lunedì 6 ottobre 2008

Mutui, piano Tremonti e case occupate: intervista a Riccardo Chartroux

Case senza abitanti e abitanti senza casa: affitto, mutuo e sfratto sono
problemi che attanagliano i cittadini italiani, alle prese con
rinegoziazione e i tassi variabili in attesa, magari, degli alloggi popolari
promessi dal piano di Giulio Tremonti. Riccardo Chartroux, giornalista Rai,
è autore di "Cercasi casa disperatamente" (Il Saggiatore, 15 euro),
un'appassionanate inchiesta sul mercato immobiliare italiano. Abbiamo
incontrato Riccardo e di seguito potete leggere l'intervista.
La crisi della finanza mondiale è scoppiata con lo scandalo dei mutui
subprime. Molte famiglie americane che non riuscivano più a pagare le rate
oggi abitano nelle tendopoli in periferia. Cosa accadrà in Italia?

Il nostro futuro è legato ovviamente alla congiuntura mondiale. Le banche
assicurano che non avremo migliaia di famiglie fuori casa perché in Italia
sono state più prudenti nel richiedere garanzie per i mutui. E' vero, ma è
anche vero che pressappoco la metà dei mutui sono concessi da altri soggetti
(finanziarie, broker, mutui online etc.) che non necessariamente hanno
adottato le stesse precauzioni.
E mentre le associazioni dei consumatori parlano di un più 20 per cento dei
pignoramenti di immobili non si può escludere che il fenomeno si estenda
anche da noi. Contemporaneamente diminuiscono i prezzi delle case (buona
notizia per chi deve comprare, cattiva per chi è costretto a vendere la
propria, magari per pagare un debito le cui rate si sono fatte troppo
onerose).
Ma caleranno gli affitti?
Sarà difficile.
Mentre il settore immobiliare soffre, tutte i grandi nomi sono in crisi,
bisogna vedere se sopravviverà la miriade di piccole e medie imprese edili
che in qualche caso devono ancora finire di costruire case già vendute.

Investire nel mattone: dopo anni di boom e prezzi alle stelle quando
converrà comprare casa?
La bolla si è in parte sgonfiata, gli analisti ritengono che il mercato sarà
fermo ancora per un po'. I prezzi rimarranno stabili o subiranno ritocchi
verso il basso, ma tutto è legato ancora una volta alla congiuntura
internazionale, alle decisioni delle banche centrali sui tassi di interesse
e così via.

Dobbiamo ringraziare anche la crisi mondiale se ricominceremo a investire
nel mattone?
Non credo che dobbiamo ringraziare la crisi perché ci porta a reinvestire
nel mattone; anzi, credo che ci abbiamo investito troppo. Una quota
consistente di reddito che va in investimenti immobiliari è sottratta a
investimenti produttivi e consumi che hanno un effetto più benefico
sull'economia. Penso che gli investimenti immobiliari nei prossimi anni
dovrebbero essere soprattutto pubblici o a capitale misto per rimediare alla
crisi abitativa dei ceti medio bassi.

In Italia ogni anno 100.000 persone vengono sfrattate e aumentano le case
occupate, dalla destra con le Osa di destra ai centri sociali di sinistra.
Quali sono le città dove si occupa di più?

Si occupa dappertutto. A Roma e Milano naturalmente, meno in altre città del
nord. Direi che Napoli è la capitale dell'illegalità diffusa anche in questo
campo; ma c'è occupazione e occupazione: ci sono i disperati che si infilano
in una casa popolare perchè sono in lista di attesa da anni, ci sono le
organizzazioni politiche che fanno lotta per la casa occupando, ci sono i
delinquenti soprattutto nelle grandi città del sud (Napoli, Bari, Palermo)
per cui gestire l'occupazione è una forma di racket.
Il piano di Tremonti prevede la costruzione di centomila alloggi popolari.
Credi sia un piano realistico e risolutivo?
Il piano di Tremonti per quello che si è potuto capire prevede la
costruzione di centomila case, di cui ventimila a canone moderato. Le altre
sarebbero messe sul mercato. Il punto qui è quante risorse sono disponibili,
quanta percentuale delle case va a soddisfare i bisogni di chi si trova in
difficoltà, e quanto è moderato un canone: tempo fa si era parlato di
ottocento euro al mese che è meno del prezzo di mercato nelle grandi città
ma ugualmente al di sopra delle possibilità di milioni di famiglie.
In Italia i prezzi del mercato immobiliare sono alle stelle a differenza ad
esempio di Austria, Francia e Germania. Perchè comprare casa o pagare
l'affitto nel nostro paese è così caro?

La Germania, il Giappone e qualche altro Paese hanno già avuto la loro bolla
immobiliare anni fa e sono rimasti fuori da quest'ultima. In Italia, per
riassumere, c'è stato un colossale affflusso di denaro al mercato
immobiliare dovuto ad alcuni fattori.
Innanzitutto i bassi tassi di interesse (per la prima volta, con l'euro).
L'euro ha portato anche un massiccio spostamento di capitali nelle mani di
certe categorie che hanno riversato i loro maggiori guadagni sul mercato del
mattone, questo anche perché le Borse andavano male e in un Paese con una
tradizione di inflazione alta il mattone è considerato un buon investimento
(come in Spagna dove si vive una crisi anche peggiore della nostra).
In più le politiche fiscali e la vendita delle case pubbliche e degli enti
ha incoraggiato la proprietà e scoraggiato l'affitto. E negli anni tra il
1998 e il 2007 sono arrivati sul mercato otto, nove milioni di trentenni
figli del baby boom che avevano bisogno di case.
Un consiglio sulla rinegoziazione dei mutui: cosa diresti a chi deve ancora
pagare le rate del mutuo? E cosa farai tu, visto che sei in affitto?
Io continuo a pagare il mio affitto perché acquistare una casa è
assolutamente al di sopra delle mie possibilità. Non dò consigli perché ci
sono esperti di finanza in questo campo che ne sanno molto più di me.

http://economiaefinanza.blogosfere.it/2008/10/mutui-piano-tremonti-e-case-occupate-intervista-a-riccardo-chartroux.html