domenica 13 luglio 2008

Attenti all'assicurazione !

Da zero a 1.600 euro: ecco quanto si può spendere per un prestito di
100.000.
Tanto può variare la spesa per aggiungere a un mutuo un'assicurazione che
copra dai rischi di incendio e scoppio. Il dato emerge da una rilevazione
compiuta per CorrierEconomia dal broker MutuiOnline, che ha esaminato le
condizioni praticate dalla ventina di istituti per cui intermedia i
finanziamenti. I dati presentati si riferiscono a un mutuo ventennale per un
finanziamento da 100 mila euro per una casa del valore di 200.000. Per
importi superiori, o per una percentuale più alta della somma finanziata
rispetto al valore dell'immobile, i costi crescono.

Si tratta di prezzi non particolarmente elevati e che servono a garantire la
banca dal rischio di perdita o di danneggiamento del bene ottenuto in
garanzia. Creano però qualche problema di valutazione delle convenienza di
un finanziamento rispetto all'altro, come spiega Roberto Anedda,
vicepresidente di MutuiOnline: «Il confronto corretto tra due prestiti di
medesimo importo, durata e tipologia si fa basandosi sul Taeg. Noi lo
calcoliamo sempre tenendo conto delle polizze, quando invece le banche
presentano i loro fogli informativi non sempre lo fanno, basandosi su un'
interpretazione cavillosa anche se probabilmente corretta delle norme: il
Taeg deve comprendere tutte le spese obbligatoriamente legate al
finanziamento. La questione è che la legge non obbliga a fare la polizza
incendio, mentre nessuna banca eroga i sodi, ragionevolmente devo dire,
senza la polizza».
Tra gli istituti che non chiedono garanzie ci sono Ing Direct, Che Banca! e
Ge Money Bank.
Dalla lettura dei dati si evince che la maggior parte delle banche chiede
una cifra all'inizio del finanziamento, con tre possibilità: o il cliente
salda subito o la cifra viene detratta dal finanziamento erogato (esempio:
mutuo da 100 mila euro, polizza da 1000 euro, cifra erogata 99 mila euro)
oppure, ma la differenza è davvero marginale, viene aggiunta al
finanziamento erogato (mutuo da 100 mila euro, polizza da 100 euro, rate
pagate su 101 mila euro). In questi casi si pone un problema non
indifferente segnalato di recente dall'Isvap: in caso di chiusura anticipata
del prestito si rischia di perdere le somme pagate per il periodo di cui nei
fatti non si usufruisce più della garanzia.
Altre banche invece chiedono un pagamento o su base annuale o, addirittura,
rata su rata, e quindi in questo caso senza problemi quando si estingue il
prestito.
Un caso a parte è quello di Cariparma, che propone una polizza, con
pagamento aggiuntivo di 6,13 euro per rata nel caso da noi prospettato, che
però fornisce anche garanzie aggiuntive per malattia, morte e
disoccupazione.
E qui si apre un altro capitolo. «Le polizze aggiuntive — spiega Anedda —
sono ormai proposte da tutte le banche anche se sono di fatto obbligatorie
solo nel caso di cliente con profilo finanziario o anagrafico a rischio o
quando il finanziamento viene erogato per un ammontare superiore all'80% del
valore della casa».
Impossibile dare valori standard. Per fare solo qualche esempio, San Paolo
Intesa propone una serie di soluzioni complete per il rischio morte,
invalidità e disoccupazione. Il costo è pari al 5,645% della rata per
finanziamenti di durata decennale e del 6,837% se ventennali.
Unicredit Banca per la casa offre una serie di garanzie in partnership con
Credit Ras. Consideriamo il caso morte: un maschio di 30 anni per
assicurarsi per 10 anni dovrà pagare a inizio finanziamento 8,31 euro per
ogni mille di prestito; a 50 anni la cifra sale a 33,38. Se il cinquantenne
pensa a un mutuo ventennale deve mettere in conto addirittura 92,08 euro
ogni mille, con un incremento del costo del mutuo superiore al 9%.
Barclays Woolwich offre ai dipendenti, con Helvetia, una protezione per
inabilità temporanea, totale e disoccupazione. Il costo è pari al 2,4% della
rata mensile.

Fonte : http://corriere.it