domenica 15 agosto 2010

Crisi, le famiglie romane

 

Tra mutui, prestiti, finanziamenti i debiti superano i 22mila euro. Secondo lo studio della Cgia di Mestre, in 7 anni la "sofferenza" per i romani è cresciuta del 95 per cento


Le famiglie romane sono le più indebitate d'Italia. Tra accensione di mutui per l'acquisto della casa, prestiti per acquistare beni mobili, credito al consumo, finanziamenti per ristrutturare beni immobili, le "sofferenze" per i nuclei familiari della capitale ammontano, al 31 dicembre del 2009, a 22.394 euro. Vale a dire 1.441 euro in più rispetto all'anno precedente e ben sopra la media italiana che si attesta sui 15.930 euro. E' quanto emerge da un'analisi elaborata dalla Cgia di Mestre. I romani, secondo lo studio, "battono" nella classifica nazionale dell'indebitamento le famiglie di Lodi e di Milano che, nell'ordine, chiudono il virtuale podio. Secondo la Cgia tra il 2002 ed il 2009 l'indebitamento delle famiglie romane è cresciuto del 94,9%, a fronte di un incremento medio in Italia del 91,7%.

Le cose sembrano andare meglio, rispetto alla Città Eterna, per le famiglie delle altre province del Lazio. Nel 2009 quelle di Viterbo avevano un indebitamento medio pari a 13.641 euro, 1.194 euro in più rispetto l'anno precedente, +97,1 per cento rispetto al 2002. A Latina l'indebitamento medio è di 13.013 euro (+947 euro rispetto al 2008, +88,4% rispetto al 2002); a Rieti era pari a 11.986 (+917 e +94,9%). Infine a Frosinone si attestava sui 10.167 euro (+894 e +92,7%).

"Innanzitutto - spiega Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre commentando i dati a livello nazionale - le province più indebitate sono quelle che presentano anche i livelli di reddito più elevati. E' chiaro che tra queste famiglie in difficoltà vi sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, la forte esposizione di queste realtà, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci deve preoccupare relativamente". I "numeri" della ricerca sono elaborati dall'ufficio studi della Cgia di Mestre su dati della Banca d'Italia e dell'Istat.

Fonte: (roma.repubblica.it)