venerdì 20 febbraio 2009

E’ il momento di indebitarsi?

 

Ieri l'Euribor a tre mesi ha toccato il livello più basso dall'introduzione dell'euro. Tradotto, il tasso che le banche applicano sui prestiti trimestrali agli altri istituti, e in base al quale viene calcolato il tasso di interesse sulle rate dei mutui, è stato fissato all'1,9%. Ma allora accendere un nuovo mutuo o chiedere un prestito conviene?

A prima vista si potrebbe dire di sì, perché quando mai avremo l'occasione di fare un debito con un tasso sotto al 2%? In realtà si deve considerare che l'Euribor non è l'unico componente di tasso in un debito. Quello è solo il teorico tasso cui le banche si scambiano i fondi, quindi occorre aggiungere il margine di ricavi per la banca a  copertura dei propri costi operativi e comprensivo del suo guadagno: poniamo che questo valga 50 basis point.

DAL TASSO TEORICO A QUELLO FINALE - Ricordo poi che le banche non si scambiano i soldi tra loro all' Euribor, anche tra loro si rifilano qualche balzello che comprende per lo meno il rischio che l'altra banca non restituisca il prestito (e pure uno zinzinnino di guadagno, ché in finanza non si guarda in faccia a nessuno). Se fino a un anno fa questo balzello, o spread, poteva valere poche decine di basis point, adesso i conti si fanno praticamente in centinaia: per operazioni di durata media di 5 anni, si arriva in scioltezza a ricaricare 200 basis point sull'Euribor. D'altra parte, non so se ve l'hanno detto, siamo in recessione e chi ha liquidità se ne separa molto controvoglia (se la fa pagare) e chi la cerca ha di solito del pepe sotto la coda (è disposto a pagare molto). Insomma, si parte da un 1,90% e si finisce a un prezzo finale del 4,40% (se va bene). Mettiamoci poi che il vostro prestito è senza grandi garanzie (tipo: non è un mutuo ipotecario) e sarà già qualcosa se l'impiegato si degnerà di rispondervi. E fa bene!

I TASSI RISALIRANNO - Anzitutto quello è solo il tasso di partenza. Tra il 2009 e il 2010 l'Euribor potrebbe anche dimezzarsi, ma alcune previsioni (autorevoli, non mie) lo vedono nel 2011 già al 3% e destinato a salire un po' per la ripresa dell'economia (e dei rendimenti reali) e un po' per l' inflazione. E auguriamoci che sia così, perché questi livelli dei tassi possono perdurare solo in uno stato di recessione permanente, nel qual caso non ci sarà reddito per pagare i debiti. Un rapido calcolo ci dice quindi che il mutuo che tra il 2009 e il 2010 potrebbe costare tra il 4,5% e il 3,5%, dal 2011 costerà almeno il 5,5%. In termini di rata su € 100.000 di prestito a 10 anni si passa dagli iniziali € 999 per i primi due anni (al 4%) agli € 1.165 degli anni successivi (un +16% di rata, sempre che il tasso ottimisticamente rimanga al 5,5%). Ora, perché mettersi il cappio al collo? Meglio l'uovo oggi  che la gallina domani… sì, ma siete disposti a digiunare da domani in poi?

E GLI ONERI DEL DEBITO AUMENTERANNO - L'impiegato farebbe bene a indicarvi la strada per quel paese anche per un altro motivo, che però è probabile che lui stesso ignori: nella maggior parte dei casi voi non avete un reddito che varia con i tassi, molto probabilmente avete uno stipendio fisso. Questo significa che quando i tassi scendono la vostra spesa per interessi si riduce di importanza (e vi invita a indebitarvi) e quando salgono si porta via le cenette al ristorante, il cinema, il vestito nuovo, la vacanza… la casa… (e vi invita a scendere in piazza a protestare)… Ed è una cosa che dovreste aver capito bene per quanto accaduto nell'ultimo anno. Quando le banche prendono un impegno indicizzato all'Euribor (prestano soldi), lo fronteggiano (raccolgono fondi) indicizzandosi all'Euribor, in modo da non prendersi rischi speculativi inutili; quando le banche prendono un impegno a tasso fisso, lo fronteggiano con provvista a tasso fisso, e parimenti eliminano un rischio inutile. Spero sia chiaro il concetto.

INDEBITARSI? NO, GRAZIE! - Esiste un ultimo motivo per cui l'impiegato dovrebbe porgervi un biglietto ferroviario di sola andata per quel paese, ma il bancario sicuramente non ci arriva; voi, in media, dovreste arrivarci da soli. Il fatto è che in media si è già speso ben troppo oltre le possibilità, in media ci si è già eccessivamente indebitati, e l'assurdo e insostenibile livello medio di spesa raggiunto ha fatto franare le economie (sempre che non si sostenga che la crisi sia caduta dal cielo). Questo è piuttosto il momento di ricreare una base di risparmio! Certo, se ci sono delle vere e impellenti esigenze di spesa, il problema non è più se questo sia il momento giusto o meno, bensì la scelta della modalità (sostenibile) giusta; se ci si chiede se sia il caso di approfittare in qualche modo dei bassi tassi attuali (come il voler indovinare il minimo di un titolo in Borsa)… be' allora si è proprio degli incorreggibili bambolotti.

http://www.giornalettismo.com/archives/19178/e-il-momento-di-indebitarsi/