giovedì 5 agosto 2010

Emergenza 'crisi': crescono i mutui sospesi

Fine dei risparmi, la crisi incombe sulle famiglie italiane. L'estate 2010
sembra essere, secondo esperti e famiglie, quella del passaggio definitivo
dal periodo in cui le risorse famigliari accumulate nei mesi scorsi erano
bastate a fronteggiare le esigenze quotidiane, al momento attuale: l'Italia
non riesce a fare più i conti nemmeno con la quotidianità, con la vita di
ogni giorno.
Colpa, appunto, della crisi che attacca i portafogli del Belpaese. Lo aveva
già fatto tempo addietro con imprenditori ed aziende, uniti in coro nel
lamentare le difficoltà, tramutate sempre più spesso in bilanci
caratterizzati dal segno 'meno' dinanzi alle cifre totali. Ed oggi, come
detto, tocca alle famiglie, che vedono in primo luogo i risparmi diminuire,
nel giro di un anno, di oltre 40 punti percentuali.
Una tendenza, questa, che trova conferma nei dati resi noti da Istat e Abi,
circa il mercato del lavoro e quello dei mutui. Interessante è quest'ultimo,
dove risulta sempre più (tristemente) 'azzeccata' la scelta di prolungare i
termini della Moratoria, la misura grazie alla quale è possibile sospendere
sino a 12 mesi il pagamento delle rate mensili.
Sono 3,2 i miliardi di euro inerenti i mutui sospesi, nel periodo compreso
tra il Gennaio ed il Giugno 2010, con quasi 24mila famiglie che hanno scelto
di adottare questa misura per necessità. Tra gli 'eventi' che hanno portato
alla scelta della Moratoria, si individuano i casi previsti dalla legge,
quali cassa integrazione, mobilità o licenziamenti.
Grazie, quindi, alla sospensione dei mutui è stato possibile liberare 155
milioni di euro in quanto a liquidità, ovvero all'incirca 6.800 euro per
ognuna delle famiglie. Dati anche per quanto concerne la 'geografia' della
Moratoria: il 58,4 per cento delle richieste, infatti, è giunto dal nord del
paese, mentre sud e centro fanno registrare, rispettivamente, il 22 ed il 19
per cento.
Altre informazioni arrivano direttamente dal rapporto dell'Abi, l'Associazione
Bancari Italiani, la quale sottolinea come "soluzione più frequente per le
operazioni di sospensione ha riguardato l'intera rata (90% dei casi), mentre
la causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa
opportunità nelle posizioni "in bonis" (senza ritardi nei pagamenti) è stata
la sospensione dal lavoro o riduzione dell'orario".
In merito al discorso 'disoccupazione', invece, questa ha raggiunto l'8,5
per cento, con oltre 2 milioni di persone senza lavoro (in numero assoluto
si tratta di 2.129 mila); un giovane su tre non ha una occupazione e il 2
per cento della forza lavoro sfugge alle statistiche ufficiali perché ha
praticamente rinunciato a cercare lavoro

Fonte: (www.ciakprestitiemutui.com)