giovedì 2 settembre 2010

Mutui stop: l'Abi ha già detto sì a 24.000 famiglie (che pagano però gli interessi)

Il Salvagente in edicola documenta l'ulteriore beffa provocata dai ritardi
del governo.
Enrico Campione
Tempi ormai ignoti e risorse insufficienti. A pochi giorni dall'emanazione
del regolamento, il Fondo di solidarietà - attivo sulla carta dal 2
settembre - subisce una battuta d'arresto che allungherà i tempi di attesa
per poter chiedere la sospensione, come spiega bene un articolo di Enrico
Campione nel numero del Salvagente, in edicola oggi. Un "intoppo" dovuto al
fatto che affinché sia effettivamente operativo serviranno ulteriori
adempimenti da parte del ministero del Tesoro.

Il gestore già individuato nella Consap
Anche se il gestore è già stato individuato - potrebbe essere la Consap che
ha già gestito i fondi dei conti correnti dormienti e il fondo di garanzia
per le vittime della strada - e il sito web si appresta a essere attivato,
una volta disponibile la modulistica, le banche dovranno inviare la
documentazione ricevuta dai propri clienti.

Ulteriori rallentamenti per le pratiche
A quel punto la palla passerà nuovamente al gestore che avrà il compito di
esaminare la veridicità della documentazione trasmessa dagli istituti di
credito e successivamente erogare il rimborso previsto. Per poter fare tutto
ciò però il dipartimento del Tesoro dovrà mettere nero su bianco un
disciplinare con tutte le modalità e i termini di pagamento nonché delle
circolari di natura tecnico-operativa per le banche e il gestore affinché
ciascuno sappia come muoversi.

Anedda: "Così si allunga l'attesa"
Una buona dose di burocrazia che, come spiega Roberto Anedda, direttore
marketing di Mutuionline.it, "farà allungare notevolmente l'attesa. Disporre
la modulistica per la sospensione richiede poco tempo. Il problema è appunto
la definizione di ogni aspetto tecnico fra gestore e banche. Visti i
precedenti di casi simili è probabile che il fondo non sarà operativo, cioè
accessibile concretamente per le famiglie, prima di 3-4 mesi, cioè entro la
fine dell'anno".

20 milioni di euro? Finiranno in pochissime settimane
L'altro elemento critico riguarda le risorse economiche messe a disposizione
e che si attestano a 20 milioni di euro. Una parte di questi soldi, non è
ancora chiaro quanto, servirà a remunerare il gestore per il servizio,
riducendo ulteriormente la copertura.

L'Abi ha soddisfatto le richieste di 24.000 famiglie
Fabio Picciolini, segretario nazionale di Adiconsum spiega: "Se in 5 mesi il
Piano dell'Abi ha soddisfatto le richieste di 24mila famiglie per un totale
di 3,2 miliardi di euro, c'è il rischio concreto che questi 20 milioni e
anche meno, finiscano in pochissime settimane".
Adiconsum, insieme a Cittadinanzattiva e Adoc, hanno chiesto - intanto - che
le risorse vengano ampliate e che sia innalzato il tetto dei 30mila euro di
Isee in modo da allargare il numero delle famiglie beneficiarie. Dello
stesso avviso Anedda: "Servono più soldi. Se stimiamo al ribasso interessi
per 4mila euro (quelli che spettano alle banche per la sospensione del
pagamento di un mutuo per i 18 mesi e che pagherà il Tesoro, ndr) maturati
nel periodo di riferimento, il fondo si esaurisce dopo circa 4-5mila
richieste". Praticamente una goccia nel mare.
"Se si ampliano le risorse però, a mio parere è più opportuno tenere l'Isee
su questo livello in modo da venire incontro a un maggiore numero di nuclei
familiari a basso reddito".


Una beffa per i 24.000 dell'Abi
L'ultimo nodo riguarda l'integrazione con altre iniziative. Per le circa
24mila famiglie che hanno già aderito al Piano Famiglie infatti il fondo di
solidarietà (ammesso che parta) suona come una beffa visto che garantisce
tutele superiori rispetto alla misura dell'Abi. E in molti si chiedono se
non sarebbe stato più logico far partire prima un'iniziativa come quella
statale che, se non altro, non costringe il mutuatario ad accumulare altri
interessi che si aggiungeranno al mutuo.
Dal Tesoro assicurano che "sono all'esame specifiche forme di
integrazione/raccordo con il piano o con altre forme di sospensione" e anche
Picciolini aggiunge: "Siamo in contatto con Abi per spingere su questo
aspetto e per adeguare le tutele del piano famiglie a quelle previste dal
fondo".
Intanto a quelle 24mila famiglie sono riservati interessi che i nuovi
aderenti non pagheranno. Nella vecchia logica italiana del "chi ha dato ha
dato".

Fonte: (www.ilsalvagente.it)