lunedì 18 ottobre 2010

L’importanza di una base economica per accendere un mutuo

L'importanza di una base economica per accendere un mutuo
A sostenerlo sono i datidell'ufficio studi di Tecnocasa relativi al primo
trimestre del 2010.
Unagiovane coppia che negli anni Cinquanta era in procinto di sposarsi il
piùdelle volte riceveva aiuti economici da parte di tutto il parentado
persostenere le spese di acquisto della nuova casa attraverso prestiti
personali, spessoa tasso zero. Oggi non è più così: i giovani sposi, ma anche
le più attualicoppie di conviventi, quando decidono di "mettere su casa"
devonoquasi sempre accendere un mutuo.
Maanche stipulare un contratto di mutuo non è cosa semplice se non si ha una
baseeconomica da cui partire. A sostenerlo è una ricerca di Tecnocasa compiuta
sututto il territorio nazionale sulla base dei dati del primo trimestre del
2010.
Ammettendoche ai futuri proprietari venga erogato il mutuo, la ricerca
sottolinea chedifficilmente gli istituti di credito copriranno oltre l'80% del
valoredell'immobile, fermandosi sempre più spesso al 65-70%. Ipotizzando
perciòun'occasione immobiliare di 140mila euro, secondo l'analisi diTecnocasa,
la banca anticiperà 100mila euro e il resto dovrà invece proveniredalla
disponibilità economica della famiglia. Ammesso che ci sia.
Lespese per accendere un mutuo casa nonsono così scontate: oltre al costo dell'
immobile vanno considerate anchequelle relative al rogito, alle imposte e alla
pratica del mutuo. Costi aiquali si aggiungono quelli per i lavori di
sistemazione della casa, perallacciare le utenze di gas ed elettricità e per
iltrasloco.
Sullabase dell'esempio indicato in precedenza, secondo le stime di Tecnocasa,
le famiglie avrebbero bisogno di circa 50 mila euro come "somma dipartenza",
anche per un economico bilocale. In Italia l'importomedio del mutuo è infatti
di circa 123 mila euro sulla base dei dati relativial primo trimestre del 2010.
Dopo un periodo di crisi del mercato immobiliare,nel 2010 l'erogazione dei
prestiti bancari per la casa ha mostrato unacrescita del +20%, circa 2,2
miliardi di euro, rispetto al pari periodo del2009. L'andamento positivo è
stato registrato in tutte le macroaree delnostro Paese, con la maggior
variazione (+39%) dell'area insulare edell'area del Centro Italia (+35%). La
riduzione dei tassi verificatasinel corso del 2010 ha inoltre generato una
maggiore propensione delle famiglieverso il tassovariabile (circa il 66% dei
volumi) e una graduale diminuzione nella sceltadel tassofisso (circa il 24%).
«Laricerca Tecnocasa è sicuramente interessante ed evidenzia una situazione
realedel mercato - commenta Alessio Riccucci, Responsabile Area Banche
diSupermoney - Bisogna però sottolineare che nell'ampia gamma di mutuiofferti
dagli istituiti di credito ne esistono alcuni pensati appositamente
perfinanziare il 100% dell'acquisto dell'immobile, anche se lacopertura totale
del finanziamento non è gratuita, ma ha un costo, che coincidegeneralmente con
uno spread più alto da corrispondere all'istituto dicredito. Non bisogna infine
dimenticare che il mutuo è di fatto un debito,spesso a lungo termine, e quindi
è importante che il consumatore prima disottoscriverne uno sia consapevole di
tutte le spese da sostenere e soprattuttovaluti con attenzione la sua capacità
di rimborso della rata»
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