lunedì 23 giugno 2008

Mutui: in Italia i tassi più alti d'Europa

Le famiglie italiane che contraggono mutui per comprare casa restano tra le
più tartassate d'Europa, con un costo dei prestiti tuttora più alto di
quello degli altri partner Ue.

La qualità del credito bancario resta elevato, ma si riscontrano comunque
più ritardi nel pagare le rate dei mutui a tasso variabile rispetto a quelli
a tasso fisso.

Sono questi i contorni della fotografia sulla situazione dei prestiti alle
famiglie scattata nella Relazione Annuale della Banca d'Italia.

Negli ultimi due anni, si legge, il peso dei nuovi prestiti a tasso
variabile sul totale dei nuovi finanziamenti alle famiglie per acquisto di
case è diminuito di 37 punti percentuali, convergendo al valore medio
dell'area euro.

Tuttavia - avverte Bankitalia - l'elevata quota di finanziamenti a tasso
variabile erogata negli anni passati fa sì che l'esposizione delle famiglie
italiane ai rischi derivanti dalle variazioni dei tassi di mercato rimanga
più alta rispetto alla media europea.

Alla fine del 2007 il tasso di interesse sulle nuove erogazioni di mutui a
tasso variabile è cresciuto di 8 decimi di punto al 5,5% (5,3% nell'area
euro). In Italia, il costo dei mutui, sia a tasso variabile, sia fisso, è
maggiore che nel resto dell'area euro, anche se per quelli a tasso fisso il
differenziale si è ridotto a fine 2007 di 7 decimi di punto grazie alla
maggior concorrenza.

La Banca d'Italia rileva inoltre che la qualità del credito alle famiglie lo
scorso anno è rimasta elevata: il rapporto tra nuove sofferenze e prestiti
in essere è rimasto fermo allo 0,8%. L'evoluzione del mercato dei mutui
immobiliari, dunque, potrebbe aver accresciuto il grado di fragilità
finanziaria delle famiglie, soprattutto nelle fasce di reddito più basse,
senza tuttavia riflettersi ancora in un aumento dei prestiti in sofferenza.

In particolare, i risultati di un'indagine condotta da Bankitalia, mostrano
che il tasso medio di insolvenza è aumentato nel 2007, ma resta su valori
relativamente contenuti. Nel quadriennio 2004-06 il 3,5% dei clienti ha
avuto almeno un ritardo nel pagamento delle rate e la percentuale dei
ritardi è stata pari al 3,8% per quelli a tasso variabile, contro l'1,8% dei
mutui a tasso fisso.

Le segnalazioni di vigilanza relative ai primi mesi 2008 mostrano comunque
una riduzione della consistenza complessiva dei mutui per acquisto di case.