lunedì 27 ottobre 2008

Mercato immobiliare, scendono le compravendite: 90mila in meno nel 2008. in calo anche i mutui

ROMA (18 ottobre) - L'attuale crisi finanziaria, con una maggiore onerosità dei finanziamenti e con politiche di razionamento del credito messe in campo dalle banche, avrà effetti deprimenti sul mercato immobiliare: lo sostiene il centro di studi economici Nomisma, in un'analisi sul credito per il mercato immobiliare. Per il 2008 Nomisma prevede un calo di 90.000 compravendite per il solo comparto residenziale, mentre per i prezzi è atteso un calo medio tra il 3 e il 5% rispetto al 2007. La diminuzione sarà più consistente nelle grandi città, con cali dal 5 all'8%.
Cala richiesta mutui. Lo studio di Nomisma rivela che nel primo trimestre 2008, per la prima volta in dieci anni, la richiesta di mutui immobiliari nel settore residenziale è calata dell'1,3% rispetto al trimestre precedente, a causa soprattutto degli alti tassi di interesse, oltre a un atteggiamento prudente delle banche italiane. «Alla base della battuta d'arresto dell'indebitamento garantito da immobili - spiega il centro studi bolognese - devono essere poste, da un lato, la progressiva ascesa dei tassi di riferimento e le difficoltà del mercato immobiliare, dall'altro la maggiore selettività delle banche italiane che, in risposta alle tensioni finanziare, sono ritornate ad essere estremamente prudenti». 

Sofferenze immobiliari oltre i 7 miliardi. Secondo Nomisma, inoltre,  quest'anno le sofferenze immobiliari (relative all'allungamento dei tempi di pagamento dei mutui o addirittura l'impossibilità di farvi fronte da parte delle famiglie) arriveranno a superare i 7 miliardi di euro. Il centro di studi economici definisce quindi «sottodimensionato» il dato di 5,6 miliardi di sofferenze riconducibili al settore immobiliare elaborato da Bankitalia. Nomisma definisce il dato sulle sofferenze «preoccupante». «Il mercato del credito immobiliare - scrive il centro studi - restituisce una immagine di un paese fortemente polarizzato: da una parte i risparmiatori che, potendo, hanno saggiamente deciso di estinguere la propria posizione debitoria, dall'altra le famiglie che, nell'impossibilità di far fronte all'onerosità delle rate, si sono viste costrette a ricorrere alla sostituzione ipotecaria, se non addirittura all'inadempienza».

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