lunedì 14 febbraio 2011

Mutui, quando banche e clienti la pensano diversamente…

Il 2011 si è aperto con alcune peculiarità ben precise nel mondo dei mutui: il tasso variabile ha visto l'Euribor crescere lentamente, ma rimanere sempre il più conveniente - almeno nell'immediato – rispetto all'opzione a tasso fisso, che invece offre percentuali più alte ma un risparmio superiore nel lungo periodo.

Sono un po' questi i due volti del mercato dei mutui in Italia, ad oggi: tasso variabile e fisso. Clienti e banche. Preferenze diverse che spingono il mercato stesso verso questa situazione: 7 mutui su 10 sono basati sull'opzione fissa, con la modalità della rata bloccata per tutto il periodo di ammortamento.

Se si pensa che solo un anno fa, nel primo semestre del 2010, i mutui a tasso fisso rappresentavano circa il 32% delle richieste, mentre oggi la percentuale è del 62,8%, è facile vedere come la situazione sia variata profondamente.

Già, soprattutto se nel contempo le richieste di tasso variabile 'puro' sono passate dal 40,9% al 17,4%, mentre il tasso con cap scivola dal 24% al 12,8% (dati MutuiOnline.it).

Cosa scegliere?

Dal punto di vista macroeconomico, è giusto tenere conto dell'aumento dei tassi condotto dalla Banca Centrale Europea, che comunque lo scorso 3 Febbraio ha deciso di lasciare invariato all'1% il tasso di riferimento europeo - fermo dal Maggio 2009 -, pur lasciando intendere che il costo del denaro riprenderà a salire di pari passo con l'inflazione nei mesi prossimi.

Detto questo, come si riflette tale situazione sulle scelte dei consumatori italiani?

Lo scenario dei tassi è tale da giustificare questa crescita esponenziale da parte dei tassi fissi rispetto all'opzione variabile?

A livello puramente numerico sembrerebbe di no. Perchè, su base ventennale, il miglior variabile è del 2,21%. ll corrispettivo miglior fisso costa il 4,75 per cento. Il che si traduce in rate decisamente differenti: 510 euro da una parte, 641 dall'altra, e 131 euro  mensili come differenza nel mezzo.

Cosa sta cambiando, allora, la tipologia dei mutui erogati? Le recenti analisi trovano nell'offerta delle banche italiane la volontà di tornare al tasso fisso, nonostante i consumatori siano ancora orientati al variabile.

E poco importa se quest'ultimo tornerà sul 3,5% dell'Euribor entro il 2015.

Le banche hanno deciso: opzione a tasso fisso, probabilmente anche per evitare che i consumatori che scelgono il variabile oggi tendono a 'scappare via' non appena i tassi prendono a crescere.

www.ciakprestitiemutui.com