lunedì 28 febbraio 2011

Mutui: Euribor all’1%, per Adusbef in Italia ricarico del 400%

E' tempo di rilevazioni per il mercato dei mutui in Italia, con un chiaro riferimento ai numeri provenienti dalla Bce (Banca Centrale Europea) e all'Euribor, l'indice di riferimento per quel che concerne i tassi variabili.

A rendere noti numeri e valori è l'Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari), la quale ha ricordato come attualmente l'Euribor viaggi attorno all'1%, continuando a garantire - teoricamente anche in Italia – una rata mensile piuttosto conveniente, nonostante le previsioni parlino di aumenti nel corso del prossimo biennio.

Le rilevazioni dell'Adusbef sono giunte per sottolineare l'importanza, ancora oggi, della portabilità sui mutui. La surroga, per intenderci, che secondo l'associazione rappresenterebbe attualmente un forte stimolo alla competizione ed alla concorrenza nel sistema bancario.

Al contrario, in questi mesi le banche italiane sembrano rendere sempre 'meno visibili' le offerte di trasferimento dei mutui, intimorite dalla possibilità di perdere clienti che vadano alla ricerca di tassi più convenienti presso altri istituti di credito.

L'Adusbef non si è fermata qui, ponendo inoltre in evidenza la sostanziale differenza tra l'1% dell'indice Euribor, di riferimento per tutta la Zona Euro, e i tassi del 4% proposti in Italia. Il ricarico (spread) imposto dalle banche del Belpaese ammonterebbe quindi al 400%, in totale disequilibrio rispetto ai bilanci familiari odierni, ancora costantemente in rosso anche a causa delle rate del mutuo.

La situazione peggiora, poi, nel caso dei crediti al consumo e soprattutto in quelli denominati 'revolving'. In tali casi, infatti, il ricarico sarebbe addirittura del 2mila% sul tasso Bce. Un ricarico, questo, definito dall'Adusbef "legalizzato ma che vessa, stanga e letteralmente strangola i consumatori e gli utenti".

"Il tasso d' interesse non è il prezzo per un servizio ma un prezzo per il rischio che la banca si assume". Ed è evidente che per le banche italiane tale rischio deve apparire attualmente alto. Troppo alto.

da www.ciakprestitiemutui.com)