martedì 7 ottobre 2008

FMI AUMENTA IL CONTO, LA CRISI COSTERA' OLTRE 1. 400 MLD

AGI) - Roma, 7 ott. - "Il terremoto senza precedenti" che ha investito i
mercati di tutto il mondo costera' almeno 1.400 miliardi di dollari. La
stima, "significativamente piu' alta" rispetto ai 945 miliardi attesi ad
aprile e i 1.300 comunciati solo un paio di settimane fa, e' del Fondo
monetario internazionale che invita autorita' e governi a studiare una
risposta "coordinata" per riportare "ordine" e "fiducia" tra gli
investitori. Senza un intervento "ampio, tempestivo e trasparente", avverte
il 'Rapporto sulla stabilita' finanziaria globale' (Gsfr), la turbolenza
risultera' "costosa" per l'economia reale, per la quale e' gia' ora previsto
"un ulteriore rallentamento". Lo studio dell'istituto di Washington
sottolinea che alla fine del mese scorso le svalutazioni hanno toccato quota
760 miliardi di dollari, di cui 580 miliardi a carico di banche. Gli
intermediari finanziari non bancari hanno accumulato perdite pari ad almeno
180 miliardi, mentre le assicurazioni hanno visto bruciare circa 100
miliardi. Altri 60 miliardi sono stati persi da hedge funds e 'altri
operatori di mercato'. Le societa' pubbliche hanno proceduto a svalutazioni
per 15 miliardi ma, secondo l'Fmi, alla fine della tempesta il loro 'rosso'
non sara' inferiore a 115 miliardi. Nel complesso, stima il Rapporto, e'
emerso finora soltanto il 55% delle perdite potenziali. E se la crisi
dovesse peggiorare, il conto totale delle svalutazioni potrebbe aumentare di
altri 80 miliardi. Con l'avvertenza che "il costo definitivo e' altamente
incerto in questo momento e molto dipendera' dalle politiche che saranno
messe in atto". Il Fondo calcola anche che per mantenere il settore privato
del credito su un sentiero di crescita, "sebbene modesta", e rafforzare
contemporaneamente i requisiti di capitale delle banche, gli istituti
dovranno trovare sul mercato "circa 675 miliardi nei prossimi anni", cifra
che si aggiunge ai 430 miliardi raccolti a partire dalla seconda meta' del
2007. Si tratta, ammette il rapporto, di un'operazione "estremamente
difficile" nelle attuali condizioni.
http://www.agi.it/news/notizie/200810071617-cro-rt11193-art.html