domenica 6 luglio 2008

Il mutuo è perpetuo...

L'era dei prestiti a tassi stracciati è terminata. Non solo per l'aumento
del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea ma anche perchè gli
osservatori prevedono altre manovre che porterebbero il tasso di riferimento
al 3,5%. Rispetto ad un anno fa sono sempre di più gli italiani che, avendo
a che fare con un mutuo, si muovono sul filo del rasoio. Eppure la tendenza
dei nostri connazionali è quella di continure ad indebitarsi.
Secondo Assofin, nel primo semestre di quest'anno sono stati erogati per il
credito al consumo 26,6 miliardi di euro, con un incremento del 15,1%
rispetto allo stesso periodo del 2005. E se guardiamo nello specifico alla
richiesta di mutui, i dati di Banca d'Italia affermano che a giugno i
finanziamenti ipotecari erogati alle famiglie è salita a 228,4 miliardi di
euro, vale a dire 32 miliardi in più rispetto a quanto si è registrato nel
giugno 2005.
Cosa deve fare chi ha già in corso un mutuo a tasso variabile, visti i
rincari probabili sulla tassa? Non passare al fisso. E questo per almeno due
ragioni. La prima perchè è abbastanza illogico che la banca proponga un'
offerta in cui guadagna di meno rispetto alla precedente. La seconda perchè
nei mutui il peso della quota interessi diminuisce rata per rata e quindi l'
aumento dei tassi incide sempre meno con il passare del tempo. Per
difendersi dal pericolo derivante da un altro rialzo dei tassi c'è anche la
possibilità di scegliere un finanziamento a rata costante e durata
variabile. Quando il costo del denaro sale cresce la parte interessi e
scende la quota capitale, quando i tassi scendono il meccanismo procede al
contrario.