiare e con 466 euro al mese per famiglia assorbe ben il 19% delle risorse ed è seconda solo alle spese per l'abitazione, in riferimento all'indagine Fipe.

Riscoprire le ricette della nonna che utilizzano prodotti considerati meno pregiati ma estremamente gustosi oppure recuperare gli avanzi della tavola che rappresentano il 25% degli acquisti, in piatti della tradizione o addirittura impegnarsi nella preparazione casalinga di pane, pasta, yogurt, conserve e confetture consente - sottolinea la Coldiretti - di realizzare cospicui risparmi soprattutto in relazione ai piatti pronti che arrivano a costare anche cinque il valore degli ingredienti.

Oltre al risparmio economico il fai da te casalingo garantisce - continua la Coldiretti - maggiore qualità perché offre la possibilità di scegliere con cura gli ingredienti e sembra infatti essere stata individuata una relazione tra il minor tempo dedicato alla cucina ed i casi di obesità soprattutto nelle giovani generazioni che, in assenza delle torte della mamma, si buttano su merendine e prodotti industriali, ricchi di grassi, conservanti, coloranti ed aromi artificiali.

Passare più tempo tra i fornelli consente - precisa la Coldiretti - di riscoprire le ricette della nonna, dai bolliti agli spezzatini, che utilizzano tagli della carne meno conosciuti che possono essere acquistati a prezzi estremamente convenienti senza rinunciare alla qualità.

Ma anche di recuperare con gusto gli avanzi della tavola. Polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia, sono una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi. Una usanza molto diffusa che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - precisa la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.

Ma sono anche numerosi quanti hanno maturato la passione di preparare in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt o le confetture che oltre ad essere divertente e salutare aiuta - conclude la Coldiretti - a risparmiare.

 
 
 
 

Banche: boom per l'internet banking. In tre anni crescita del 60 percento

 


Continua l'ascesa dei servizi di internet banking. Secondo l'indagine condotta dall'Ufficio Marketing e Customer Satisfaction dell'Abi in collaborazione con Gfk Eurisko, i clienti bancari che hanno utilizzato il servizio di Internet banking con la propria banca di riferimento sono cresciuti in tre anni del 62%, dal 16% del 2005 al 26% circa del 2008. E in particolare cresce anche il successo tra le clienti donne: +20% circa in tre anni.

Raddoppiano i clienti "maturi", con il 16% di chi utilizza l'home banking per gestire le operazioni di conto che ha oltre 55 anni. Il 54% degli home bankers risiede nel nord del Paese e il 25% nel sud e isole; un quarto vive in centri con piu' di 100.000 abitanti. Sono in genere clienti di cultura elevata: circa la meta' di essi ha infatti un'istruzione media superiore e il 20% e' laureato.

L'home banking piace soprattutto agli uomini (nei due terzi dei casi), in aumento pero' la clientela femminile, passata dal 27% del 2005 al 32% del 2008. Stando all'indagine, sebbene i clienti online delle banche si mantengano prevalentemente giovani (il 35% dei clienti ha meno di 35 anni), gli over 55 che navigano in rete rappresentano la fascia di clientela per eta' con il piu' alto tasso di crescita in tre anni: del 20% per la clientela tra i 55 e i 64 anni, del doppio (+50%) per quella tra i 65 e i 74 anni (ma si passa dal 2 al 4%).

 
 
 
 
 

Economia: torna a salire l'inflazione. Rincari record per la benzina

 

 

Inflazione in risalita ad agosto dopo un anno di cali progressivi. In questo mese, comunica l'Istat, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% rispetto ad agosto dell'anno scorso, dopo l'inflazione zero di luglio.

Su base mensile, invece, c'è stato un aumento dello 0,4%, e una crescita così significativa non si registrava da luglio 2008 (quando aveva segnato +0,5%).

Si tratta, sottolineano i ricercatori, di un andamento congiunturale "piuttosto rilevante, al di là degli andamenti stagionali consueti".

La risalita dei prezzi al consumo ad agosto - evidenzia l'istituto di statistica - è frutto di un'impennata dei beni energetici: +0,5% congiunturale e -12,1% tendenziale (dopo il -14,6% di luglio).

In crescita anche i servizi, con un +1,6% rispetto ad agosto dell'anno scorso, mentre i beni sono in flessione. In particolare, gli alimentari segnano un -0,1% su base mensile e un +1,2% nel confronto annuo (a luglio era +1,5%).

Tra i beni non alimentari, invece, i ricercatori segnalano flessioni rilevanti per il comparto telefonia (-1,7% congiunturale e -9,7% tendenziale) e per i medicinali (-0,2% su base mensile e -0,8% su base annua).

CARBURANTI

Aumentano in maniera rilevante i prezzi dei carburanti ad agosto.

Per la benzina verde - secondo i dati Istat - c'è stato un aumento dell'1,8% rispetto a luglio, mentre per il gasolio c'è stata una crescita del 3%. Nel confronto con agosto dell'anno scorso (quando il prezzo del petrolio era in continua ascesa sui mercati internazionali), tuttavia, la verde è in flessione dell'11%, mentre il gasolio del 22,5%.

In generale - spiega l'istituto di statistica - i beni energetici hanno segnato un +0,5% congiunturale, incidendo in maniera significativa sulla ripresa dell'inflazione. Rispetto ad agosto 2008, invece, hanno segnato un calo del 12,1%, dopo il -14,6% di luglio.

In particolare, per i beni energetici non regolamentati c'è stato un +1,6% su base mensile e un -15,3% rispetto ad agosto 2008. Gli energetici regolamentati, invece, hanno segnato un -1,1% congiunturale e un -5,4% tendenziale.

 

Fallimento Skyeurope: ecco come comportarsi. Tariffa salvataggio da Ryanair

 

La compagnia slovacca low-cost Skyeurope ha dichiarato il suo fallimento e ha cancellato tutti i voli in particolare da Bratislava Praga e Parigi.

Una brutta notizia per tutti quelli che devono partire e hanno prenotato un volo con la compagnia o "ancora peggio" sono già a destinazione e non hanno il volo con cui tornare a casa.

Ecco una piccola guida per "sopravvivere" al disagio.

Chi ha acquistato i voli con una carta di credito deve rivolgersi alla banca che ha emesso la carta per ottenere il rimborso.

Nel caso in cui il pagamento sia stato effettuato direttamente alla compagnia con modalità differenti dalla carta di credito, purtroppo nessun rimborso è possibile.

Se la prenotazione del biglietto è avvenuta tramite un'agenzia o un tour operator contattare immediatamente la società.

Se vi trovate già a destinazione, e risiedete in un'albergo o avete noleggiato un'auto attraverso un partner Skyeurope, il servizio non subisce nessuna modifica.

Il problema riguarda il volo di ritorno che deve essere prenotato a proprie spese con un'altra compagnia.

Un piccolo aiuto arriva dalla Ryanair che ha attivato una tariffa di "salvataggio" da 25 euro (solo andata, tasse e spese incluse) per i passeggeri SkyEurope che sono stati lasciati a terra o i cui piani di viaggio sono stati rovinati dal fallimento della compagnia aerea.

Questa tariffa, è valida per i voli di Bratislava per/da Alicante, Barcellona (Girona), Bruxelles (Charleroi), Roma (Ciampino), Liverpool e Londra (Stansted).

La tariffa di salvataggio di Ryanair può essere prenotata su www.ryanair.com/member/SkyEuroperescuefare.html fino al 15 settembre per viaggiare fino al 17 dicembre ed è valida solo per i passeggeri di SkyEurope.