Nonostante la Bce abbia parlato nei giorni scorsi di aumenti imminenti in materia di tassi d'interesse, l'Abi (Associazione Bancaria Italiana) ha sottolineato nell'ultimo rapporto sul mercato dei mutui aggiornato a Febbraio 2011 - come in Italia crescano le richieste di mutui e prestiti, mentre gli interessi registrano un (leggero) calo.
Più mutui: aumentano le richieste
Il trend è lo stesso del primo bimestre del 2010.
Tra Gennaio e Febbraio scorsi le richieste di finanziamenti alle banche italiane hanno visto un incremento del +7,8%. Un dato record, questo, stando a quanto si legge nel rapporto dell'Abi, considerando anche che in chiusura di 2008 lo stesso tipo di rilevazione aveva palesato un -0,8% preoccupante per il settore.
Ad oggi, invece, le domande per prestiti e mutui destinati all'acquisto della prima casa sono in aumento su tutto il territorio nazionale. Le rilevazioni dell'Abi vedono addirittura un +22% tra i prestiti in Lombardia, oltre a incrementi di 9/10 punti percentuali per quanto concerne i mutui (nelle Marche e non solo).
E gli interessi scendono
Leggero calo per i tassi d'interesse sui mutui immobiliari.
Con buona pace della Bce e di Bankitalia, che comunque si preparano a far partire gli aumenti.
Nel frattempo i valori registrati dall'Associazione Bancaria Italiana parlano di tasso sui prestiti alle famiglie per comprare casa che scende al 3,05% dal 3,15% di Gennaio.
Questo calo, per la verità momentaneo, si spiega con l'effetto statistico dovuto alla ricomposizione tra mutui a tasso fisso e variabile.
Il ramo delle imprese è invece più stabile: 2,72% a Febbraio dopo il 2,69% di Gennaio.
Il futuro è roseo?
Non molto, se si parla di mutui.
Sì, perchè gli annunci della Banca Centrale Europea sono chiari: la crescente inflazione in tutto il Vecchio Continente condurrà ad un aumento graduale dei tassi d'interesse, che come calcolato nei giorni scorsi - porterà a rate più 'salate' sino a 600 euro annui per gli italiani.
Al centro dei rialzi maggiori c'è l'Euribor, indice dei tassi variabili, che dall'1% di alcune settimane fa si prepara a toccare quota 1,75% già nell'immediato futuro. L'incremento si arresterà nel 2014, attorno ai 3,5 punti percentuali.