martedì 19 ottobre 2010

L'importanza di una base economica per accendere un mutuo

Una giovane coppia che negli anni Cinquanta era in procinto di sposarsi il
più delle volte riceveva aiuti economici da parte di tutto il parentado per
sostenere le spese di acquisto della nuova casa attraverso prestiti
personali, spesso a tasso zero. Oggi non è più così: i giovani sposi, ma
anche le più attuali coppie di conviventi, quando decidono di "mettere su
casa" devono quasi sempre accendere un mutuo.
Ma anche stipulare un contratto di mutuo non è cosa semplice se non si ha
una base economica da cui partire. A sostenerlo è una ricerca di Tecnocasa
compiuta su tutto il territorio nazionale sulla base dei dati del primo
trimestre del 2010.
Ammettendo che ai futuri proprietari venga erogato il mutuo, la ricerca
sottolinea che difficilmente gli istituti di credito copriranno oltre l'80%
del valore dell'immobile, fermandosi sempre più spesso al 65-70%.
Ipotizzando perciò un'occasione immobiliare di 140 mila euro, secondo l'analisi
di Tecnocasa, la banca anticiperà 100mila euro e il resto dovrà invece
provenire dalla disponibilità economica della famiglia. Ammesso che ci sia.
Le spese per accendere un mutuo casa non sono così scontate: oltre al costo
dell'immobile vanno considerate anche quelle relative al rogito, alle
imposte e alla pratica del mutuo. Costi ai quali si aggiungono quelli per i
lavori di sistemazione della casa, per allacciare le utenze di gas ed
elettricità e per il trasloco.
Sulla base dell'esempio indicato in precedenza, secondo le stime di
Tecnocasa, le famiglie avrebbero bisogno di circa 50 mila euro come "somma
di partenza", anche per un economico bilocale. In Italia l'importo medio del
mutuo è infatti di circa 123 mila euro sulla base dei dati relativi al primo
trimestre del 2010. Dopo un periodo di crisi del mercato immobiliare, nel
2010 l'erogazione dei prestiti bancari per la casa ha mostrato una crescita
del +20%, circa 2,2 miliardi di euro, rispetto al pari periodo del 2009. L'andamento
positivo è stato registrato in tutte le macroaree del nostro Paese, con la
maggior variazione (+39%) dell'area insulare e dell'area del Centro Italia
(+35%). La riduzione dei tassi verificatasi nel corso del 2010 ha inoltre
generato una maggiore propensione delle famiglie verso il tasso variabile
(circa il 66% dei volumi) e una graduale diminuzione nella scelta del tasso
fisso (circa il 24%).
«La ricerca Tecnocasa è sicuramente interessante ed evidenzia una situazione
reale del mercato - commenta Alessio Riccucci, Responsabile Area Banche di
Supermoney - Bisogna però sottolineare che nell'ampia gamma di mutui offerti
dagli istituiti di credito ne esistono alcuni pensati appositamente per
finanziare il 100% dell'acquisto dell'immobile, anche se la copertura totale
del finanziamento non è gratuita, ma ha un costo, che coincide generalmente
con uno spread più alto da corrispondere all'istituto di credito. Non
bisogna infine dimenticare che il mutuo è di fatto un debito, spesso a lungo
termine, e quindi è importante che il consumatore prima di sottoscriverne
uno sia consapevole di tutte le spese da sostenere e soprattutto valuti con
attenzione la sua capacità di rimborso della rata»
Trovare l'offerta più adatta alle proprie esigenze può essere un primo
passo: grazie al portale di confronto mutui di Supermoney è infatti
possibile personalizzare la propria ricerca per trovare il finanziamento più
conveniente.
Fonte: Supermoney