Mutui tasso variabile: come possibile capire se la scelta è giusta? Quando si decide di acquistare un immobile, la giungla delle cose da fare per arrivare al risultato finale, è intricata e piena di pericoli. I problemi infatti non si esauriscono con la scelta di un immobile. Anzi, forse è proprio quello il momento nel quale le domande devono essere poste in modo preciso e le risposte estere esaustive. Proprio perché è il momento nel quale si decide dell’intero futuro.
Quello che bisogna tenere bene a mente è che quando si tratta di ammortamento di un prestito, si parla di una cifra che viene restituita maggiorata da una percentuale, ovvero il tasso sul mutuo. Esso si ottiene come somma tra lo spread (il guadagno della banca) ed il tasso di riferimento, che a seconda della formula del mutuo risiede dell’Eurirs (tasso fisso) e nell’Euribor (tasso variabile).
Le condizioni macroeconomiche degli ultimi anni, ed il conseguente abbassamento dei tassi hanno ovviamente reso più conveniente stipulare un mutuo a tasso variabile, con un risparmio davvero notevole per il consumatore. La situazione è rimasta pressoché la stessa, salvo il fatto che, dovendo tenere conto di un possibile rialzo a lungo termine, al momento ritenuto dagli analisti molto contenuto almeno fino al 2014, è possibile ora, grazie ad una sensibile diminuzione, riprendere in considerazione anche il mutuo a tasso fisso. A prescindere da questo è bene ricordare che se si sceglie un mutuo, a prescindere dal tasso scelto, è bene accertarsi che lo spread sia pari all’1% o che non superi di molto questa percentuale.