lunedì 27 ottobre 2008

Calano le compravendite e la richiesta di mutui. Sofferenze immobiliari oltre i 7 miliardi

La maggiore onerosità dei finanziamenti e le politiche di razionamento del credito operate dalle banche come conseguenza della crisi finanziaria avranno un effetto deprimente sul mercato immobiliare. La previsione è del centro di studi economici Nomisma, che per il 2008 stima un calo di 90.000 compravendite per il solo comparto residenziale, mentre per i prezzi è atteso un calo medio in termini reali tra il tre e il 5% rispetto al 2007.

Già nel primo trimestre 2008 la richiesta di mutui immobiliari nel settore residenziale è calata (-1,3%) rispetto al trimestre precedente. Non succedeva da dieci anni. Quest'ultimo è un effetto, spiega il centro studi bolognese, dovuto in prevalenza agli alti tassi di interesse oltre che ad un atteggiamento prudente delle banche italiane.

La diminuzione delle compravendite sarà più consistente nelle grandi città, con cali dal 5 all'8%. In questo quadro di "fragilità e incertezza", testimoniato dall'aumentata propensione alla liquidità degli investitori - secondo Nomisma - solo un ulteriore allentamento della politica monetaria risulterebbe in grado di attenuare vincoli che limitano molto la capacità di spesa delle famiglie. In particolare, l'entità degli interventi dovrà tenere conto della gradualità con cui, nell'attuale situazione di crisi finanziaria, l'Euribor (il riferimento dei mutui a tasso variabile) si adegua alla riduzione del tasso ufficiale di sconto.

Secondo Nomisma poi quest'anno le sofferenze immobiliari (relative all' allungamento dei tempi di pagamento dei mutui o addirittura l'impossibilità di farvi fronte da parte delle famiglie) arriveranno a superare i sette miliardi, raggiungendo il 2,5% delle attuali consistenze. Il centro di studi economici definisce quindi "sottodimensionato" il dato di 5,6 miliardi di sofferenze riconducibili al settore immobiliare elaborato da Bankitalia.

"L'Italia può dirsi salva da una crisi finanziaria endogena, ma resta evidentemente esposta al tracollo finanziario statunitense, nonchè fragile per una economia reale che restituisce segnali di recessione", commenta ancora Nomisma nel suo studio sul credito nel mercato immobiliare, sottolineando che "gli effetti della stretta creditizia scaturita dalla crisi finanziaria sono allarmanti, ancorchè parzialmente celati da un sistema di rilevazioni ufficiali che non consente di cogliere appieno l'entità della trasformazione in atto".
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=87260