venerdì 13 agosto 2010

Tasso fisso o variabile: la scelta del mutuo

Mutuo: e' meglio il fisso o il variabile? E' questa la domanda che più di
ogni altra si pone chi decide di ricorrere al mutuo per l'acquisto di una
casa. Per trovare la risposta opportuna, bisogna usare pazienza e
attenzione, perché dalla decisione sull'accensione del mutuo per la casa
deriverà un importante impegno economico per un lungo periodo.

E in tempi come quelli attuali, in cui gli scenari economici possono
cambiare in un battito di ciglia, il mutuo può trasformarsi in breve tempo
da spesa a dannazione. Sembra opportuno, dunque, riflettere con attenzione.
E' questo il quesito intorno cui si sono interrogati anche a Corriere
Economia, dove hanno stilato una lista di questioni chiave in vista del
momento fatidico della firma del mutuo. Secondo gli esperti, il primo
aspetto da definire e' l'identificazione dei vantaggi e dei rischi dei mutui
variabili. Il vantaggio principale connesso alla fase attuale dell'economia
e' che i prestiti a tasso variabile non sono quasi mai costati così poco. E'
questo - riporta Corriere Economia - il vantaggio principale connesso alla
scelta di un mutuo a tasso variabile. Se nella prima parte del prestito
aumenta sensibilmente il costo del denaro, anche la rata cresce in maniera
sostanziosa. Se per esempio il tasso di partenza di un mutuo e' pari al 4%,
un aumento di due punti del costo del denaro rappresenta un aumento del 50%
della quota interessi della rata. "Al contrario - precisa il Corriere - se
invece parte al 2% un incremento di due punti significa aumentare gli
interessi del 100%". Due le strade percorribili nel caso di redditi più
bassi: accantonare capitale per far fronte ad eventuali aumenti della rata e
rinegoziare il finanziamento in caso di aumenti del costo del denaro. La
maggior fascinazione che il mutuo a tasso fisso esercita sui risparmiatori
e' quella legata alla certezza della rata. La certezza però in questi mesi
si trova a fare a pugni con l'indiscutibile convenienza del mutuo variabile
e al gap di quasi tre punti lo separa dal fisso. Nonostante il costo del
denaro risulti sui minimi, nelle ultime settimane si e' assistito alla
risalita dell'Euribor, indicatore del costo del denaro a breve termine
spesso usato come tasso base per calcolare interessi variabili, come quello
dei mutui. La situazione attuale secondo alcuni esperti non durerà ancora a
lungo e non appena finirà gli effetti della crisi saranno finiti i tassi
ricominceranno ad aumentare. Il problema principale per chi si trova a
rimborsare un mutuo e' quello di sopportare gli aumenti delle rate, fatto
che può risultare difficile se ci si e' Indebitati al limite dei propri
sforzi. Paradossalmente secondo l'opinione di Corriere Economia si dovrebbe
puntare sull'indicizzato quando si ha un buon reddito, chiedere il fisso
quando ci si sta indebitando al limite.Ciò che davvero conta nei mutui non
e' tanto cercare di risparmiare il più possibile quanto individuare la rata
più adeguata alla propria situazione finanziaria.
Fonte: http://it.biz.yahoo.com