mercoledì 22 settembre 2010

Il mutuo, questo sconosciuto

Il mutuo manda in confusione. Non stiamo parlando di chi si è indebitato
accendendo un mutuo casa e si trova insolvente, ma di chi deve ancora
sottoscriverlo.
Secondo una ricerca di First Direct, la banca inglese che gestisce servizi
al dettaglio online e tramite phone banking, ben 9 su 10 potenziali
mutuatari (il 92% per l'esattezza) non capiscono bene le differenze
esistenti tra i vari tipi di mutuo. Questo può voler dire che al momento di
prendere una decisione la maggior parte di coloro che richiedono un mutuo lo
fa senza cognizione di causa o, per lo meno, senza sapere quale sia più
adatto alle proprie esigenze.
L'indagine è stata condotta dalla banca inglese a fine agosto 2010 su 2003
consumatori adulti e tra coloro che hanno pianificato di richiedere un mutuo
nei prossimi 12 mesi.
Solo l'8% degli intervistati ha dichiarato di capire pienamente le
differenze tra le varie tipologie, mentre l'11% sostiene di non averne
capito nulla. Ma il dato più singolare resta quello relativo a coloro che
hanno comprato almeno un mutuo nella loro vita: il 26%, uno su quattro, non
capisce completamente le varie differenze.
Questi dati, che sono stati rilevati sul territorio inglese, potrebbero però
non risultare così insoliti anche per il resto d'Europa segnalando un trend
preoccupante.
La principale differenza che deve essere chiarita è quella tra mutuo a tasso
fisso e mutuo a tasso variabile. Il tasso fisso offre il vantaggio di sapere
esattamente quale sarà l'importo della rata mensile per il pagamento del
mutuo, è il metodo più sicuro ed è consigliato a coloro che preferiscono
tenere sotto controllo le spese o non hanno una grande disponibilità
economica. Chi invece è disposto a un margine di rischio maggiore può
sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, che non ha un importo mensile
prefissato, è attualmente più conveniente di quello fisso ma è suscettibile
di repentini cambiamenti, anche piuttosto consistenti (a meno che non si
sottoscriva un mutuo a tasso variabile con un tetto massimo predefinito, il
cosiddetto Cap).
I risultati della ricerca fanno luce anche su una possibile mancanza di
chiarezza nei fogli informativi degli istituti bancari, talvolta troppo
ostici per un utente non abituato a una terminologia tecnica finanziaria. È
auspicabile perciò che una Direttiva dell'UE, come è avvenuto per il credito
a consumo, migliori anche questo tipo di servizio per evitare che i
mutuatari si trovino a sottoscrivere dei contratti senza comprenderne
realmente le clausole.
Cominciare a informarsi sull'argomento non è impossibile. Un modo semplice e
gratuito è quello di affidarsi al sito Supermoney, che oltre a spiegare in
maniera chiara le varie caratteristiche dei mutui attraverso guide
sintetiche permette un confronto delle diverse offerte presenti sul mercato
tramite il comparatore dei prezzi.

Fonte: http://www.newsmutui.it/