giovedì 21 ottobre 2010

Mutui: crescono le richieste, ma attenti all'Euribor

Se è vero che il mercato immobiliare è uno degli indicatori principali della
situazione economica di un paese, allora l'Italia si dimostra in ripresa:
gli italiani stanno tornando ad acquistare casa, e lo fanno sempre più
passando per i mutui. Le richieste aumentano, come testimoniato dall'ultimo
rapporto dell'Abi (Associazione Bancaria Italiana).
Le domande di mutuo presentate dalle famiglie italiane, infatti, sono
aumentate del 9% solamente sino allo scorso mese di Agosto. Il valore di
tali finanziamenti è anch'esso aumentato, raggiungendo quota 345 miliardi di
euro.
Ma ad aumentare non sono solamente le richieste di mutuo, poichè anche i
tassi crescono. O meglio, il tasso variabile. L'Euribor, indice percentuale
che determina direttamente l'importo delle rate mensili dei finanziamenti a
tasso variabile, infatti, è tornato a crescere dopo un lungo periodo di
minimi storici.
Dopo aver toccato anche lo 0,63% ad Aprile, l'Euribor a tre mesi si sta
apprestando ora a superare nuovamente il punto percentuale, per un aumento
delle rate che si dimostra tuttavia lieve. Dovranno rifarci l'abitudine i
mutuatari a tasso variabile, che comunque ricordano bene il 5% toccato dall'indice
nell'Ottobre 2008, quando le rate si rivelarono davvero insostenibili.
L'aumento, come detto, è comunque contenuto. Ma l'Euribor, come precisato
dagli analisti, proseguirà in una crescita piccola e costante sino al
prossimo 2014, sino ad assestarsi all'incirca sui 3 punti percentuali.
Livelli 'normali', quindi, e che testimonieranno un ritorno alla normalità
anche per l'economia mondiale.
Nel frattempo, però, cosa fare? I consumatori devono allarmarsi di questo
aumento? Per quanti si apprestano ad accendere un mutuo, la situazione va
ponderata con particolare attenzione: potrebbe tornare di moda il mutuo a
tasso fisso, ma potrebbero rappresentare buone opzioni anche i mutui 'con il
cap', che pongono un tetto massimo alla crescita del tasso variabile.
In conclusione, un ulteriore dato è stato introdotto dall'Abi all'interno
del suo consueto rapporto: nuovo record delle sofferenze bancarie. Secondo
il bollettino mensile quelle lorde sono oltre 71,2 mld di euro, 1,1 mld in
più di luglio e 19,4 mld in più rispetto a agosto 2009.
Fonte:(www.ciakprestitiemutui.com)