(AGI) - Cremona, 15 lug - Di fronte a queste garanzie, tuttavia - evidenzia il Consorzio - il consumatore preferisce talvolta un formaggio generico o, addirittura, un formaggio fuso, il cui prezzo, peraltro, e' spesso superiore o allineato a quello dei prodotti D.O.P. Si arriva cosi' ad un vero e proprio paradosso per la grande realta' economica rappresentata dalla produzione dei formaggi D.O.P. Un settore che tiene alta la qualita' dei prodotti in Italia e nel mondo: tutti coloro che lavorano per offrire il meglio vedono svilito il proprio impegno a causa di un solo denominatore comune: la furbizia legata all'arbitrio e a volte anche al prezzo. E' necessario dunque che il consumatore, sia sempre piu' informato e operi le sue scelte su criteri che salvaguardano la sua salute e quella dei propri figli, senza infliggere a se stessi un cocktail insalubre, come nel caso trattato dalle cronache di questi giorni.
Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana esorta tutte le Associazioni dei produttori, dei consumatori, gli Enti pubblici ed i Consorzi di tutela a mantenere alto il livello di controllo e di comunicazione affinche', sempre con maggior frequenza, "il pubblico consumatore venga informato di quanto il sistema delle Denominazioni di Origine sia un poderoso sbarramento a quel modo scorretto di operare che, assai spesso, ci vede inerti spettatori, se non preventivamente informati".
Costituito nel 1975, il Consorzio Tutela Provolone Valpadana ha sede a Cremona. Tra i suoi compiti, quelli di fornire servizi di tutela e di vigilanza e volti a migliorare la qualita' del prodotto e la commercializzazione. Grande importanza e' quindi attribuita all'attivita' di ricerca e sviluppo, alla formazione per gli associati e alla promozione internazionale. Dal 1996, il Provolone Valpadana ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP) da parte dell'Unione Europea.(AGI)