mercoledì 5 gennaio 2011

Mutui, l'Euribor torna sotto l'1%

E' tornato a scendere, dopo un periodo di lieve crescita, l'Euribor. L'indice
finanziario di riferimento per tutti coloro i quali hanno sottoscritto - o
intendono farlo - un mutuo a tasso variabile, come conseguenza alla grande
liquidità presente sui mercati, è tornato sotto la soglia dell'1%.
Euribor a 3 mesi, s'intende. Ovvero quello che, in media, viene adottato
nell'ambito della Zona Euro, e che proprio ieri si è ritrovato sullo 0,99%
in lieve calo rispetto all'1,01% del giorno precedente. Una situazione del
genere non si verificava dallo scorso 15 Ottobre.
Stesso scenario per l'Euribor a 1 mese, anch'esso di forte interesse per il
mercato dei tassi variabili nel nostro paese (soprattutto per quanti hanno
stipulato un mutuo tra il 2006 e il 2007, quando molte banche preferivano
questo indice): è sceso dallo 0,77 allo 0,76 per cento.
Dopo gli anni dei tassi praticamente improponibili - i consumatori
ricorderanno anche un 5% -, le acque ora sembrano destinate a rimanere
calme, anche andando in lieve controtendenza con quanto avevano pronosticato
gli operatori di mercato, tutti convinti che la crescita intrapresa dall'Euribor
nelle scorse settimane sarebbe stata lenta e costante.
Come detto, invece, le acque restano calme. A dimostrarlo anche il fatto che
ieri la Bce ha collocato 195,691 miliardi di euro nella consueta operazione
di finanziamento a 7 giorni, raffrontabili con fondi in scadenza per 227,865
miliardi di euro.
In soldoni, la situazione è un po' questa: L'asta, con tasso fisso all'1%,
ha visto provenire richieste da 179 banche, contro le 233 della settimana
scorsa. Questo significa che le stesse banche vivono un periodo di buona
liquidità, e non hanno necessità di chiederne dell'altra. Ecco spiegato il
perchè dei tassi ancora su livelli bassi.
E in futuro?
Le previsioni sull'Euribor parlano di un attuale discesa, "prima di
riprendere a salire a fine mese, quando l'eccesso di liquidità nel sistema
sarà rimosso", come spiega Luca Jellinek di Credit Agricole (su Il Sole 24
Ore).
E' confermata, quindi, la crescita dell'indice sino al 2015, con una lenta e
graduale normalizzazione di questo parametro verso il 3%, ovvero verso la
sua media storica.
da www.ciakprestitiemutui.com