mercoledì 25 giugno 2008

La corsa dei tassi non si ferma

Chi ha acceso un mutuo a tasso variabile non può avere pace. Molti si
chiederanno il perchè, visto che solo la settimana scorsa la fitta nebbia
che avvolgeva il "tasso" sembrava diradarsi, facendo intravedere uno
spiraglio di luce.
La risposta che cercano i circa tre milioni di italiani che hanno
sottoscritto un finanziamento variabile è semplice.
L'Euribor a tre mesi, il tasso al quale le banche si scambiano il denaro, ha
toccato il 4,728%, il massimo da due mesi, nettamente al di sopra del 4%
previsto dalla Banca centrale europea.
L'impennata di oltre lo 0,30%, in meno di due mesi, è un segnale di quello
che gli operatori definiscono "stress finanziario" del sistema. La stessa
Bce aveva monitorato il problema ma non sono bastate le forte immissioni di
liquidità, motivo per cui l'Euribor a gennaio era ritornato su livelli che
potremmo definire "normali".
Ora oltre alla Bce, anche la Fed americana, la Banca d'Inghilterra e la
Banca centrale svizzera si sono dette pronte ad agire per fluidificare il
mercato interbancario.
Ma quali sono le cause di queste pressioni sui tassi? Gli esperti spiegano
che il "colpevole" è la conseguenza della crisi della Bear Stearns, la banca
d'affari Usa sull'orlo del fallimento e salvata dagli interventi della Fed
americana e da Jp Morgan.
Per fare un esempio concreto, nel mese appena trascorso, con questo trend,
un mutuo trentennale di 150 mila euro, sconterà un incremento della rata
mensile di 16 euro.