domenica 21 settembre 2008

Aprire un'impresa in Italia? Assurdo

Che aprire un'impresa in Italia e farla sopravvivere in mezzo alla giungla
di leggi e regolamenti spesso astrusi sia complicato, è cosa arcinota. Ma l'
ultima graduatoria proveniente dalla Banca Mondiale offre risultati
sconfortanti.
La graduatoria pende in considerazione numerosi parametri, dai tempi
necessari per aprire un'impresa a quelli per chiuderla, dalla flessibilità
del lavoro all'accesso al credito, dalla pressione fiscale al grado di
corruzione.
La media ponderata di questi fattori non lascia dubbi: l'Italia è bocciata
sonoramente, classificandosi al 65° posto in una graduatoria di 181 nazioni.
Davanti a noi ci sono, come era facile immaginare, quasi tutti i Paesi
occidentali, ma alcune posizioni in classifica lasciano stupiti, dal 13°
posto della Thailandia al 15° della Georgia, fino al sorprendente 1° posto
detenuto saldamente ormai da diversi anni da Singapore (seguito da Nuova
Zelanda e Stati Uniti).
Insomma, il aprire un'impresa in Italia sembra davvero difficile.