martedì 15 giugno 2010

Mutui a tasso variabile, in crescita nel 2010

 

Il 2009 si è chiuso con una battuta d'arresto nel segmento mutui prima casa, risultato chiaramente influenzato anche dall'instabilità dei mercati finanziari e dalla situazione critica del mondo del lavoro. Un quadro generale che di conseguenza segna la disponibilità di giovani e famiglie ad avviare prestiti immobiliari a lungo termine, a favore del mercato degli affitti, che richiede un investimento economico iniziale di gran lunga inferiore.

Secondo i dati ufficiali resi noti da Bankitalia, il calo degli importi erogati nel 2009 è stato del -9%, per un totale di 50 miliardi di euro in mutui immobiliari, in netta contrazione rispetto al già difficile 2008. Un dato che sottolinea la tendenza delle famiglie a optare per soluzioni meno rischiose come l'affitto, a causa anche di un mercato del lavoro precario e fortemente instabile che, che stando ai dati Istat, ha visto bruciare in un solo anno 370 mila posti di lavoro.

Nel primo trimestre 2010, però, i dati sono in controtendenza rispetto all'andamento 2009: i mutui a tasso variabile fanno registrare una crescita costante, e rappresentano l'80% delle nuove erogazioni. Una lieve ripresa, spinta in particolar modo dalla condizione favorevole dei tassi di interesse ai minimi storici, 2.2% a fine 2009, che rende questa formula più interessante per la fascia dei giovani e delle giovani coppie.

Un momento positivo per chi decide di accendere un mutuo a tasso variabile, che però, ricordiamo, è soggetto all'andamento del mercato. Per evitare brutte sorprese è possibile valutare in questo periodo di grande incertezza dei mercati, soluzioni che prevedono un tetto massimo di aumento dei tassi, la possibilità di estensione della durata del prestito oppure la momentanea sospensione, secondo le condizioni previste dal proprio istituto di credito.

 

fonte mutui.com