martedì 13 dicembre 2011

Mutui: da aprile 2012 no alle polizze delle banche

 

Con il Provvedimento 2946, l'Isvap ha emanato la nuova disciplina delle polizze legate ai mutui. La norma regolamentare stabilisce che gli intermediari assicurativi, ivi incluse le banche e altri intermediari finanziari, non possono ricoprire simultaneamente il ruolo di distributori di polizze e di beneficiari (o vincolatari) delle stesse.

La disposizione entrerà in vigore il 2 aprile 2012, in modo da offrire agli operatori un congruo periodo di adeguamento ed è stata adottata al termine di un processo di pubblica consultazione che ha interessato, oltre al mercato, le principali Associazioni dei Consumatori che hanno condiviso l'impostazione del provvedimento.

Gia' nel 2009 l'Isvap aveva effettuato una prima indagine sulla distribuzione delle polizze assicurative abbinate a mutui e prestiti personali, rilevando che le polizze abbinate a mutui e prestiti, sebbene non obbligatorie, sono di fatto imposte dalla banca e dagli intermediari finanziari al cliente quale condizione per accedere al mutuo o al prestiti. Normalmente non rientrano nemmeno nel calcolo del TAEG (tasso annuale effettivo globale), di modo tale che il debitore si trova alla fine a pagare più di quanto inizialmente preventivato.

Inoltre sono di solito vendute quasi esclusivamente in forma di premio unico, da pagare anticipatamente all'atto dell'accensione del mutuo o prestito. Ma non è tutto, in quanto i costi di tali polizze hanno normalmente prezzi esorbitanti, con aliquote provvigionali medie più elevate (44% con punte del 79%) rispetto a quelle distribuite dagli agenti.

Nell'aprile del 2011 l'Isvap ha effettuato una nuova indagine conoscitiva che non ha evidenziato alcuna modifica nelle pratiche di vendita, continuando a registrare livelli provvigionali molto elevati. In questo modo, ha affermato l'istituto di vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, si è posto fine ad un conflitto di interessi penalizzante per il consumatore stesso e a quello che che, col tempo, era diventato un vero e proprio mercato, che nel 2010 ha fruttato alle banche e agli istituti finanziari 2,4 miliardi di euro.

da http://www.mutui.com