domenica 5 giugno 2011

Cresce la domanda di Mutui con Cap, ma i costi sono elevati

Secondo gli ultimi dati sull'andamento dei mutui prima casa, emergono dati positivi sulla richiesta di mutui a tasso variabile con Cap. Questa particolare tipologia di finanziamento consente di godere delle oscillazioni positive del tasso di riferimento Euribor senza, tuttavia, correre il rischio di vedersi aumentare in modo esponenziale il valore della rata nei periodi meno propizi. Questa condizione resa proprio possibile dalla previsione di un Cap, quindi di una soglia massima stabilita nel contratto di mutuo, consente di mantenere il valore della rata contenuto entro un certo limite.

In un momento nel quale il settore si trova a subire una crescita dei tassi, i mutui variabili con Cap stanno conquistando sempre più richieste, anche se in maniera moderata visto il periodo economico ancora non è ancora dei più favorevoli.

Gli esperti del settore si sono già pronunciati su questo nuovo trend e alcuni non sono convinti che la scelta di un mutuo a tasso variabile con Cap sia la scelta più conveniente. Anzi questa tipologia potrebbe rischiare di diventare troppo cara in futuro. Vediamo le principali motivazioni:

  • La soglia del Cap si sta alzando, nell'ultimo periodo  è passata dal 5,2 al 5,7%. Sono diverse le banche che stanno aumentando le soglie, poche le banche che propongono soglie inferiori al 5,5%: la maggior parte sta superando la soglia del 6%.
  • In generale, secondo il calcolo rata del mutuo, la quota di interessi sui mutui incide in particolar modo nei primi anni di sottoscrizione. In riferimento a questa tipologia di mutui variabili, l'esercizio del Cap può avere un impatto notevole sulla rata solo sui primi 10-15 anni di un mutuo medio a 25 anni, perché poi la rata sarà indifferente alla dinamica dei tassi e quindi il costo della protezione risulterebbe pressoché nullo.