alle famiglie italiane in difficoltà di avere agevolazioni per i mutui sulla
prima casa.
Il regolamento che dà il via all'attuazione dell'iniziativa è stato firmato
dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale, dopo un iter piuttosto faticoso. Se ne parlava già tre anni fa,
era stato approvato nella finanziaria del 2008, salvo poi subire numerosi
ritardi nella sua reale attuazione.
Ora il decreto ministeriale n. 132 del 21 giugno 2010, che sancisce la sua
"nascita" ufficiale, diventa realtà. Il condizionale è d'obbligo, perché la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale non equivale al fatto che i mutuatari
possano fin da subito recarsi in banca per chiedere la sospensione delle
rate.
In estrema sintesi, per accedere al beneficio di legge il richiedente deve
dimostrare di non essere in grado di provvedere al pagamento delle rate del
mutuo casa per l'insorgenza di difficoltà personali o lavorative. I
requisiti soggettivi devono essere inoltre: titolo di proprietà sull'immobile
oggetto di contratto di mutuo, titolarità di un mutuo di importo erogato non
superiore a 250 mila euro (in ammortamento da almeno un anno) e un ISEE non
superiore a 30 mila euro.
L'iniziativa sembra utilissima: il Fondo, che ammonta a un totale di 20
miliardi, rimborsa le rate del mutuo di coloro che sono, temporaneamente
(fino a un massimo di 18 mesi), esentati dal pagamento, oltre a coprire i
costi sostenuti dal beneficiario per eventuali onorari notarili anticipati
dalla banca e gli oneri finanziari corrispondenti alla quota interessi delle
rate.
In realtà affinché l'agevolazione sia operativa in via definitiva serviranno
ulteriori adempimenti da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze e
sarà altresì necessario risolvere i numerosi dubbi che il testo del
regolamento lascia irrisolti.
Il primo. La figura del gestore, una società a capitale interamente pubblico
che avrà compiti fondamentali per il funzionamento del Fondo: la gestione
del sito internet, innanzitutto, che fornirà le informazioni e al quale le
banche dovranno inviare la documentazione ricevuta dai richiedenti. Questa
figura di "vigile" sul funzionamento del Fondo dovrà anche esaminare la
veridicità della documentazione trasmessa dagli istituti di credito e
procedere al rimborso dei costi da questi sostenuti. Attività che richiedono
l'emanazione da parte del dipartimento di un disciplinare con le direttive e
le modalità di svolgimento del servizio. Quando? Forse ci vorranno dei mesi.
In secondo luogo sarà necessaria la pubblicazione, sempre da parte del
Ministero, di una serie di circolari per impartire istruzioni di carattere
tecnico-operativo destinate alle banche, oltre che al gestore. Dall'Abi, l'Associazione
bancaria italiana, fanno sapere di aver già chiesto chiarimenti e
interpretazioni in merito alla corretta applicazione del Fondo; le banche
non si muoveranno di certo prima di avere delle chiare indicazioni in
merito.
Le ambiguità del regolamento sono relative anche al tipo di finanziamento
che può accedere alle agevolazioni: il regolamento parla di mutuo per l'acquisto
della prima casa, senza fare riferimento specifico ai prestiti accesi per la
costruzione o la ristrutturazione dell'abitazione. Si parla inoltre di
prodotti a tasso fisso o variabile senza menzionare le forme intermedie o l'estensione
a mutui cartoralizzati o a quelli rinegoziati, per esempio.
Infine non è chiaro se chi ha già usufruito di altre agevolazioni (per
esempio il Piano Famiglie dell'Abi attuato a partire da febbraio 2010) possa
accedere al Fondo oppure se l'aiuto sia destinato anche a chi è in arretrato
con alcune rate del mutuo.
E poi, il limite di 30 mila euro dell'ISEE si riferisce ai soli intestatari
del mutuo o all'intero nucleo famigliare?
Domande alle quali il Ministero deve rispondere con una certa celerità dato
che il completamento della procedura di richiesta del Fondo di solidarietà
richiede almeno un mese.
Fonte: (www.doveinvestire.com)