domenica 6 marzo 2011

Corte di Giustizia Europea "No" alla possibilità di discriminare i prezzi delle polizze in base al sesso. Danni per i consumatori.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea dice no alla possibilità di differenziare i prezzi dei contratti assicurativi in base al sesso dell'assicurato. Questo porterà ad un mercato assicurativo più ingessato, a meno concorrenza tra le compagnie e a prezzi più alti. Danneggiando i consumatori. Ecco perchè.

 

La Corte di Giustizia Europea ha emanato oggi la sentenza che conferma, quanto già espresso dall'Avvocato Generale Juliane Kokott lo scorso settembre: non sarà più possibile differenziare i prezzi dei contratti assicurativi in base al sesso dell'assicurato per incompatibilità con il principio di uguaglianza sancito dal diritto dell'Unione europea. Viene così meno la deroga dell'art.5, n°2 della direttiva 2004/113 che consentiva differenziazioni legate al sesso nei contratti assicurativi se questo costituiva "un fattore di rischio determinante" e se tale circostanza fosse supportata "da pertinenti e accurati dati attuariali e statistici". Gli stati membri avranno tempo per adeguarsi ai nuovi principi comunitari fino al 21 dicembre 2012.

 

La parità di trattamento per i contratti assicurativi è un controsenso pericoloso: non si tratta di una discriminazione sulla base del sesso, ma della possibilità delle compagnie di utilizzare parametri statistici per valutare l'effettiva sinistrosità degli assicurati, che è differente tra uomini e donne. Basti pensare ad alcuni dati semplici, oggettivi e non discriminatori: le donne vivono in media più degli uomini, i giovani neo-patentati (ad alto rischio incidenti) utilizzano di più il veicolo della madre.

 

La conseguenza per i consumatori, a seguito di questa sentenza, sarà quella di pagare di più e di pagare in maniera ingiusta. Le ragioni?

Il sesso è un parametro statisticamente rilevante per le compagnie: se non potranno più utilizzarlo come elemento di differenziazione, non sapendo come orientarsi,  aumenteranno i prezzi allineandoli a quelli più cari. In aggiunta, è proprio la differenziazione che consente ai virtuosi di pagare meno: andando verso tariffe uguali per tutti, ci sarà chi pagherà di più o di meno in modo del tutto ingiusto. In ultimo, eliminare o diminuire gli elementi di differenziazione dei prezzi significa non permettere alle compagnie assicurative innovative di competere sul mercato: sarà un altro freno allo sviluppo della concorrenza e un motivo ulteriore perchè il mercato assicurativo italiano sia oligopolista e ingessato.

 

"Solo grazie alla differenziazione di prezzo si crea vera uguaglianza tra gli assicurati - spiega Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di Supermoney - Bisogna premiare i virtuosi ed applicare prezzi equi e giusti sulla base dei differenti profili.  Altro che discriminazione: la differenziazione dei prezzi è ciò che crea il vero vantaggio per i consumatori. E' proprio su tale differenziazione - prosegue Manfredi - che si basa il principio di comparazione di Supermoney, principale portale di confronto operativo in Italia: noi permettiamo di confrontare in tre minuti i preventivi di 20 compagnie assicurative, facendo risparmiare ai nostri utenti anche 500 Euro a polizza auto. Cosa succederebbe se i prezzi fossero uguali per tutte le compagnie e senza differenziazione? Semplice: addio al risparmio".